Si attende il trasferimento di fondi statali dell'ordine di circa 20 milioni di euro. Entro il 20 ottobre dovrebbero arrivare i primi 8 milioni. Senza quei soldi, non si riesce a pagare gli stipendi ai dipendenti comunali, dei servizi sociali e delle partecipate. In ogni caso, verranno pagati settembre e ottobre, poi il problema si ripresenterà
Fumata grigia dall’incontro coi sindacalisti, convocato dal commissario del Comune, Luigi Croce per dicutere dell’emergenza stipendi, che adesso riguarda anche i dipendenti comunali. Entro il 20 ottobre dovrebbero essere trasferiti al Comune i fondi statali, circa 9 milioni di euro, che consentiranno di pagare solo gli stipendi relativi ai mesi di settembre e ottobre. Il problema, dunque, è tutt’altro che risolto e la questione è destinata a ripresentarsi.
Alla presenza del segretario generale e del ragioniere generale, il commissario ha rappresentato la grave crisi di liquidità, che presumibilmente si protrarrà per tutto il 2012 compromettendo la puntualità dei pagamenti delle prossime mensilità. E’ emerso che il Comune ha in cassa la misera cifra di 76mila euro.
I sindacati, in maniera compatta, hanno chiesto priorità nell’utilizzo di ogni risorsa disponibile per il pagamento degli stipendi, nonché l’immediata definizione da parte dell’Amministrazione di un quadro finanziario da cui si evincano con chiarezza i tempi certi di pagamento dei prossimi stipendi e l’individuazione delle cause, delle responsabilità e dei rimedi di questa crisi di liquidità che tanto pesa sui lavoratori e la città.
Il Commissario accogliendo le richieste ha aggiornato a martedì prossimo il confronto per presentare in quella sede il piano finanziario per affrontare l’emergenza pagamento stipendi.
missione compiuta al 99%.infatti non abbiamo potuto raggiungere il 100% perchè non siamo riusciti a spendere quei 76.000 euro rimasti in cassa.Un peccato veramente.
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UNO PER CENTO…
forse ci fu sbaglio l’ex sindaco voleva dire uno fatto su cento che doveva fare…con il 99% fatto i conti sono come quelli del comune e delle partecipate… non tornano….
tra assenteisti nelle partecipate..certificati di malattia… consiglieri comunali inutili sindaci ed ex sindaci..inetti e ..cittadini morosi … si fallisce …!! Chi vince ?? i soliti ladri .
SE SI FOSSE DICHIARATO IL MANCATO RISPETTO DEL PATTO DI STABILITA’, NEGLI SCORSI ANNI, CIOE’ QUANDO ANADAVA FATTO, OGGI NON SI SAREBBE AL DISSESTO, MA QUESTO AVREBBE COMPORTATO LA CHIUSURA DELLA MUCCA DA MUNGERE, QUINDI ANDAVA EVITATO COME LA PESTE!
A VOLTE UNA CURA DURA E SEVERA PUO’ SALVARE DALLA MORTE, MA SE NON CI SI VUOL CURARE…..
