Il 2009 che lasciamo e il 2010 che auspichiamo in un alfabeto di cronache e speranze
A
Anno vecchio
Salutiamo il 2009: l’anno che è stato ci lascia in eredità dodici mesi intensi, caratterizzati da eventi più o meno importanti, ma anche da una continuità amministrativa nei Palazzi cittadini non interrotta da elezioni, -cadute- improvvise e commissariamenti ai quali ormai c’eravamo abituati. Non abbiamo raggiunto i livelli di sviluppo che si auspicavano, Messina non riesce ancora a fare il salto di qualità, appesantita dalla zavorra dei problemi economici degli enti che l’amministrano e ancora una volta -indebolita- da eventi imprevedibili.
B
Bertolaso
L’anno che è stato: L’uomo delle emergenze è tornato in città, nostro malgrado. Accendendo i riflettori su una Protezione civile locale messa a dura prova dalle frane che hanno aperto il 2009 e dalla tragedia che ha sconvolto Messina.
L’anno che verrà… dovrà dare alla città e alla sua provincia dei Piani di protezione civile pienamente operativi, che garantiscano la sicurezza di coloro i quali ancora oggi non sanno come comportarsi nelle situazioni di emergenza.
C
Crisi
L’anno che è stato: La parola crisi ha unito le sponde di tutti i continenti, non risparmiando nessuno, dalle superpotenze alle cenerentole. Compresa la già sofferente provincia di Messina, le cui piccole realtà produttive hanno vissuto una sorta di -hannus orribilis-, contribuendo ad affossare le prospettive future delle generazioni che si affacciano al mondo del lavoro.
L’anno che è stato… sarà quello decisivo. Quello in cui si potrà capire se questa crisi avrà effetti irreversibili o se la si riuscirà a superare, infondendo nuova fiducia alla classe imprenditoriale, magari con un più incisivo supporto della politica e delle istituzioni.
D
Discarica
L’anno che è stato: L’ultimo posto nella classifica nazionale della raccolta differenziata non ha stupito nessuno ed è giunto proprio nelle settimane in cui andava definendosi l’iter amministrativo che porterà alla realizzazione di una discarica cittadina, nel sito di Pace.
L’anno che verrà… sarà un banco di prova anche su questo fronte. La discarica, infatti, rischia di trasformarsi in una nuova incompiuta qualora non si dovessero rispettare i tempi previsti. Un ostacolo potrebbe essere rappresentato dai ricorsi già presentati al Tar dalle associazioni ambientaliste: la discarica di Pace, infatti, si trova in piena Zps, Zona a protezione speciale.
E
Enti
L’anno che è stato: Poco cambia che il palazzo si chiami -Zanca- o -dei Leoni-: il guaio è uguale per entrambi e ha i connotati delle società partecipate, vere cause dei buchi di bilancio che rendono agonizzanti le casse dei due principali enti cittadini. In un caso, quello del Comune, le società continuano a gravare sulle casse ma soprattutto a rendere servizi agli utenti (i cittadini) ancora non all’altezza di una città metropolitana, con un’importante novità nel 2009: la soppressione dell’Istituzione dei servizi sociali. Nell’altro caso, alla Provincia, -troppi- enti di sottogoverno sono totalmente inutili per il territorio, alcuni dei quali non danno notizie di sé da anni. Per il resto i -palazzi- cittadini vanno avanti tra le solite diatribe dei due Consigli e le tasche sempre più ricche dei dirigenti.
L’anno che verrà… sarà sempre, o quasi, la stessa storia. Finché resterà in vita il matrimonio tra politica e carrozzoni.
