Il comitato "Vogliamo l'acqua dal rubinetto", dopo aver sollecitato l'Asp, chiede chiarezza a Comune e Amam. E pubblica un dossier sul tema risorse idriche
MESSINA – Il comitato “Vogliamo l’acqua dal rubinetto” non si ferma. Ha presentato stamattina a Palazzo Zanca un dossier sulle carenze idriche a Messina e ha sollevato un tema centrale: “Come si evince dalla risposta dell’Asp alla nostra richiesta d’accesso agli atti, tuttora vige l’ordinanza n. 151 del 2024, firmata dall sindaco Basile, sulla non potabilità dell’acqua di Messina. Acqua da utilizzare solo per fini igienico-sanitari”. Era il settembre 2024 quando il primo cittadino rassicurava: “L’acqua è potabile, manca solo l’idoneità dell’Asp”. Ma perché, anche se l’Asp evidenzia che “non ci sono particolari criticità”, non si è passati alla potabilità ufficiale? Il comitato vuole vederci chiaro, analizza le tante perdite nella rete idrica e pretende risposte da Amam e Comune. In più, “l’Amam non comunica né pubblica i dati sulla qualità dell’acqua erogata a Messina”.
Da parte sua, il sindaco ha più volte specificato, anche successivamente, che, pur mancando la certificazione Asp, “siamo già sicuri della potabilità dell’acqua. Gli esami vengono fatti regolarmente”.
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Il comitato però insiste: “Non potevamo che girare questa lettera alla Procura della Repubblica di Messina. Alla luce di quanto dichiarato dall’Azienda sanitaria locale, considerato che da circa 7 mesi l’acqua erogata nella città di Messina risulterebbe pertanto non potabile, compresa dunque sia l’acqua destinata alle abitazioni private, che quella destinata alle attività commerciali e alle strutture pubbliche, sanitarie, scolastiche, della città, si richiede di accertare se siano riscontrabili in tale situazione violazioni della normativa vigente. In particolare del dlgs n.18/2023 in tema di salvaguardia della salute pubblica, tutela della salubrità dell’acqua destinata al consumo umano, trasparenza dati sulla produzione, gestione e qualità dell’acqua potabile”.
In sostanza, evidenzia il comitato: “Ad oggi comunque l’Amam non ci ha inviato i dati dettagliati sulla qualità dell’acqua a Messina, mentre l’Asp ci risponde laconicamente che “I campionamenti effettuati nel comune di Messina non hanno evidenziato grosse criticità…”. Attendiamo pertanto la scadenza dei 30 giorni, previsti dalla normativa per rispondere alle istanze di accesso agli atti ambientali, per poi rivolgerci a chi di competenza”.
Il dossier sulle carenze idriche a Messina
“Ma quali sono i dati della qualità dell’acqua di Messina?
Anche questa è una domanda assurda da porre, visto che i dati sulla qualità dell’acqua erogata in una città dovrebbero essere ampiamente conosciuti e pubblicati. E invece a Messina non è così. Eppure il dlgs n.18/2023 prevede all’art. 18 che “i gestori idro-potabili assicurano agli utenti informazioni adeguate e aggiornate sulla produzione, gestione e qualità dell’acqua potabile fornita”.
Come informare i cittadini/utenti?
“Le informazioni … sono fornite a tutti gli utenti periodicamente, almeno una volta all’anno, nella forma più appropriata e facilmente accessibile, anche nella bolletta o con mezzi digitali “.
Ma quali informazioni devono essere comunicate ai cittadini/utenti?
“ a) le informazioni concernenti la qualità delle acque destinate al consumo umano, inclusi i parametri indicatori;
b) il prezzo dell’acqua destinata al consumo umano fornita per litro e metro cubo;
c) il volume consumato dal nucleo familiare, almeno per anno o per periodo di fatturazione, nonché le tendenze del consumo familiare annuo, se tecnicamente fattibile e se tali informazioni sono a disposizione del gestore idro-potabile;
d) il confronto del consumo idrico annuo del nucleo familiare con la media nazionale, se applicabile, conformemente alla lettera c);
e) un collegamento al sito istituzionale contenente le informazioni di cui all’allegato IV.”.
Ma l’Amam, sottolinea il comitato, come già evidenziato, “non comunica né pubblica i dati sulla qualità dell’acqua erogata a Messina”.
“Il 16 dicembre 2024 il nostro comitato ricorda all’Amam con lettera inviata via pec che oltre a quanto previsto dal dlgs n.18/2023 anche la “Carta dei servizi approvata dal Consiglio di Amministrazione dell’Amam in data 27 Febbraio 2024 prevede che i valori di parametro della salubrità dell’acqua devono essere pubblicati per legge sul proprio sito istituzionale” e ne sollecita la pubblicazione.
Il sit-in sul viale Giostra
“Non avendo ricevuto risposta il comitato organizza un sit-in davanti la sede dell’Amam di viale Giostra il 20 gennaio 2025 e ottiene un incontro con il neo presidente Alibrandi ed i consiglieri di amministrazione. Alla reiterata sollecitazione da parte della delegazione del comitato di pubblicazione dei dati sulla qualità dell’acqua distribuita a Messina sul sito internet dell’Amam come prevede la normativa, il presidente risponde che s’informerà a breve presso Arera per capire come pubblicare i dati sulla qualità dell’acqua distribuita a Messina”.