E’ un dramma per tutti i lavoratori ma, in particolare per i dipendenti comunali abitati a percepire lo stipendio con puntualità ed, in questo ultimi anni, al massimo con qualche giorno di ritardo. Aspettare quasi un mese per percepire le spettanze già maturate, è, certamente, troppo, e le eventuali contestazioni sono giustificabili. Da anni, per la precisione, dalla fine degli anni 2007 agli inizi del 2008 predico, senza alcun pudore, che il Comune si avviava, decisamente, verso il “dissesto finanziario” e che, quindi, occorreva porre dei rimedi immediati. L’allora commissario regionale dr. Gaspare Sinatra, con un comunicazione affidata, per la divulgazione, all’ufficio stampa del Comune, attribuì le difficoltà finanziarie in cui si trovava il Comune alla cattiva gestione finanziaria degli anni 96 e successivi attribuendomi (all’epoca rivestivo l’incarico di Ragioniere Generale del Comune) l’uso indiscriminato degli “avanzi di Amministrazione” evidenziati nei “bilanci consuntivi” dal 1996 al 1999 destinati, a parere del dr. Gaspare Sinatra oppure del Suoi suggeritore, a finanziare spese improprie, tralasciando quelle aventi caratteristiche specifiche di urgenza ed obbligatorietà. A tale affermazione ho, con determinazione, reagito, invitandolo a leggersi le carte con molta attenzione date che, qualora li avesei già lette, indubbiamente non li aveva compreso, Lo consiglia di leggere, sopratutto, i”Bilanci consuntivi dal 1996 al 1998! ed in particolare quello del 1999 approvato con delibera consiliare n. 76/c del 17/10/2000 che evidenziava (31/12/1999) al primo gennaio 2000 una disponibilità di cassa “liquida” detenuta presso il tesoriere del Comune Banca Ambrosiano Veneto pari a 67 miliardi 077 milioni 817 mila 750 lire. Ricorso che anche il giornalista Lucio D’Amico con un articolo pubblicato, all’epoca dei fatti, sul quotidiano cittadino lo ha titolato, se bene ricordo. ” la diatriba sui conti del Comune è diventata stucchevole: Il commissario dr. Gaspare Sinatra faccia chiarezza”. Il Dr. Gaspare Sinatra lasciò Messina, ma la chiarezza non fu mai fatta. Se allora gli organi di stampa, i sindacati, le forze politiche avessero chiesto con forza la chiarezza dei conti del Comune, oggi, certamente, la situazione sarebbe stata molto diversa dato che da una diagnosi accurata, intelligente e completa sarebbe venuta fuori una cura appropriata e salutare per le casse comunali. Se vi ricordate, anche il Sindaco Buzzanca promise l’operazione verità sui conti del Comune, ma anche questa verità mancò a venire. Insomma questa verità a nessuno piace e chi ne paga le conseguenze è stesso Comune ed oggi anche, i lavoratori sia comunali che delle partecipate e delle cooperative sociali. Questa in sarebbe, in sintesi accentuata, la storia sui “conti del Comune” che tutti affermavano di voler fare ma che nessuna ne ha deciso l’inizio. Ormai è troppo tardi dato che gli effetti prodotti sono stati, non solo devastanti, ma, sopratutto determinanti per avviare il nostro Comune verso il “dissesto finanziario”. Tornando all’incontro di oggi è facile intuire, in sintesi, la conclusione dell’incontro. Il commissario dr. Croce ha informato i rappresentanti sindacali che soldi non ce ne sono e che occorre attendere i trasferimenti stati, possibilmente entro il 20 ottobre, per pagare ai dipendenti comunali la mensilità di settembre facendo sotto intendere che, nel caso in cui i sindacati avessero minacciato lo sciopero, tale atteggiamento avrebbe accelerato la “dichiarazione di dissesto dell’Ente”. Azzeccato?, forse no, ma alla fine il significato dell’incontro potrebbe, il condizionale è d’obbligo, essere stato questo. Ma se i dipendenti tutti si trovano in uno stato di disagio, la città è disperata ed i commercianti che sperano nelle retribuzioni dei dipendenti comunali, dell’Atm. di Messina ambiente e delle cooperative sociali per vedere circolate qualche euro nelle loro casse ne subiscono le conseguenze, rischiano il fallimento. Ma anche questo rappresenta un dramma per la nostra città. .
E AGGIUNGO…CHE MAI NESSUNA AMMINISTRAZIONE VORRA’ DICHIARARE DI NON AVERE RISPETTATO IL PATTO DI STABILITA’, O PEGGIO ANCORA,DICHIARARE DISSESTO, PER GLI OVVI MOTIVI DI RIDUZIONE DELLE INDENNITA’ NEL PRIMO CASO, E DI INELEGGIBILITA’ NEL SECONDO CASO ( TUTTO IL RESTO NON LI RIGUARDA).
