Prime reazioni palermitane all'inchiesta sulla gestione dell'Ancol

Prime reazioni palermitane all’inchiesta sulla gestione dell’Ancol

Redazione

Prime reazioni palermitane all’inchiesta sulla gestione dell’Ancol

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mercoledì 14 Novembre 2012 - 13:49

Arrivano dalla Regione Siciliana le prime reazioni all'inchiesta giudiziaria sulla gestione dell'Ancol Sicilia. Il Direttore Generale del dipartimento della formazione professionale della Regione, Ludovico Albert ha scritto al Procuratore Capo Lo Forte per chiedere di visionare la documentazione e poter avviare un'inchiesta interna. Il neogovernatore Crocetta attacca la direzione di Albert ed il mondo della formazione professionale.

Arrivano le prime reazione palermitane all’inchiesta sulla gestione dell’Ancol Sicilia, in cui è indagato per truffa aggravata l’ex commissario regionale Melino Capone. Oggi ha preso la parola il Direttore Generale del dipartimento della formazione professionale della Regione, Ludovico Albert per dire che non ha mai saputo nulla della vicenda che riguarda l’Ancol Sicilia. Albert ha scritto al Procuratore capo di Messina, Guido Lo Forte al quale ha chiesto di vedere la documentazione per poter avviare un’inchiesta interna alla Regione. Se la magistratura dimostrerà che l’ Ancol non è in possesso dei necessari titoli per accedere ai finanziamenti regionali –ha detto Albert- sarà revocato l’ accreditamento. Tocca ora agli inquirenti, dopo le indagini della Guardia di Finanza, stabilire se i 13 milioni e 600 mila euro finiti nelle casse dell’Ancol dal 2006 al 2011 siano stati percepiti indebitamente consentendo la sopravvivenza dell’ente di cui era Commissario Regionale Capone nel quale lavorano molti suoi parenti oltre a mogli e familiari di deputati, assessori e consiglieri comunali di area centrodestra. Sul caso Ancol Sicilia Albert ha detto che tuttavia i corsi finanziati dalla Regione venivano svolti e mancando la comunicazione del disconoscimento da parte dell’Ancol nazionale, alla Regione non c’era modo di venire a conoscenza che quell’ ente non aveva più i requisiti necessari. L’inchiesta intanto dovrà stabilire dove siano finite le due lettere inviate da Roma alla Regione per informare la chiusura della sede siciliana dell’Ancol. Per questa vicenda sono indagate anche due funzionarie regionali Patrizia Di Marzo, della segreteria dell’ Avvocato generale, e Anna Saffioti, responsabile dell’ area Affari generali, accusate di truffa. Intanto del settore della formazione professionale ha parlato anche il neo governatore Rosario Crocetta che non ha risparmiato forti critiche al Direttore Generale Ludovico Albert e si è scagliato contro il mondo della formazione dove –ha detto- “ci sono mogli e parenti di deputati e dirigenti inutili”. Un feudo, lo ha definito il presidente della Regione, che divide un bottino destinato alle cricche.

16 commenti

  1. MA QUALE INDAGINE INTERNA ALLA REGIONE??????????????

    QUESTI PENSANO DI ESSERE ONNIPOTENTI QUESTA E’ LA VERITA’ E DI FARLA FRANCA PER TUTTE LE NEFANDEZZE CHE HANNO SEMPRE FATTO.

    E’ ORA DI FINIRLA.. SE RUBO UN CHILO DI MELE MI ARRESTANO PER FURTO, SE QUESTI TRUFFANO DENARO PUBBLICO PER MILIARDI, SI ASSISTE A INDAGINI E PROCESSI CHE VANNO A FINIRE NEL NULLA PER PRESCRIZIONE DI REATI.

    E’ UN GRANDE, COLOSSALE, IMMENSO SCHIFO !!!!!!!!!!!!!1

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  2. E NON CI VUOLE UN GENIO PER CONCLUDERE CHE LA FORMAZIONE E’ UNA DELLE STRADE PER FOTTERSI IL PUBBLICO DENARO E SISTEMARE PARENTI, AMICI, AMICI DEGLI AMICI,AFFINI E CHI NE HA PIU’ NE METTA.

    SCHIFO ASSOLUTO !!! DOVREBBERO ESSERE MANDATI NELLE MINIERE DI SALE PER IL RESTO DELLA LORO VITA.

    PER OGNI EURO TRUFFATO C’E’ UNO DI NOI CHE LO PAGA E PATISCE SOFFERENZE.

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  3. BRAVO CROCETTA,CHIUDI I RUBINETTI ED INTANTO RECUPERA I SOLDI CHE SI SONO FREGATI ADDEBITANDOLI AL DIRETTORE GENERALE ALBERT ,CHE NULLA SAPEVA E NULLA SA E NULLA VUOLE SAPERE.MA CHE E’ XXXXXXXX ,DA COME SI ESPERIME…………

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  4. Se esistono un Dio ed una giustizia, Capone ed i suoi amichetti dovranno restituire ogni euro R U B A T O alla gente che la mattina alle 6 alza la serranda per cercare di mettere il pane in tavola ai propri figli. Non conosco più insulti o cattive parole che possano descrivere questa gentaglia.

