L’Alces, Associazione locali centro storico, ed altri esercenti del centro cittadino e della litoranea nord, dopo che i tentativi di interlocuzione con l’amministrazione sono andati a vuoto, si rivolgono al Consiglio comunale per modificare il regolamento e ripristinare le vecchie tariffe sull’occupazione suolo pubblico. Annunciate plateali proteste per i prossimi giorni
Un anno fa, grandi aspettative. Oggi, niente di nuovo. L’Alces, Associazione locali centro storico, attacca la giunta Accorinti, rea di non aver avviato alcuna misura capace di rimettere in moto l’economia cittadina e di ridare fiducia agli imprenditori.
Oltre alle solite critiche sull’isola pedonale Cairoli e la pista ciclabile, si aggiunge adesso la questione delle nuove tariffe Cosap. “Quando nel mese di marzo 2014 – afferma l’avv. Marco Di Mauro, presidente di Alces – alcuni di noi hanno ricevuto i primi avvisi del Comune che, attuando la delibera del dicembre 2011, triplicava il costo della Cosap, richiedendo tale aumento a partire dal primo gennaio 2012, pensavamo ad uno scherzo. Oltre a non trattarsi di uno scherzo, invece, non riuscivamo, nei mesi trascorsi sino ad oggi, a risolvere la questione dovendoci rivolgere all’avv. Santi Delia per tutelare i nostri interessi ricorrendo al Tar. Tanto per fare un esempio, ci sono attività commerciali che dai 10 mila euro all’anno di tassa di occupazione sono passati ad oltre 31 mila euro all’anno senza contare che tale aumento, secondo l’Amministrazione, andrebbe applicato retroattivamente anche per gli anni 2012 e 2013. Lasciando perdere la crisi, che chi percepisce stipendi pubblici universitari non può conoscere, ricordiamo all’Amministrazione, dal basso, che il costo richiesto non è applicato a Montecarlo o Venezia ma che siamo e restiamo a Messina. In una città nella quale i costi della Tares, tra gli altri, sono esorbitanti ed immotivati se rapportati al servizio effettivamente fornito. Senza contare che la tariffa che si vorrebbe applicare risulta esorbitante anche se rapportata alle altre città italiane nelle quali, invece, il livello di servizi forniti è ben più adeguato ed alto di quelli inesistenti della nostra città. Ricordiamo a chi non ne avesse cognizione che spesso molti di noi devono sostituirsi all’amministrazione per pulire, disinfestare e manutenere anche spazi pubblici confinanti con quelli avuti in concessione e la cui responsabilità non è certamente la nostra”.
Nei prossimi giorni l’Alces annuncia “plateali proteste per affermare i nostri diritti e cercare di restare, nonostante tutto, nella città che amiamo e nella quale vogliamo che crescano e restino i nostri figli”.
Andati a vuoto i tentativi di interlocuzione con l’amministrazione comunale, i commercianti si rivolgono ora al Consiglio comunale, chiedendo “di intervenire repentinamente per modificare tale regolamento ripristinando le vecchie tariffe”.
L’invito alla giunta comunale, piuttosto, è quello di stanare chi occupa gli spazi comunali abusivamente. Tanto per cambiare, sarebbero a rischio posti di lavoro. “I sottoscrittori di questo documento – conclude Di Mauro – danno lavoro a circa 300 unità, senza considerare l’indotto, e il pagamento di quanto richiesto ci porterà inevitabilmente a dover tagliare le spese del personale. Sembra paradossale che chi crea lavoro ed offre opportunità, a giovani e meno giovani, di restare a Messina venga danneggiato dalle scelte di un’amministrazione che non interviene per modificare un provvedimento, francamente, assurdo ed insostenibile”.
beh… le cifre riportate ad esempio sembrano davvero incredibili. immagino che si tratti di casi isolati e particolari (tipo bar con sedie fuori in piazza duomo, caso in cui 30.000 euro sarebbero pure pochi…). se invece tali cifre fossero applicate un pò ovunque, allora si tratterebbe davvero di qualcosa di insostenibile e da correggere.
chi scrive questi articoli forse nelle domande dovrebbe chiedere maggior dettaglio.
riguardo a chi paga i posti di lavoro invece c’è un errore di fondo che esercenti e commercianti fanno di continuo… NON SONO LORO a dare lavoro, ma i cittadini e tutti coloro che nelle loro attività COMPRANO.
il commercio, piaccia o no, è customer oriented…
beh… le cifre riportate ad esempio sembrano davvero incredibili. immagino che si tratti di casi isolati e particolari (tipo bar con sedie fuori in piazza duomo, caso in cui 30.000 euro sarebbero pure pochi…). se invece tali cifre fossero applicate un pò ovunque, allora si tratterebbe davvero di qualcosa di insostenibile e da correggere.
chi scrive questi articoli forse nelle domande dovrebbe chiedere maggior dettaglio.
riguardo a chi paga i posti di lavoro invece c’è un errore di fondo che esercenti e commercianti fanno di continuo… NON SONO LORO a dare lavoro, ma i cittadini e tutti coloro che nelle loro attività COMPRANO.
il commercio, piaccia o no, è customer oriented…
in aggiunta a commento precedente. la retroattività mi sembra sempre e comunque sbagliata.
in aggiunta a commento precedente. la retroattività mi sembra sempre e comunque sbagliata.
