L'appello dei magistrati messinesi per potenziare gli importanti tribunali della provincia e la mannaia prescrizione: in secondo grado vanno prescritti più del 40% dei processi.
Malgrado la produttività dei magistrati messinesi sia tra le più alte d'Italia, il carico di lavoro degli uffici giudiziari, tra processi nuovi ed arretrato, è ancora altissimo.
Lo ha spiegato il primo presidente della Corte d'Appello Michele Galluccio, aprendo l'anno giudiziario ieri mattina a Palazzo Piacentini.
A Messina servono ancora più giudici, e nuove assunzioni nelle cancellerie e negli uffici amministrativi. E' per questo che i faldoni sui tavoli dei giudici aumentano, i tempi dei processi si allungano e troppi procedimenti "muoiono" senza giustizia ma sotto la mannaia della prescrizione. Nel 2017, ha spiegato Galluccio, sono andate prescritte il 4,2% delle indagini, l'8,9% dei processi di primo grado, 40,3% dei processi d'appello, quasi la metà.
Migliora, rispetto agli anni passati, la situazione degli uffici al Tribunale di Messina e la Corte d'Appello, dove le vacanze non sono eccessive.
E' a tinte fosche, invece, la situazione dei tribunali del circondario.
A Barcellona, dove impera il clan mafioso più forte e crudele della provincia, che ha ormai un posto di rilievo negli equilibri della mala siciliana, il rapporto reati/popolazione è del 3,2%. Il dato traduce in numeri una realtà ben conosciuta, quella di un territorio dove l'allarme è ancora alto e i magistrati lavorano in condizioni delicate e pericolose.
Il raffronto rende il dato numerico ancora più indicativo: a Messina il rapporto reati/popolazione è del 2,3%, a Patti è del 2,7%.
Nella città del Longano, dove quindi lo Stato dovrebbe "schierare" gli apparati meglio organizzati e guarniti, il Tribunale registra invece una vacanza "costante" del 50% degli organici e la situazione è – lo dice il dirigente dell'ufficio "a dir poco disastrosa"
"L'ufficio, in definitiva – il presidente Galluccio riporta nella sua relazione le parole del dirigente "versa in una costante condizione di emergenza…che ha determinato, nel corso dell'ultimo decennio, la formazione di una mole insosteninibile di arretrato, che incide tanto in ambito civile quanto in ambito penale, conducendo a tempi di definizione dei processi lontanissimi dallo standard minimo che dovrebbe essere assicurato".
A Patti il quadro è altrettanto desolante: malgrado sia aumentato il carico di lavoro a causa dell'accorpamento degli uffici di Sant'Agata Militello e Mistretta, la riorganizzazione della pianta organica ha portato al taglio di un posto, e mancano 3 giudici su 9 di organico. Manca il direttore amministrativo, e il personale va in pensione senza che vengano effettuate nuove assunzioni.