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  5. Chi può sapere quanto fango ancora ci sovrasta e ci umilia???
    Dio perdonaci siamo tutti colpevoli…..

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  6. Non è giusto che paghino solo alcuni Enti di formazione, ovvero i loro dipendenti, ma tutti a cominciare da quelli gestiti da Genovese che ha assunto i suoi famigli senza rendere conto a nessuno. Se pulizia ci deve essere, deve esserci per tutti, non soltanto per i Vinti, ovvero per quegli Enti che fanno riferimento al centrodestra. su questo hanno ragione i rottamatori di Renzi.

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  7. bisogna indagare a 360 gradi su tutti gli enti professionale.. sai quanto schifo che uscirà …

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  8. Ritengono i Politicanti Messinesi che è giunto il momento di RITIRARSI a VITA PRIVATA?

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  9. Egregio Sig. Avalon desidererei tanto conoscerla per poterla portare con me in una miniera di sale e trascorrere insieme il resto della ns. vita. Ci conosceremmo meglio e dopo averle raccontato la mia vita diventeremmo anche fraterni amici, perché vede i dipendenti della formazione non sono tutti politici che hanno rubato e portato l’Italia in rovina e Messina alla fame, ma ci sono persone oneste che si impegnano giornalmente per portare da mangiare ai loro figli. Non sono tutti padri, madri cognati etc di politici corrotti, ci sono persone che hanno studiato, che si sono laureate, ma che non trovando lavoro in questa città, per non espatriare hanno accettato mille euro al mese. Si è vero, per molti si è interessato qualcuno, ma scagli la prima pietra chi non è stato aiutato, specialmente al Sud, a trovare lavoro. Sa da quanti mesi non percepiamo stipendio? non lo dico altrimenti la faccio piangere, basta informarsi. Lei Avalon che mestiere fa? ha vinto un concorso? ha una attività, si è fatto da solo? complimenti, ma non offenda e sappia distinguere i ladri dagli onesti,la formazione è fatta di tanta gente e non di pochi politici affamati. Mi auguro che la magistratura faccia presto giustizia e mandi in galera chi lo merita, noi speriamo che c’è la caviamo. Cordialmente Paolo.

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  10. Piuttosto che avviare un’indagine interna il sig.Albert dovrebbe DIMETTERSI: lui non sapeva niente dell’Ancol, lui non sapeva niente degli altri scandali della formazione professionale in Sicilia…lui non sa niente di niente…che ci sta a fare un direttore generale così?
    Non so…ma credo ne vedremo delle belle tra non molto…
    Se non ci pensa lui stesso, se non ci pensa Crocetta, mi auguro se ne interessi la Magistratura…

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  11. Resta sempre una vergogna. Chi c’è dietro Capone?

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  12. perchè la magistratura non controlla altri enti di formazione di Messina. Con molta sopresa troverebbe generazioni fino alla quarta di famiglie e amici.

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  13. TEMPOSTRETTOOOOOO…PUBBLICA L’IMPORTO DEGLI STIPENDI DEI LAVORATORI ILLUSTRI…PERCHÈ NON LO FAI ??? E PERCHÈ NON PUBBLICHI QUESTO COMMENTO???

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  14. Sono d’accordo sul suo ragionamento e sono convinto che esistono persone oneste ,affamati dai politicanti abbuffini.Però mi può togliere una curiosità? Voi non vi siete accorti mai del male affare? non mi pare possibile.e se ve ne siete accorti come mai avete accettato supinamente questo marciume, senza denunciarlo? Capisco che la fame e fame,non lo dica a me,però a volte la dignità e l’onore sono al di sopra anche della fame.

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  15. Spettabile redazione
    con piacere notiamo la vostra presenza giornalistica nel seguire e riportare tali informazioni, ma perchè non fate un passo in avanti ? perchè invece di semplicemente riportare le notizie ( cosa già fortemente meritoria e quasi eroica nel nostro panorama d’informazione locale ) non avviate una sana inchiesta giornalistica su tutti gli enti di formazione ? perchè non pubblicate tutti gli organici degli enti di formazione , con nome , cognome, stipendio, qualifica …
    D’altronde Panorama ha dato l’imput, e che imput, ma a Messina purtroppo questo settimanale “non esce…”

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  16. Sarà, ma se io fossi al posto del dr. Albert,
    affiderei con estrema urgenza un’ispezione, con pieni poteri, a due miei funzionari fidati, col preciso mandato di fare chiarezza nella sede di Messina, sospendendo nel contempo il locale responsabile.

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