F
FC Messina
L’anno che è stato: Ha segnato la fine sportiva del Fc Messina, società presieduta da Emanuele Aliotta prima e da Pietro Franza poi, che ha regalato gioie e passione a tutta la città a cavallo tra gli anni novanta e duemila. Una cavalcata indimenticabile culminata con la promozione in serie A e un campionato da protagonista in massima serie. Ricordi indelebili ormai nel cassetto in virtù del fallimento che ha portato alla cessione del ramo sportivo d’azienda, attraverso un’asta fallimentare, e al conseguente cambio di denominazione
L’anno che verrà… dovrà dire davvero di che pasta è fatto il -nuovo- Acr Messina. L’inizio di avventura altalenante dal punto di vista societario non ha convinto una piazza calorosa ma al contempo esigente, che non ha risposto in maniera decisa ai tentativi della proprietà di creare un organico competitivo in grado di riportare subito i colori giallorossi tra i professionisti. L’obiettivo resta il raggiungimento delle zone alte della classifica. E chissà, sperare in un ripescaggio. Con Di Lullo, Di Mascio, Fabiani o chi per loro.
G
Giostra-Annunziata
L’anno che è stato: Non si può negare che importanti passi avanti siano stati effettivamente fatti sul fronte svincoli, l’incompiuta delle incompiute. I lavori sono stati riconsegnati sia per il III lotto, al quale mancavano pochi accorgimenti per il completamento, sia per il I e II, sbloccando un iter quanto mai farraginoso. Una minisvolta, nel percorso ventennale degli svincoli, è avvenuta col passaggio di consegne tra Comune e Anas: per volontà di Buzzanca, le competenze di Rodriquez e Pizzino, rispettivamente direttore dei lavori e Rup, sono infatti passate alla società presieduta da Pietro Ciucci.
L’anno che verrà… potrebbe vedere già nei primi mesi importanti novità. Se i tempi verranno rispettati, infatti, a febbraio potrebbe aprire la galleria di collegamento Giostra-Annunziata, in attesa che vengano poi completati il I e II lotto dell’appalto, i più impegnativi (scadenza prevista, gennaio 2011). E a proposito di viabilità, nelle prime settimane di gennaio dovrebbero finalmente andare in appalto i lavori per il completamento del secondo approdo di Tremestieri.
H
Hotel Riviera
L’anno che è stato: Un caso scelto come simbolo dello stato di abbandono di alcune ricchezze cittadine associate all’immobilismo politico. Aree dimesse, altre in attesa di essere riqualificate, altre ancora da valorizzare e riscoprire. Un patrimonio, quello messinese, che, estendendosi da nord a sud per tutto il litorale, chiede ripetutamente di essere recuperato nella sua complessità, prima di tutto attraverso il necessario e non più rinviabile recupero del waterfront.
L’anno che verrà la speranza che le varie inchieste di Tempostretto, come quelle sul complesso edilizio -Archimede-, sull’abbandono dei residenti di -Poggio dei Pini-, sull’incuria del Cimitero Monumentale, possano ancora fungere da pungolo all’intera collettività.
I
Influenza A
L’anno che è stato: L’A/H1N1 ha influenzato più l’opinione pubblica che coloro realmente affetti dal virus. Tuttavia, Messina è balzata agli onori della cronaca dopo la morte dell’avvocato Giovanna Russo: primo caso di decesso non legato ad altre patologie.
L’anno che verrà… probabilmente farà luce sul caso e forse verrà a ridursi l’onda mediatica e l’effetto reale della pandemia.
L
Lombardo
L’anno che è stato: Il presidente della Regione è stato assoluto protagonista, tanto nella politica regionale (due giunte cambiate in pochi mesi) tanto nella questione alluvione, per la quale ha assunto l’incarico di commissario delegato per l’emergenza. Nel primo ambito Messina ha vissuto in prima persona il ribaltone di fine anno del governatore, che ha mandato a casa il lealista Beninati, che era stato a sua volta new entry nella giunta estiva, per chiamare nella sua squadra l’ex assessore al Bilancio dell’allora sindaco Genovese, Mario Centorrino, ufficialmente come tecnico. Ma è nelle vesti di commissario che Lombardo è atteso al varco dai messinesi.
