Da parrucchiere delle star a eremita sui Nebrodi, la scelta di Angelo dopo un viaggio in Australia

Da parrucchiere delle star a eremita sui Nebrodi, la scelta di Angelo dopo un viaggio in Australia

Alessandra Serio

Da parrucchiere delle star a eremita sui Nebrodi, la scelta di Angelo dopo un viaggio in Australia

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domenica 23 Febbraio 2025 - 07:00

Dopo 30 anni di soldi e successo a Roma, Angelo Pidalà ha rinunciato a tutto ed è tornato prima a Longi, poi in un bivacco tra le montagne: "Ma non sono un eremita"

“Scappo dalla città, mollo tutto e vado a vivere in campagna”. Lo si dice almeno una volta nella vita, pronunciandolo come uno dei buoni propositi di inizio anno accantonati già all’Epifania. Qualcuno l’ha fatto davvero, magari aprendo un agriturismo o modernizzando l’azienda agricola di famiglia.

Angelo Pidalà ha fatto una scelta ancora più estrema: è andato a vivere a quasi 1300 metri d’altezza, da solo, aggiustando come possibile il bivacco in pietra dove, quando era bambino, il padre e il fratello vivevano nei mesi della transumanza, per badare agli armenti.

E lo ha fatto dopo aver rinunciato a una vita di successo e agi: 30 anni a Roma come parrucchiere di lusso, due anni al seguito di Patti Pravo, l’affermazione con sue personalissime creazioni, tanti soldi e viaggi in tutto il mondo.

Oggi Angelo ha quasi 60 anni ed è noto come l’eremita del Rifugio del Sole. Etichetta che lui rifiuta e ribalta, raccontando il percorso che lo ha portato sulla vetta dei Nebrodi dal suo personalissimo punto di vista. Punto di vista che svela la coerenza di tutta la sua vita.

Il filo rosso: inquietudine e creatività

“Prima avevo tutto, ma ero inquieto, non ero felice. Non trovavo piacere nel discorrere con la maggior parte delle persone e questo mi portava a parlare poco, isolarmi. Oggi vivo isolato ma parlo tanto, ho più voglia di comunicare, anche se soltanto con le persone che sento a me più affini”. Oggi come ieri, Angelo impiega il tempo dando sfogo alla sua creatività manuale: “Avevo fatto parlare di me, come parrucchiere, per le acconciature al cioccolato. Oggi con una pasta di cioccolato decoro le ceramiche grezze di Santo Stefano di Camastra, poi finite con una tecnica di puntinismo appresa durante uno dei miei viaggi. Con la stessa tecnica ho lanciato una linea, che tento di commerciare, di capi in cachemire. Di tanto in tanto lavoro infatti per la ditta sartoriale di Longi che confeziona capi per le grandi firme. Sono pezzi unici e sono al lavoro per commercializzarli”.

L’unico rimpianto: i viaggi

Ma la spinta di Angelo non sono ovviamente i soldi, altrimenti non avrebbe lasciato tutto per tornare prima a Longi, paesino di poco più di mille abitanti sui Nebrodi. Poi nel cuore delle montagne nebroidee, in un casolare senza servizi né corrente elettrica. “Non nego che a volte è difficile: qui mi riscaldo con un camino, luce ce n’è poca, l’acqua vado a prenderla da alcune fonti con le taniche. E a 60 anni non ho. come tutti, quel gruzzolo che mi consente di pianificare la vecchiaia con serenità. Ma io non stavo bene, mi sentivo infelice, invece qui ho trovato la mia serenità. L’unica cosa che mi manca, se proprio devo dirlo, è non poter viaggiare più come facevo prima. Ma spero di poter ricominciare a farlo, piano piano”.

Proprio un viaggio è stata la svolta per Angelo Pidalà: “Durante un soggiorno di alcune settimane in Australia ho vissuto con gli aborigeni e ho capito che era quella la pace che cercavo: la vita a contatto con la natura e con tempi e ritmi più a misura d’uomo”.

Oggi Angelo passa al Rifugio del Sole più tempo possibile, accogliendo di tanto in tanto gli escursionisti. “Ma non quelli che arrivano su ruote – precisa – quelli che arrivano qui a piedi, si sudano la camminata. Sono quelli che mi somigliano di più perché hanno scelto il cammino a volte anche impervio per godersi la natura di questi luoghi. Loro possono comprendere, come me, l’energia che queste cime e questi panorami diffondono”.

Quando la natura placa

E’ questa energia ancestrale, questo contatto profondo con la natura, che Angelo ha trovato qui, ancor prima di realizzare che era proprio quello che aveva cercato per tutta la vita. “Mia madre mi diceva spesso: “Ma non ti basta essere tornato a Longi, cosa vai cercando in quelle pietre che ti ha lasciato tuo padre?”. Ecco devo ammettere che all’inizio non sapevo cosa rispondere. Oggi l’ho capito. Pensare che da piccolo lo odiavo, l’ho odiato fino ai 17 anni, per la vita che ci si faceva. Mio padre e mio fratello ci dormivano spesso, io ogni tanto venivo con loro, era una vita di fatica per badare agli animali”.

Il Rifugio del Sole, un luogo magico tra le vette dei Nebrodi

Certo, il sito del Rifugio del Sole non è un luogo qualunque: un pianoro affacciato sul tramonto sulle isole Eolie, alle spalle l’alba che sorge su montagne ricche di resti fossili e piante più antiche dell’uomo. Più giù, le Cascate del Catafurco da un lato e le grotte del Castro dall’altro, dove nidificano aquile reali e corvi imperiali. Il centro abitato più vicino a piedi è a circa 20 minuti di macchina, almeno un’ora e mezza di cammino. “Anche qui il panorama è cambiato. Da piccolo in queste montagne c’erano le distese dei campi di grano e i canti che si levavano nel periodo della mietitura, le feste del raccolto, lungo i sentieri i pastori con gli armenti. C’era la vita insomma. Oggi ce n’è molto meno. Ma ci sono sempre più turisti e visitatori”.

Un commento

  1. Non ci conosciamo ma mi sento di abbracciarti

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