LA COSA ABERRANTE E’ CHE I BUROCRATI, PUR ESSENDO CONSAPEVOLI DI DOVE SI STA ANDANDO A FINIRE, ASSECONDANO LA POLITICA!!!
MI CHIEDO: DOVE STA IL LIMITE TRA L’AUTONOMIA DEL DIRIGENTE E L’INGERENZA DELL’AMMINISTRATORE?
MI RISPONDO : NON ESISTE !!!
….a si vero, gli stipendi di tutti quei dipendenti comunali che ogni giorno lavorano come se zappassero la terra,ma la realta’e diversa,….come consiglieri,dipendenti ,assenteisti,malati immagginari e gente col giornale sotto il braccio, dovete andare tutti a casa, non produci ricchezza ?????? “a casaaaaaaaaa”………altro che non ci sono stipendi…
BUZZANCA COME SCHETTINO, HA AFFONDATO IL COMUNE E SI E’ DIMESSO…ECCOPERCHE’, CONCITTADINI, SE LO VOTATE ALLE REGIONALI CI VORRA’ UN’ALTRO 1908 PER LIBERARE MESSINA.
Il provvedimento di Luigi CROCE di bloccare le indennità di risultato per i dirigenti ha una solida giustificazione, ECCOLA. C’è un indice chiamato AUTONOMIA FINANZIARIA, è un numero sempre minore di 1, che ci dice quanto incidono le ENTRATE PROPRIE sul complesso delle ENTRATE CORRENTI, segnalando in tal modo in quale misura la CAPACITA’ di SPESA è garantita da risorse autonome, senza contare sui trasferimenti dallo Stato, Regione o altri Enti Pubblici. Al numeratore di questo semplicissima formula c’è il TITOLO 1, sono le ENTRATE TRIBUTARIE, quelle che dipendono da come il dott.Romolo DELL’ACQUA organizza l’area e i dipartimenti che dirige, a cui si somma il TITOLO 3, sono le ENTRATE EXTRIBUTARIE. Al denominatore oltre ai due TITOLI sopraddetti si somma il TITOLO 2, cioè le ENTRATE derivanti da CONTRIBUTI e TRASFERIMENTI CORRENTI dallo Stato,Regione o altri Enti Pubblici. I risultati di questi semplici calcoli sono nella Relazione Tecnica della gestione finanziaria ( Conto del Bilancio 2011 ) vedi link seguente
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Nel 2011 l’indice è pari a 0,41, cioè su 1000 euro di entrate solo 410 sono quelle proprie. E’ un valore basso, pensate che il Comune di Ravenna per il triennio in questione ha per il 2009/ 0,61, per il 2010/ 0,63, per il 2011/ 0,73, anno caratterizzato da minori entrate TITOLO 2, in questo Comune su 1000 euro, ben 730 sono entrate proprie. Consiglio di chiamare il dirigente di Ravenna per aiutarci ad organizzare il dipartimento TRIBUTI.
Altro che croce qui per salvarvi non bastano manco tutti i santi del calendario, ma se i 70mila non ci fate niente potete darli a me 🙂
C’è un indice che inchioda chi si occupa di ENTRATE TRIBUTARIE e spiega l’evasione e l’elusione di tributi e oneri di ogni tipo, è l’AUTONOMIA IMPOSITIVA. Questo numero ci dice quanto incidono le ENTRATE TRIBUTARIE nel complesso delle entrate dei tre TITOLI di cui ormai sapete tutto. I valori di Messina sono nel link mentre quelli del comune romagnolo sono nel triennio, 2009/ 0,42 – 2010/ 0,41 – 2011 /0,58. A Messina su 1000 euro SOLO 320 euro sono stati TRIBUTI, mentre a Ravenna nel 2011, 580 euro, praticamente pagano tutti, qui paghiamo i soliti fessi, sarebbe interessante dare un’occhiata a chi ha goduto della prescrizione prevista dal regolamento tributi.
