All’Ars si parla dei Ferrotel. Assente l’assessore Pizzo, l’Orsa chiede di passare dalle parole ai fatti

All’Ars si parla dei Ferrotel. Assente l’assessore Pizzo, l’Orsa chiede di passare dalle parole ai fatti

All’Ars si parla dei Ferrotel. Assente l’assessore Pizzo, l’Orsa chiede di passare dalle parole ai fatti

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martedì 23 Giugno 2015 - 16:57

Solo rassicurazioni da parte del segretario particolare dell’assessorato regionale ai Trasporti ma nulla di concreto. Se in tempi brevissimi non arriveranno fatti concreti, il sindacato autonomo è pronto alla protesta

30 lavoratori ancora oggi disoccupati e senza alcuna forma di reddito nonostante le promesse e gli impegni sottoscritti in sede di Assemblea Regionale. Si è parlato della situazione degli ex Ferrotel nella quinta commissione legislativa all’Ars, alla quale hanno preso parte il segretario regionale di Orsa Ferrovie, Giuseppe Terranova, e il segretario regionale confederale, Mariano Massaro, che nei loro interventi hanno stigmatizzato l’assenza delle principali parti in causa: l’assessore regionale ai Trasporti, Giovanni Pizzo, e la dirigenza di Ferrovie.

“L’assenza dell’assessore Pizzo (nell’occasione sostituito dal suo segretario particolare Giuseppe Montalto) è l’ennesimo segno della distanza siderale che separa la politica dalla drammatica realtà in cui è costretta a vivere la popolazione siciliana – dichiarano Massaro e Terranova -. La politica siciliana dimostra scarsa autorevolezza se nella fase in cui la Regione si appresta a versare nelle casse di Trenitalia 111 milioni e 400 mila euro di denaro pubblico per il contratto di servizio, non riesce a imporre all’azienda la ricollocazione di 30 lavoratori territoriali, rimasti senza occupazione grazie alla politica dei tagli che Ferrovie sembra aver riservato solo alla Sicilia. Se in altre latitudini si continua a investire in infrastrutture ferroviarie e alta velocità mentre per la Sicilia si organizza di spezzare il carico, eliminare i traghetti ferroviari e abolire, di fatto, la continuità territoriale, non è un caso. La Sicilia non riesce a incidere nelle dinamiche politiche nazionali e non sa essere autorevole neanche quando dovrebbe dettare la linea nella veste di committente di un servizio pubblico. Le rassicurazioni del segretario particolare Giuseppe Montalto, che ha incontrato i lavoratori ex Ferrotel alla fine dell’audizione, le accogliamo come gradito gesto di solidarietà nei confronti di chi non sa più come sbarcare il lunario giornaliero, ma non serviranno a fermare la protesta se, in tempi brevissimi, alle parole non si sostituiranno i fatti, con la ricollocazione dei 30 lavoratori disoccupati”.

“Si profila una stagione calda per la Sicilia dei trasporti – concludono Massaro e Terranova -. La vertenza degli ex Ferrotel è ormai inserita di diritto nella piattaforma rivendicativa dell’OR.S.A. che oltre alla loro ricollocazione rivendica investimenti nel settore ferroviario, treni veloci su navi moderne per il mantenimento dignitoso della continuità territoriale prevista dalla Costituzione”.

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