L'Amministrazione comunale del centro rivierasco ha festeggiato in aula consiliare il secolo di vita della signora, originaria della vicina Roccalumera, unica in paese ad essere arrivata oltre la soglia degli "anta". Non accadeva da 15 anni!
Non è stata soltanto un’occasione per festeggiare i 100 anni di età, ma anche un modo per ricordare come la signora Nunziata Di Bella, nata il 26 febbraio 1916 a Roccalumera, rappresenti, come tutti gli anziani, un punto di riferimento, oltre che per la sua famiglia, per tutta la cittadina di Letojanni.
Quello di qualche ora fa è stato, infatti, un appuntamento che verrà ricordato per molto tempo dalla comunità rivierasca che è ritornata ad avere finalmente una centenaria vivente. La signora Di Bella, madre di Santina, Arturo e Pippo Nostro ha compiuto proprio oggi la bellezza di un secolo di vita ed è stata in quest’occasione che l’Amministrazione comunale ha deciso di organizzare un piccolo rinfresco nell’aula consiliare del Municipio.
Una festa a cui hanno preso parte i tre figli avuti dal signor Antonio Nostro (sergente nocchiero letojannese, deceduto qualche anno fa e con il quale ha trascorso la sua vita a partire dal gennaio del 1950), i sei nipoti, parenti vari e tanta e tanta gente che ha voluto esser presente ad un evento rarissimo che non si verificava in paese da circa 15 anni. Nel corso del pomeriggio sono giunti in Comune il vicesindaco Eugenio Bonsignore, l’assessore ai Servizi sociali, Teresa Rammi, il presidente del Consiglio comunale, Antonio Riccobene, e il parroco don Pino Gentile, oltre ovviamente al primo cittadino Alessandro Costa, che ha consegnato all’anziana una pergamena ricordo dove sono stati inseriti i suoi dati anagrafici e un ringraziamento per quanto dato finora alla comunità.
Una vita, quella della signora Di Bella, che lo stesso Costa ha augurato “continui ancora per molto, vista la pacatezza e l’educazione che ne fanno un punto di riferimento fondamentale per tutte le nuove generazioni”. Osservazioni, queste, ancor più pregnanti se si va a scavare dentro la sua storia. Due conflitti mondiali visti con i propri occhi, tanti patimenti nei rispettivi dopoguerra e soprattutto la mancanza del marito che, per circa vent’anni, è stato a faticare sulle navi mercantili di tutto il Mondo, certificano, infatti, come la forza di andare avanti a questa “giovanissima” di cent'anni suonati non sia mancata. E forse non mancherà mai …
Enrico Scandurra