La protesta di chi paga è in corso dall’1 gennaio 2012 quando le tariffe furono aumentate all’inverosimile dall’allora assessore al Patrimonio Mondello, dal sindaco Buzzanca e dall’assessore al bilancio Miloro.
La protesta di chi paga è in corso dall’1 gennaio 2012 quando le tariffe furono aumentate all’inverosimile dall’allora assessore al Patrimonio Mondello, dal sindaco Buzzanca e dall’assessore al bilancio Miloro.
NON FACCIAMOCI INFINOCCHIARE DAI COMMERCIANTI. Il codice gestionale SIOPE 3210 relativo alle ENTRATE EXTRATRIBUTARIE(Titolo 3) si occupa delle entrate derivanti dai canoni per la concessione di spazi e aree pubbliche, ad esempio Cosap, canoni per concessioni cimiteriali, canoni di demanio idrico, ecc, invece le entrate derivanti da concessioni cimiteriali in diritto di superficie devono invece essere codificate con il codice 4105. Fatta questa precisazione, nel 2013 in una città dalle dimensioni metropolitane, commerciale, di quasi 250 mila abitanti, queste entrate sono state pari a € 1.577.491, mentre nel 2012 € 1.734.641, una diminuizione di ben € 157.150, gradiremmo sapere dovuta a che cosa: evasione, elusione, ritardo dei pagamenti. Il calo di queste entrate è impressionante, si passa dall’ACCERTAMENTO del 2011, desumibile dal CONSUNTIVO approvato, pari a € 7.108.022, all’accertamento del 2012, aggiornato alla data di approvazione del bilancio di previsione 2013, pari a € 4.060.468, infine allo stanziamento di competenza nel bilancio di previsione 2013 pari € 5.972.974, naturalmente come al solito queste entrate sono accertate sulla carta straccia, perchè il reale flusso di cassa nel 2013 è stato un misero € 1.577.491. I COMMERCIANTI sono stati sempre privilegiati da tutte le amministrazioni, molti di loro non pagano, i numeri non mentono, infatti le carriere politiche di molti di loro, alcune finite con le manette, hanno il sapore della merce di scambio.
NON FACCIAMOCI INFINOCCHIARE DAI COMMERCIANTI. Il codice gestionale SIOPE 3210 relativo alle ENTRATE EXTRATRIBUTARIE(Titolo 3) si occupa delle entrate derivanti dai canoni per la concessione di spazi e aree pubbliche, ad esempio Cosap, canoni per concessioni cimiteriali, canoni di demanio idrico, ecc, invece le entrate derivanti da concessioni cimiteriali in diritto di superficie devono invece essere codificate con il codice 4105. Fatta questa precisazione, nel 2013 in una città dalle dimensioni metropolitane, commerciale, di quasi 250 mila abitanti, queste entrate sono state pari a € 1.577.491, mentre nel 2012 € 1.734.641, una diminuizione di ben € 157.150, gradiremmo sapere dovuta a che cosa: evasione, elusione, ritardo dei pagamenti. Il calo di queste entrate è impressionante, si passa dall’ACCERTAMENTO del 2011, desumibile dal CONSUNTIVO approvato, pari a € 7.108.022, all’accertamento del 2012, aggiornato alla data di approvazione del bilancio di previsione 2013, pari a € 4.060.468, infine allo stanziamento di competenza nel bilancio di previsione 2013 pari € 5.972.974, naturalmente come al solito queste entrate sono accertate sulla carta straccia, perchè il reale flusso di cassa nel 2013 è stato un misero € 1.577.491. I COMMERCIANTI sono stati sempre privilegiati da tutte le amministrazioni, molti di loro non pagano, i numeri non mentono, infatti le carriere politiche di molti di loro, alcune finite con le manette, hanno il sapore della merce di scambio.
…per chi scrive è bello scrivere, ma per chi legge occorrerebbe suscitare un pò di curiosità! Che ne direste di pubblicare qualche tabella su questa tassa e fornire qualche confronto con città similari ??? Oppure dobbiamo prendere per oro colato quello che ci volete far leggere ???
…per chi scrive è bello scrivere, ma per chi legge occorrerebbe suscitare un pò di curiosità! Che ne direste di pubblicare qualche tabella su questa tassa e fornire qualche confronto con città similari ??? Oppure dobbiamo prendere per oro colato quello che ci volete far leggere ???
niente lavoro niente soldi chiusura attività , ne ho viste diverse chiuse. IN CEntRO
niente lavoro niente soldi chiusura attività , ne ho viste diverse chiuse. IN CEntRO
Con quale città vorresti fare il confronto?
Pensi che esista in Italia una città così sporca e priva di servizi?
Considerata la precedente fonte di guadagno del Sindaco, io credo molto semplicemente che lui voglia fare di Messina una città ciclistica e nulla più.
Con quale città vorresti fare il confronto?
Pensi che esista in Italia una città così sporca e priva di servizi?
Considerata la precedente fonte di guadagno del Sindaco, io credo molto semplicemente che lui voglia fare di Messina una città ciclistica e nulla più.