L’anno che verrà dovrà vedere ancora protagonista Lombardo: come detto i cittadini vogliono risposte e le vogliono subito. Dopo tre mesi quelle arrivate sono state poche, per colpa soprattutto di un governo nazionale apparso distante. Per questo dal governatore siciliano gli abitanti di Giampilieri e degli altri luoghi alluvionati si attendono di più.
M
Metropolitana del mare – Metroferrovia
L’anno che è stato: Un 2009 intenso anche sul fronte dei trasporti. La sentenza del Consiglio di Stato ha ribaltato quella del Tar che aveva bloccato l’aggiudicazione del servizio di Metropolitana del Mare al consorzio Rfi-Ustica Lines, dando di fatto il via libera ai collegamenti nello stretto. Difficoltà anche per i collegamenti attraverso il servizio veloce di Metroferrovia che secondo gli iniziali auspici di Rfi, Comune di Messina e Atm avrebbe dovuto -decongestionare- la caotica viabilità di Messina, in particolare della zona sud. Ma la mancata firma del contratto di servizio tra Fs e Regione ha di fatto bloccato il completo avvio del servizio. Più in generale l’intero sistema dei trasporti compreso quello urbano gestito dall’Atm, non ha dato ancora le risposte attese dai cittadini, frenato dai soliti limiti economici e burocratici, anche se va riconosciuto qualche piccolo passo avanti con l’insediamento del commissario Cristofaro La Corte.
L’anno che verrà… dovrà dunque offrire risposte su tutti i fronti: nel caso della Metropolitana del mare attraverso un prospetto definitivo delle rotte da percorrere a misura di pendolari, vere vittime delle suddette carenze. Soprattutto se finalmente si vuole mettere in pratica quell’unità territoriale che porti all’Area Metropolitana dello Stretto. Un disegno che passa però anche attraverso il definitivo rafforzamento dei servizi interni che forniscano adeguati collegamenti anche con le zone periferiche e con i villaggi della zona nord e sud della città.
N
Nomine
L’anno che è stato: La politica vive di nomine e il 2009 ne è stato l’ennesima dimostrazione. Tante quelle che hanno suscitato polemiche, dentro e fuori i due palazzi del potere: dai revisori dei conti ai componenti dei collegi di difesa, dalle società partecipate ai sottogoverni (vedi ente Teatro, dove è tornato sulla scena un politico di lungo corso come Luciano Ordile). Alcune nomine hanno riacceso un pò di luce in alcuni enti che navigavano in difficoltà evidenti: la Fiera, ed esempio, che con D’Amore ha vissuto un’estate fatta di grandi numeri; ma anche l’Iacp, dove con Laface prima ma soprattutto Santoro dopo c’è stata un’accelerata non indifferente. Senza dimenticare che alla Sogas, la società di gestione dell’Aeroporto dello Stretto, dopo diversi anni è tornato un consigliere d’amministrazione messinese, Michele Limosani.
L’anno che verrà… vedrà altre nomine e non potrà essere altrimenti, visti anche gli sconvolgimenti degli equilibri regionali. Si vocifera di novità nell’ambito dei rifiuti, forse cambierà ancora l’assetto dell’Iacp mentre non è chiaro cosa accadrà alla Fiera. Di nomine ce ne saranno anche attorno all’emergenza alluvione e, chissà, anche all’interno delle giunte dei due palazzi. Ci sarebbero poi gli esperti a titolo gratuito di Comune e Provincia, ma questa è un’altra storia.
O
Ottobre
L’anno che è stato: E’ questo il mese che per Messina rappresenta la cesura tra il prima e il dopo, non solo nell’arco del 2009, ma anche negli anni che verranno a seguire. Il primo ottobre la città dello Stretto si scopre immobile ed impotente di fronte alla violenza della natura: la pioggia che per tre giorni si abbatte ininterrottamente sui villaggi di Messina sud, non lascia scampo a 37 persone e riduce in ginocchio intere comunità.
