Il presidente Sciotto dopo aver adempiuto all'iscrizione attende una proposta d'acquisto da parte di Fabrizio Mannino
MESSINA – Situazione ancora non chiara in casa Messina perché dopo aver iscritto la squadra, e annunciato per l’ennesima volta la chiusura delle trattative con Mannino, il presidente Sciotto è in attesa di un’offerta da parte di quest’ultimo. Non devono ormai più sorprendere le continue giravolte del presidente che nei sei anni in cui è stato alla guida della società ha sempre abituato a “colpi di scena”.
Ovviamente ribadiamo come di tutta questa situazione attendista non ne beneficia la squadra che agli inizi di luglio non ha ancora un direttore sportivo, dopo che Pasquale Logiudice si è trasferito alla Cavese, e quindi è senza un allenatore poiché dovrà sceglierlo il nuovo ds che sarà incaricato da Sciotto (o Mannino) e solo a quel punto si potrà cominciare a costruire la squadra. Chiaramente slitterà la preparazione, il ritiro e il Messina anche nella prossima stagione partirà molto probabilmente in ritardo rispetto alle concorrenti.
Acr Messina in attesa dell’offerta
Dopo l’iscrizione del 20 giugno da parte di Sciotto era chiaro che al tavolo delle trattative qualcosa cambiasse e inizialmente sembrava che il presidente, fin lì uscente, avesse deciso di continuare lui alla guida della società chiudendo la porta a Mannino. Ma come riportano i colleghi di MessinaSportiva lo studio commerciale di Giovanni Giliberto, che da anni è uno storico collaboratore di Sciotto, fa sapere che nella due-diligence sono stati trasmessi telematicamente ai consulenti della controparte le (famose) carte.
Chiaramente aggiornate dal saldo dei debiti e il versamento della fidejussione dopo il 20 giugno, Giliberto inoltre ha dichiarato: “Non ci siamo sottratti e non sono state richieste ulteriori carte al nostro studio”. Questo per spegnere sul nascere ogni possibile polemica che possa arrivare in futuro circa la volontà di Sciotto di nascondere qualcosa, queste infatti sono allusioni non gradite, per usare un eufemismo, all’attuale presidente che avrebbe anche minacciato azioni legali se dovessero essere veicolate notizie “fuorvianti o palesemente false”.