Le organizzazioni criminali messinesi si stanno riorganizzando e armando investendo massicciamente nel traffico di droga
“Abbiamo una emergenza che ha assunto dimensioni considerevoli, ed è quella della droga. Sia nel territorio cittadino che nei comuni della provincia la criminalità organizzata è tornata ad investire massicciamente nella droga”.
L’allarme, lanciato alla cerimonia di apertura dell’anno giudiziario 2020, è del procuratore capo di Messina Maurizio De Lucia.
Il capo dell’ufficio ha ribadito, davanti ai rappresentanti del Governo, del Csm e alle altre autorità presenti alla cerimonia, l’alert lanciato a più riprese dagli altri componenti del suo ufficio, nell’ultimo anno, dopo ogni importante operazione di polizia.
Ovvero che recentemente il consumo di droga è tornato a crescere in maniera allarmante, come non accadeva da decenni, e con esso lo spaccio e il traffico da parte delle organizzazioni criminali.
“La droga continua ad essere il business principale delle organizzazioni criminali sia della città che della provincia, è attraverso questo canale che la mafia sovvenziona gli altri affari, è attraverso la droga che le organizzazioni mafiose si ricostituiscono”.
Ed è una mafia, sottolinea De Lucia, che ha dimostrato di essere ancora forte e presente in tutte le realtà territoriali. Sia in provincia nella zona tirrenica, come ha dimostrato la recente operazione Nebrodi, che in città come testimoniato dall‘operazione Predominio scattata a dicembre scorso.
L’altro dato preoccupante che queste ultime due recenti inchieste dimostrano, spiega il procuratore capo di Messina, “sono i ritrovamenti di armi avvenuti durante le operazioni. La criminalità è ancora pericolosa, possiede un elevato contingente armato.”
Per lottare efficacemente contro la mafia, quindi, ha ribadito De Lucia, occorrono uomini e mezzi, spesso negati a Messina, dove però, ha sottolineato il Procuratore proprio in apertura del suo intervento: “…la qualità e l’efficacia degli investigatori, degli uomini del mio ufficio come dei giudici continua a crescere ed è elevatissima. Dimostrazione ne è ad esempio l’operazione Terzo Livello: una operazione importante e complessa sotto l’aspetto dei reati contestati e delle personalità coinvolte, colletti bianchi ed esponenti politici. Ebbene a poco più di un anno dall’arresto abbiamo già la sentenza di primo grado e le motivazioni depositate”.