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Bravo, sottoscrivo in pieno
PIU’ analizzo la Relazione Tecnica della Gestione Finanziaria del Comune di Messina, confrontando alcuni indici con quelli del Comune romagnolo scelto come riferimento, PIU’ penso al fondo di 1.800.000 euro per la retribuzione di posizione e di RISULTATO ai dirigenti che guadagnano più di 100.000 euro lorde l’anno, PIU’ penso a categorie importanti come i vigili del fuoco, gli insegnanti, i poliziotti, che non rinnovano i miseri contratti da anni, e PIU’ cresce in me la voglia di farvi conoscere quei numeri che vi permettono di capire cosa succede a palazzo Zanca. Uno di questi è la PRESSIONE FINANZIARIA a cui è soggetto ogni singolo cittadino, anche il neonato di oggi. Su ogni messinese pesa per 852,22 euro, mentre al ravennate 648 euro. L’altro indice è il PRELIEVO TRIBUTARIO pro capite, per il messinese è stato nel 2011 di 296,87, mentre per il romagnolo di 536 euro. Se i romagnoli hanno più servizi si beccano pure un prelievo maggiore,NO,le cose non stanno così, perchè i tributi a Messina non sono pagati da tutti, quindi quei 296 euro saranno gravati pesantemente da quelli non pagati da chi evade o elude, con la beffa di servizi resi allo stato pietoso.
I link con i grafici sono di Messina, mentre il terzo è della città romagnola.
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SI MA ANDIAMO AL SODO…possiamo analizzare tutto quello che volete, ma la situazione e’ quella che e’. Se si dichiara dissesto ed abbiamo la fortuna di avere una nuova amministrazione di persone capaci e responsabili, fra 5 o 6 anni ne usciamo fuori, altrimenti sara’un susseguirsi di commissariamenti.
Chi ne subira’ le conseguenze sono i cittadini tutti, il tessuto economico della citta’, che si vedra’privato del regolare apporto economico di circa due milioni di euro al mese, e in tempi di carestia, per i commercianti sara’ dura farne a meno,anche perche’ vorrei vedere dopo il pagamento degli stipendi arretrati,chi lo spendera’ a cuor leggero.
Qundi inutile fare ragionamenti del tipo, loro sono dipendenti pubblici noi privati..loro lavorano meno, noi di piu…se salta la baracca ( e non parlo solo del Comune) salta tutto l’accrocchio e non ci resta che la zappa, dall’Avvocato…allo Zoologo.
Compreso il concetto????
……. ma chi sono i geni dell’area economica finanziaria del Comune di Messina. Chi sono i dirigenti, quanto prendono tra stipendi, indennità, produttività ecc.???? Tornate tutto quello che vi siete presi negli anni. Non siete in grado di amministrare neanche casa vostra e volete dare i “dirigenti”, siete succubi del potere politico di turno e non avete mai scritto nero su bianco la reale situazione che ovviamente conoscevate da anni. Pinocchi ………….