“Da allora nessuna notizia. Siamo stati dunque costretti ad inoltrare una istanza ufficiale di accesso alle informazioni ambientali il 24 febbraio 2025 ad Amam e Asp ed una segnalazione ad Arera per segnalare che “l’azienda Amam spa, gestore idrico di Ato3 Messina, non pubblica né rende noti i dati sulla qualità dell’acqua distribuita nel Comune di Messina, nonostante i precisi obblighi di legge affinché possiate adottare, ai sensi del comma 3 art. 18 del dlgs n.18/2023 le misure necessarie per quanto di competenza, nell’ambito delle disposizioni di disciplina e controllo del servizio idrico integrato”.
Qual è la qualità dell’acqua a Messina? Pretendiamo risposte dalle istituzioni
Sottolinea il comitato: “Sapere qual è il livello dei macro-indicatori è dunque fondamentale per valutare la qualità contrattuale la qualità del servizio offerto dal gestore idrico. Ma qual è la situazione a Messina? Purtroppo sul sito di Amam, del Comune di Messina e di Ati (Assemblea territoriale idrica) Messina non sono evidenziati e/o non sono pubblicati i dati relativi ai macro-indicatori. Cogliamo quindi l’occasione per chiedere ufficialmente a queste tre realtà di pubblicare in maniera chiara e leggibile a tutti la situazione in cui si trova l’ambito idrico di Messina per far conoscere ai cittadini anche gli eventuali miglioramenti o peggioramenti rispetto ai parametri indicati da Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente).

Il documento di “Vogliamo l’acqua dal rubinetto”
Ecco il documento del comitato: “Ma l’acqua di Messina è potabile? Perché non vengono resi noti i dati sulla qualità dell’acqua erogata in città e sull’arsenico a Contesse? A cosa sono dovute le continue interruzioni della fornitura dell’acqua ai cittadinə? Questo è il nostro dossier in occasione della Giornata mondiale dell’acqua.
Da circa 7 mesi è in vigore, come ci conferma l’Asp da noi contattata, l’ordinanza n.151 del sindaco di Messina che nel settembre del 2024 vietava l’utilizzo dell’acqua per fini diversi da quelli igienico-sanitari. Su questo sarà interessata la Procura della Repubblica perché è inammissibile che nella 13esima città italiana da 7 mesi bar, ristoranti, ospedali, istituzioni pubbliche, cittadini sono costretti ad utilizzare acqua non potabile per ordinanza”.
“Oggi avremmo pure voluto illustrare i dati della qualità dell’acqua a Messina, ma non ce li hanno forniti nonostante le nostre ripetute richieste. Eppure per leggem e secondo la Carta dei servizi di Amam, i dati vanno pubblicati e addirittura comunicati direttamente ai cittadini insieme con la bolletta. Perché non lo fanno? Ci sono forse criticità nell’acqua che beviamo che non vogliono dirci? Sapere che acqua beviamo è un diritto che ci viene negato. La mancanza di trasparenza e pubblicità degli atti e dei dati sull’acqua a Messina è inaccettabile, organizzeremo nuovi sit-in ed iniziative di protesta e di denuncia fino a quando non saranno rese note tutte le informazioni al riguardo: dalla qualità dell’acqua erogata all’arsenico di Contesse, dai dati sull’acqua dei nuovi pozzi immessa a settembre scorso nella rete cittadina ai macro-indicatori di Arera per misurare la qualità del servizio idrico”.
Il comitato ha illustra un dettagliato resoconto delle “interruzioni d’acqua, dell’inquinamento e di segnalazioni dei cittadini degli ultimi due-tre anni che testimoniano le criticità della gestione del servizio idrico integrato di Messina. Criticità confermate dai sei macro-indicatori di Arera che dal 2017 misurano la qualità del servizio reso ai cittadini e che vede la nostra città quasi sempre inserita nelle classi peggiori. Anche questi dati, come detto, non è stato possibile reperirli con facilità non essendo evidenziati né nel sito di Amam né dal Comune di Messina”.
L’acqua e il ponte sullo Stretto
L’ultimo capitolo del dossier è dedicato al tema “Acqua e ponte sullo Stretto “: “Non è vero che con i cantieri del ponte non verrà toccata l’acqua di Messina: con dati alla mano dimostriamo non solo che l’acqua dei pozzi individuati dalla Stretto di Messina è della nostra città e dei Comuni limitrofi, ma anche che i 5 milioni di litri al giorno di cui necessitano i cantieri del ponte, renderanno sempre più critica la disponibilità di acqua in città”.
Appello per l’acqua pubblica, “no alla privatizzazione”
Infine il Comitato “Vogliamo l’acqua dal rubinetto” lancia un appello per l’acqua pubblica: ” Chiediamo ai sindaci del messinese di autoconvocarsi e di riprendersi la gestione diretta del Servizio idrico integrato dell’ambito contrastando le mire privatistiche della Regione per il tramite del suo commissariamento dell’Ati messinese”

Mentre a Taormina l’acqua è potabile.