Quando Comune e Autorità Portuale sbraitavano sull’importanza dei poteri speciali, un anno fa e prima ancora, nessuno ha dato ascolto. Ora che il traguardo sembra vicino (finalmente a settembre si potrebbe firmare il contratto) arriva la richiesta della Regione, con tanto di indicazione del commissario: De Simone o Garofalo?
Il sindaco Accorinti aveva chiesto i poteri speciali al ministro Delrio il 7 agosto 2015, anche per tramite del presidente Crocetta. L’obiettivo era quello di accelerare l’approvazione del progetto definitivo del porto di Tremestieri che, infatti, a distanza di un anno, non è ancora arrivata. In conferenza di servizi, il 18 dicembre, erano stati ottenuti tutti i pareri positivi, tranne quello del Genio Civile, che aveva chiesto un’ottimizzazione dei torrenti in prossimità dell’opera. Per queste modifiche, era necessaria la variazione di un cunettone di competenza del Cas ed è stato subito chiesto un parere. A distanza di sette mesi, una risposta non è ancora arrivata, altro segnale di come sarebbero serviti i poteri speciali, ma, a questo punto, vale il silenzio assenso.
L’approvazione del progetto definitivo sembrava cosa fatta anche senza i poteri speciali, prima del “colpo di scena” dello scorso 15 giugno, quando la Commissione regionale lavori pubblici ha avocato a sé l’approvazione, chiedendo persino un parere preliminare del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Parere che è arrivato l’11 luglio e che, come previsto, contiene una “non risposta” perché considerata inutile.
A questo punto, dunque, per risolvere definitivamente la questione, dopo anni di pastoie burocratiche, si aspetta solo il parere della Commissione regionale lavori pubblici e poi si potrà finalmente firmare il contratto con l’impresa vincitrice dell’appalto, la Coedmar. La relazione istruttoria è in mano all’ing. capo del Genio Civile di Messina, Leonardo Santoro, che ha già interloquito con l’Autorità Portuale per accelerare i tempi, mentre anche l’assessore regionale Giovanni Pistorio si è detto intenzionato a chiudere la vicenda in fretta, presumibilmente nel mese di settembre.
La novità è che, nel frattempo, il presidente Crocetta e l’assessore Pistorio hanno chiesto ufficialmente al presidente Renzi e al ministro Delrio i poteri speciali, praticamente ciò che Accorinti aveva chiesto un anno fa. Ma l’obiettivo, ormai non ottenuto, era proprio quello di non perdere quest’anno, mentre ora c’è ben poco da accelerare se davvero l’approvazione del progetto, da parte della Regione, e la conseguente firma del contratto arriverà a settembre. E’ vero che dopo serviranno circa quattro mesi per la presentazione e l’approvazione del progetto esecutivo ma è anche vero che i lavori potranno iniziare già in questa fase col maxi dragaggio preventivo previsto nel progetto.
Il rischio, secondo la Regione, sarebbe quello di perdere la prima tranche del finanziamento ministeriale da 7 milioni, che deve essere spesa entro il prossimo 31 dicembre, vale a dire la realizzazione di un avanzamento lavori di circa il 10 %. Era esattamente ciò che paventavano il Comune di Messina e l’Autorità Portuale una volta che la Regione aveva “obbligato” al doppio parere, prima che, lo scorso 15 luglio, il Ministero ha assicurato che provvederà a garantire i 7 milioni anche se non si riuscisse a spendere l’intera somma entro il 31 dicembre.
La Regione suggerisce anche, per il ruolo di commissario delegato, di valutare l’opportunità, insieme al Comune di Messina, di nominare il presidente dell’Autorità Portuale di Messina, visto che il responsabile unico del procedimento è il segretario generale dell’Authority e che proprio dall’Authority arriva una parte dei finanziamenti.
E qui si apre un’altra incognita perché è difficile capire chi sarà a breve il presidente dell’Autorità Portuale di Messina, sempre se un’Autorità Portuale di Messina ancora ci sarà, nell’ottica della possibile proroga da 18 mesi che proprio il presidente Crocetta deve chiedere al governo nazionale. Nel decreto, si legge che i vertici restano in carica fino alla nomina dei nuovi presidenti ma, quando il nuovo sistema entrerà in vigore, tra 15 o 20 giorni, l’attuale mandato del presidente De Simone sarà già scaduto. Solo se e quando verrà concessa la proroga di 18 mesi, il governo definirà anche quelle nuove guide, probabilmente tramite commissari. Ecco allora che De Simone, che non può più essere nominato presidente perché pensionato (in base alla legge Madia), potrebbe essere designato commissario o usufruire di una proroga per il breve periodo che intercorrerà fino a quando non verranno nominati i nuovi presidenti delle Autorità di Sistema Portuale. A proposito di presidenti, per l’AdSP del Mar Tirreno Meridionale e dello Stretto (leggasi di Gioia Tauro e di Messina) c’è in pole il deputato messinese Vincenzo Garofalo, già presidente dell’Autorità Portuale di Messina dal 2003 al 2007. Ed allora i poteri speciali potrebbero finire in capo a lui, sempre se il governo dovesse concederli.
Poteri speciali o no, per il porto di Tremestieri, ciò che più interessa a breve è l’ufficializzazione degli ultimi 13 milioni ministeriali, dei quali 6 milioni e mezzo provengono dal Provveditorato opere pubbliche e altrettanti dal programma reti e mobilità. Le convenzioni, con testo già condiviso, verranno firmate la prossima settimana o poco dopo. A settembre, come detto, l’approvazione del progetto definitivo e la firma del contratto. Una strada che, superato l’ennesimo ultimo ritardo, sembra finalmente in discesa. Ma il traguardo potrà essere raggiunto solo dopo la firma: tutti i cronoprogrammi avanzati finora sono stati smentiti dai fatti.
(Marco Ipsale)
E questo che occorre realizzare in Italia prima di tutto: un disboscamento di leggi, regolamenti e “masturbazioni mentali” che impediscono l’adozione di qualsiasi iniziativa e che portano immancabilmente a dispute legali basate sul nulla…
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