Si giusto, ma il dissesto chi lo dichiara ? Come é possibile fare pulizia, credo che sia tempo di darci da fare, in fin dei conti i piccioli limettiamo noi, loro li mangiano, possibile che non contiamo un c………
E’ un dramma per tutti i lavoratori ma, in particolare per i dipendenti comunali abitati a percepire lo stipendio con puntualità ed, in questo ultimi anni, al massimo con qualche giorno di ritardo. Aspettare quasi un mese per percepire le spettanze già maturate, è, certamente, troppo, e le eventuali contestazioni sono giustificabili. Da anni, per la precisione, dalla fine degli anni 2007 agli inizi del 2008 predico, senza alcun pudore, che il Comune si avviava, decisamente, verso il “dissesto finanziario” e che, quindi, occorreva porre dei rimedi immediati. L’allora commissario regionale dr. Gaspare Sinatra, con una comunicazione affidata, per la divulgazione, all’ufficio stampa del Comune, attribuì le difficoltà finanziarie in cui si trovava il Comune alla cattiva gestione finanziaria degli anni 96 e successivi attribuendomi (all’epoca rivestivo l’incarico di Ragioniere Generale del Comune) l’uso indiscriminato degli “avanzi di Amministrazione” evidenziati nei “bilanci consuntivi” dal 1996 al 1999 destinati, a parere del dr. Gaspare Sinatra oppure del Suo suggeritore, a finanziare spese improprie, tralasciando quelle aventi caratteristiche specifiche di urgenza ed obbligatorietà. A tale affermazione ho, con determinazione, reagito, e Lo invitai a leggersi le carte con molta attenzione dato che, qualora li avesse già lette, indubbiamente non li aveva compreso, Lo consiglia di leggere, sopratutto, i”Bilanci consuntivi dal 1996 al 1998! ed in particolare quello del 1999 approvato con delibera consiliare n. 76/c del 17/10/2000 che evidenziava (31/12/1999) al primo gennaio 2000 una disponibilità di cassa “liquida” detenuta presso il tesoriere del Comune Banca Ambrosiano Veneto pari a 67 miliardi 077 milioni 817 mila 750 lire. Ricorso che anche il giornalista Lucio D’Amico intervenne sull’argomento con un articolo pubblicato, all’epoca dei fatti, sul quotidiano cittadino, titolato, se bene ricordo. ” la diatriba sui conti del Comune è diventata stucchevole: Il commissario dr. Gaspare Sinatra faccia chiarezza”. Il Dr. Gaspare Sinatra lasciò Messina, ma la chiarezza non fu mai fatta. Se allora gli organi di stampa, i sindacati, le forze politiche avessero chiesto con forza e determinazione, a chi di competenza, di fare chiarezza dei conti del Comune, oggi, certamente, la situazione sarebbe stata molto diversa dato che, da una diagnosi accurata, intelligente e completa effettuata fa professionisti esperti in finanza pubblica, sarebbe, certamente venuta fuori una cura appropriata e salutare per le casse comunali. Ma così non fu e sopratutto i sindacati non prestarono la dovuta attenzione alle criticità contabili del nostro Comune, anche evidenziate, diverse occasioni, dalla Corte dei Conti. Se vi ricordate, anche il Sindaco Buzzanca promise l’operazione verità sui conti del Comune, ma anche questa verità mancò a venire. Insomma questa verità a nessuno piace, nemmeno ai consiglieri comunali che, avendo costituito una commissione consiliare d’indagine per fare chiarezza sui debiti fuori bilancio, lascio decadere il tutto nell’oblio. E chi ne paga le conseguenze è lo stesso Comune ed oggi anche i lavoratori sia comunali che delle partecipate e delle cooperative sociali. Questa sarebbe, in sintesi accentuata, la storia sui “conti del Comune” che tutti affermavano di voler fare ma che nessuno ne ha deciso l’inizio. Ormai è troppo tardi dato che gli effetti prodotti sono stati, non solo devastanti, ma, sopratutto determinanti per avviare il nostro Comune verso il “dissesto finanziario”. Tornando all’incontro di oggi è facile intuire, in sintesi, la conclusione dell’incontro. Il commissario dr. Croce ha informato i rappresentanti sindacali che soldi non ce ne sono e che occorre attendere i trasferimenti statali, possibilmente entro il 20 ottobre, per pagare ai dipendenti comunali la mensilità di settembre facendo sotto intendere che, nel caso in cui i sindacati avessero minacciato lo sciopero, tale atteggiamento avrebbe accelerato la “dichiarazione di dissesto dell’Ente”. Azzeccato?, forse no, ma alla fine il significato dell’incontro potrebbe, il condizionale è d’obbligo, essere stato questo. Ma se i dipendenti tutti si trovano in uno stato di disagio, la città è disperata ed i commercianti che sperano nelle retribuzioni dei dipendenti comunali, dell’Atm. di Messina ambiente e delle cooperative sociali per vedere circolate qualche euro nelle loro casse ne subiscono le conseguenze, rischiano il fallimento. Ma anche questo rappresenta un dramma per la nostra città.