L’anno che verrà: E’inutile dire che per il 2010 la maggior parte delle speranze sono concentrate proprio sul ritorno alla normalità di quanti trascorreranno l’ultimo giorno dell’anno nelle strutture alberghiere della città, a casa di amici o parenti, o in case in affitto. Le risposte, ancora una volta, si attendono dai governi -amici-, regionale e nazionale.
P
Ponte
L’anno che è stato: Qualcuno direbbe che è stato l’anno della prima pietra, ma preferiamo prendere le distanze da questa affermazione. Si può riconoscere senza alcun dubbio, però, che il 2009 ha visto ripartire in maniera decisa il progetto Ponte, con la chiusura del contenzioso tra Stretto di Messina ed Eurolink e l’aumento di capitale stabilito dai soci proprio a dicembre, dopo l’ultima -infornata- venuta dal Cipe. Non sono mancate, ovviamente, le manifestazioni del movimento No Ponte, su tutte quelle dell’8 agosto a Messina e del 19 dicembre a Villa S. Giovanni-Cannitello. Il Ponte è finito anche all’attenzione della commissione apposita del Consiglio comunale, che ne ha trattato la delibera sulle opere compensative.
L’anno che verrà… porterà altre -pietre-, forse, ma soprattutto dovrebbe vedere finalmente concluso l’iter progettuale del Ponte. Si continua, infatti, a sostenere che il 1 gennaio 2017 l’opera sarà pronta, ma solo nell’anno che sta per iniziare avremo il progetto definitivo, al quale sta lavorando Eurolink. Il 2010 potrebbe dirci se il Ponte è solo un bluff o è davvero un’opera che, piaccia o meno, è pronta a partire.
Q
Quartieri
L’anno che è stato: Come sempre intermediari tra la gente e le principali istituzioni, le circoscrizioni anche nel 2009 hanno dato il loro contribuito alla vita politica, sociale e culturale della città, fornendo spesso interessanti spunti di riflessione e favorendo momenti di aggregazione. Hanno ascoltato le richieste e le esigenze di tanti messinesi e, nonostante qualche -fisiologico- stand-by interno, non sono venuti meno agli impegni quotidiani.
L’anno che verrà…che si possa dar corso ad un reale decentramento delle funzioni dando i necessari supporti strutturali ed economici alle municipalità. Questo vale ancor più se si pensa che proprio i presidenti dei quartieri, nel piano di protezione civile redatto dal Comune, dovrebbero svolgere un ruolo fondamentale nelle vesti di responsabili delle cosìdette Unità di crisi locali, ma in realtà non sono ancora stati messi nelle condizioni ideali per farlo.
R
Risanamento
L’anno che è stato: Tra sbaraccamenti, bonifiche e riqualificazioni, in questo 2009, la macchina del risanamento cittadino è stata nuovamente messa in moto. Le immagini delle ruspe e dei bobcat in azione tra le fatiscenti -casette- di Fondo De Pasquale o dei mattoni che hanno bloccato gli accessi alle abitazione del borgo -Case Basse di Paradiso-, rappresentano la sintesi perfetta di quanto fatto nel corso di questi 365 giorni. Una ripresa che porta -le firme- dell’ormai ex-assessore regionale ai lavori pubblici, Nino Beninati.
L’anno che verrà…ancora tanto da fare in una città in cui proprio il risanamento rappresenta il simbolo di quel cambiamento necessario.
S
Sanità
L’anno che è stato: Un anno caratterizzato da importanti novità nella riorganizzazione complessiva del sistema sanitario siciliano voluta dall’assessore regionale Massimo Russo. Un -piano di rientro-, quello varato, che ha cercato di far fronte alla difficile situazione economico-gestionale della sanità regionale, ma che tanti ha lasciato con l’amaro in bocca. In primo luogo i messinesi: questi ultimi, infatti, nonostante le rumorose proteste dei dipendenti e del personale medico, e le lamentele del sindaco Buzzanca di fronte alle decisioni adottate a Palermo, hanno assistito all’accorpamento dell’azienda sanitaria Piemonte con quella del Papardo, e alla chiusura di numerose postazione del 118 considerate -superflue-.
