Con l'abolizione dell'abuso d'ufficio tornano in auge i reati di corruzione e peculato, mentre a Messina rifiuti e inquinamento raggiungono livelli allarmanti
Messina -Se l’abuso d’ufficio viene abolito, i fari della magistratura si accendono sulla corruzione. La conferma arriva anche dal distretto di Messina dove, nell’analizzare l’andamento dei reati, il presidente della Corte d’Appello Luigi Lombardo sottolinea l’aumento delle indagini per peculato e corruzione.
Corruzione e peculato tornano in auge
“Il procuratore della Repubblica di Messina, come gli altri procuratori della Repubblica del distretto, segnalano il loro impegno in un’attività di sensibilizzazione e di orientamento degli investigatori verso indicatori sempre più specifici del fenomeno corruttivo”, si legge nella relazione. Se il reato di concussione sembra lievemente diminuito (5 nell’anno 2023-2024 contro le 8 dell’anno 2022-23), per la corruzione “emerge un leggero aumento dei flussi”. Aumentati anche i delitti di peculato (da 28 a 35, per una percentuale del +25%) e, ancor più, di quelle per i delitti di malversazione ai danni dello Stato ed indebita percezione di contributi (passate da 27 a 51, per una percentuale del +89%)”.
Reati in materia di rifiuti in continuo aumento
Lombardo segnala l’aumento, anche per i 12 mesi scorsi, delle denunce legate al codice rosso e segnala infine che “sono in aumento nel Distretto i reati in materia di inquinamento e di rifiuti, che segnano un aumento del 13% rispetto al periodo precedente (da 303 a 341; mentre sono in flessione i reati di lottizzazione abusiva (-22%)”. Anche negli anni scorsi in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario i vertici del Distretto hanno segnalato il costante aumento dei reati in questa materia.
Gli impianti non funzionano
Indagini e processi celebrati nella città di Messina e nei tribunali della provincia riguardo gli impianti di smaltimento dei rifiuti segnalano, spiega il Presidente: “…una diffusa carenza di regolarità degli impianti di depurazione, quasi sempre privi di autorizzazione allo scarico in corpo recettore e, spesso, inadeguati, obsoleti e malfunzionanti”.
La P.A. non controlla
In quasi tutte le indagini e i processi che riguardano i rifiuti, spiega poi il presidente, è venuto fuori il ruolo della pubblica amministrazione che non controlla e gli alti livelli di inquinamento rilevati. “Si è ravvisata l’esistenza di reati contro la Pubblica Amministrazione per l’omissione di interventi da parte di amministratori e dirigenti incaricati, per il rilascio di proroghe illecite del servizio di gestione degli impianti da parte di ditte private e, infine, per la irregolarità di procedure di selezione”.
I report choc dell’Arpa sui livelli di inquinamento
Viene ancora segnalato, in relazione alla natura degli scarichi, che le analisi eseguite dall’ARPA hanno dimostrato l’esistenza di altissimi valori di sostanze inquinanti, con il superamento dei parametri tabellari previsti nelle tabelle 3 e 5 dell’allegato 5 al d.lgs. n. 152/2006 (con particolare riferimento a BOD, COD ed Escherichia coli)”.
…e ve la cavate così ??? se il reato di abuso di ufficio è stato eliminato è perchè migliaia di sindaci in Italia lo hanno chiesto ! perchè ??? perchè i funzionari dei Comuni non volevano rischiare di essere continuamente incriminati per procedure illegittime e irregolari …