L’ing Capo del Genio Civile “risponde” alle dichiarazioni di Buzzanca: «Nel caso di reato sismico come quello ipotizzato per il cedimento del muro, a doversi pronunciare è l’Autorità Giudiziaria». Il sindaco contro replica: «Affermazioni diffamatorie per un dirigente regionale»
Un anno fa di questi tempi, Messina “incassava” una scottante, pessima figura. Era il 14 giugno quando Vasco Rossi, “alzando bandiera bianca” (vedi articolo correlato), comunicava ufficialmente l’impossibilità di tenere il proprio concerto (programmato per il 26 giugno) allo stadio San Filippo. Un appuntamento atteso, svanito nel nulla a causa della mancata agibilità dell’impianto per l’ormai famoso crollo del muro lato monte. A distanza di 365 giorni, la voragine è ancora lì. Sulla vicenda è intervenuta la magistratura, che ha aperto un’inchiesta per chiarire i contorni dell’accaduto ed individuare eventuali responsabili. Ad essere contestato è infatti il “reato sismico”. All’aspetto giudiziario si somma però anche quello tecnico-politico. Nei mesi si sono succeduti i botta e risposta tra l’amministrazione e il capo del Genio Civile Gaetano Sciacca. Quest’ultimo, infatti, rispetto al progetto di messa in sicurezza redatto dal Comune, ha richiesto all’ing. Rodriquez, ulteriori incartamenti per poter rilasciare un parere. Documenti che, tuttavia, come specificato in una nota dello scorso 23 marzo a firma di Sciacca, sono risultati incompleti e incongruenti fra loro.
Il responsabile degli Uffici di via Aurelio Saffi, ha inoltre inteso avanzare ulteriori “precisazioni” rispetto ad una situazione, quella appunto del muro crollato, che determina anche notevoli danni per la città in termini di immagine. Tanti, infatti, gli eventi che Messina avrebbe potuto ospitare nell’impianto sportivo. «Il sindaco spesso non sa neanche quello che dice – ha affermato Sciacca – il mio Ufficio non ha mai richiesto altri interventi, ma solo un’integrazione di calcoli». L’ing Capo, inoltre, ribadisce che l’ultimo e unico organo a potersi pronunciare è l’Autorità Giudiziaria, così come previsto per legge nel caso in cui l’ipotesi sia quella di “reato sismico”. A poche ora di distanza dalla pubblicazione dell’ articolo il primo cittadino replica per le rime alle affermazioni rese da Sciacca con una nota inviata in redazione: «Gli apprezzamenti riferiti alla mia persona, contenuti nelle precisazioni pubblicate dal Suo giornale online, chiaramente diffamatori e poco commendevoli per un Dirigente regionale, mi obbligano a tutelarmi innanzi ‘ alla competente Autorita’ Giudiziaria».
Sul fronte stadio, intanto, interviene anche la IV commissione consiliare (sport) presieduta dal consigliere Gaetano Caliò. L’organo si riunirà giovedì 21 alle 9 per affrontare le problematiche inerenti il crollo del muro e la mancata realizzazione degli interventi, non ancora effettuati a distanza di un anno, per restituire alla pubblica fruizione la struttura sportiva. Su proposta dei consiglieri comunali Peppe Chiarella e Mario Rizzo, è stata inoltre richiesta la presenza all’incontro del sindaco Giuseppe Buzzanca, dell’assessore alle manutenzioni, Pippo Isgrò, dei dirigenti comunali Salvatore De Francesco e Graziano Scandurra e del Genio Civile. (ELENA DE PASQUALE)
povero signò sinnaco …. stalkizzato pure dal Genio Civile
Cribbio è un complotto comunista contro Buzza…..
offeao?? di lesa maestà!!! e l’avvocatu cu paga? qualche consulenza esterna??
A me Buzy non sta simpatico per …meriti sportivi !! Però siamo onesti SCIACCA ormai fa politica e a rileggere le cronache del periodo LA MAGISTRATURA era per il dissequestro POI arrivo’ SCIACCA e “allargò” il problema….. magari a ragione ma adesso il problema è un altro , se si vuole si costruisce un muro sano in 30 max 60 gg ….. e poi fate pagare il grande ing. Rodriquez !! HA firmato i maggiori guai di Messina , farei una inchiesta giornalistica sul tipo…
E’ vero in caso di “reato sismico ” come quello che ha colpito l’Emilia (alla cui popolazione va tutta la mia solidarietà ) chiameremo il Padreterno a risponderne in Tribunale.