L’anno che verrà…la speranza è che l’agonizzante sanità pubblica siciliana, possa effettivamente trovare sollievo e beneficio dalla cura -prescritta- dall’assessore Russo che finora ha purtroppo mostrato solo gli -effetti collaterali-.
T
Tirone
L’anno che è stato: All’inizio dell’anno sembrava che il finanziamento per il contratto di quartiere, prima risorsa pubblica del progetto di riqualificazione del Tirone, rischiasse di essere revocato. Col passare dei mesi non solo quel rischio è stato scongiurato, ma del progetto si è iniziato a parlare sempre più insistentemente, con la Stu fortemente convinta nel proseguire sulla strada tracciata, nonostante le forti perplessità manifestate da alcune associazioni, da professionisti e soprattutto dal IV quartiere.
L’anno che verrà… potrebbe rappresentare quello dei passi decisivi per il progetto della Stu, ma i rappresentanti della società dovranno mettercela tutta per dimostrare che la loro idea di riqualificazione urbana non somigli eccessivamente al sacco edilizio che ha devastato la città e che potrebbe essere mitigato, quando però forse è troppo tardi, dal Piano paesaggistico approvato nelle scorse settimane alla Regione, dopo la -spinta- del vicesindaco Ardizzone. Che proprio sulla Stu (ma anche su Piau, Prusst, ecc.) potrebbe avere più di un motivo di disaccordo con un illustre collega di giunta, l’assessore allo Sviluppo economico Scoglio.
U
Università
L’anno che è stato: Il mondo accademico si apre al continente africano e alla cultura del Mediterraneo. A darne conferma un’inaugurazione dell’anno accademico all’insegna della multietnicità. Anche quest’anno non sono tuttavia mancati i -grattacapi- giudiziari che fino agli ultimissimi giorni del 2009 hanno tenuto banco tra i corridoi di Piazza Pugliatti.
L’anno che verrà…lo scambio culturale con le realtà accademiche del continente nero dovrà entrare nel vivo fornendo valide e concrete opportunità lavorative al giovane popolo universitario troppo spesso costretto ad emigrare nelle gelide pianure del nord. Ma la speranza è che possano trovare un -lieto fine- anche le tante vicende che legano a doppio filo i due -Palazzoni- di via Tommaso Cannizzaro.
V
Vertenze (Rfi, Piemonte, Rodriquez, Agrinova, Scuola, Castello, Jolly Hotel)
L’anno che è stato: Anche il 2009, in riva allo Stretto, è stato un anno caratterizzato dalla vertenze lavorative. Casi tra loro diversi ma con un unico denominatore: le difficoltà occupazionali che -soffocano- i settori sociali più deboli di Messina, creando tensioni ed esasperando gli effetti della crisi economica che non ha risparmiato niente e nessuno.
L’anno che verrà…offrirà nuovi banchi di prova importanti per le organizzazioni sindacali, che nel 2009 hanno dovuto concentrarsi anche sulle rispettive stagioni congressuali dalle quali l’unica novità emersa è il cambio della guardia al vertice della Cgil, dove Lillo Oceano ha preso il posto di Franco Spanò. Per i vertici sindacali si prospetta dunque un anno ricco di nuove sfide da affrontare con una ritrovata compattezza per un auspicabile e necessario fronte unico.
Z
Zero
Accogliamo il 2010. L’anno che verrà chiude e al tempo stesso apre un decennio. L’anno zero, l’anno da cui ricominciare. L’anno delle speranze per tutti noi. Per coloro di buona volontà, per chi fa il massimo e per chi lavora nel proprio piccolo per un mondo migliore, partendo dalla propria città. Per chi crede che Messina possa svoltare. Per chi non lascerà questa città e per chi andrà fuori con la tristezza in corpo perché in fondo questa, anche per chi la rinnega, è sempre la nostra terra. Tanti auguri!
S. Caspanello – E. De Pasquale – E. Rigano
(foto Dino Sturiale)