Il primo cittadino descrive come eventi straordinari l’approvazione di cinque atti finanziari in 14 mesi ed annuncia la presentazione a marzo del bilancio 2015. Prima però bisognerà rispondere ai tanti rilevi del Ministero sul Piano di riequilibrio ed approvare il bilancio consuntivo 2014
Il sindaco Renato Accorinti ha iniziato il 2015 così come aveva chiuso il 2014: autoincensando la sua amministrazione per aver presentato «ben cinque atti finanziari in 14 mesi» e promettendo la redazione già a marzo del bilancio di previsione 2015, addirittura in anticipo rispetto ai termini fissati dalla legge (30 aprile).
Se non mancassero più di tre anni alla scadenza del suo mandato, si potrebbe pensare che il primo cittadino sia in piena sindrome da campagna elettorale. Le elezioni però sono previste solo nel 2018 (salvo un’azione di sfiducia alla quale non crederemo sino a quando non la vedremo concretizzarsi in un documento ufficiale con in calce le firme di 2/5 dei consiglieri comunali) ed allora l’unica spiegazione è che la propaganda di questi giorni serva in realtà ad “ubriacare” i cittadini di parole e buoni propositi per far dimenticare gli scarsi risultati ottenuti in questi 18 mesi al governo della città.
Il primo cittadino mente, speriamo non sapendo di mentire, quando descrive come eventi straordinari l’approvazione di cinque atti finanziari, che per la precisione sono nell’ordine: il bilancio consuntivo 2012, il bilancio di previsione 2013, il piano decennale di riequilibrio, il bilancio consuntivo 2013 ed il bilancio di previsione 2014.
Questi atti, soprattutto i bilanci, non hanno nulla di straordinario, in quanto obbligatori e previsti dalla legge per garantire all’ente di andare avanti. L’unica straordinarietà è che questi documenti economico- finanziari sono stati presentati dall’amministrazione Accorinti con grandissimo ritardo, il previsionale 2014 è arrivato in Aula addirittura il 31 dicembre ed è stato approvato ad un’ora esatta dallo scoccare della mezzanotte. Si è battuto persino il record negativo del commissario straordinario Luigi Croce, con la differenza che l’ex procuratore capo della Procura Repubblica aveva dovuto presentare in soli tre mesi ( si era insediato a settembre 2012) sia il piano di riequilibrio che il bilancio.
Il piano di riequilibrio, poi, è una precisa scelta portata avanti dalla giunta Accorinti – secondo alcuni con ammirevole determinazione , secondo altri con inutile ostinazione – per tentare di salvare il Comune dal dissesto. In questo caso, l’unica eccezionalità sta nel fatto che al sindaco ed ai suoi assessori sono serviti ben 14 mesi dal momento del loro insediamento per presentare la manovra finanziaria, approvata dal Consiglio Comunale il 2 settembre 2014.
In una intervista rilasciata ad Eduardo Abramo, direttore di Tremedia, il sindaco Accorinti ha dichiarato: «Abbiamo risanato i bilanci, abbiamo salvato l’ente Comune di Messina».
Ascoltando queste afermazioni non abbiamo bene capito a quali bilanci risanati si riferisca il primo cittadino. Forse al consuntivo 2012 sonoramente bocciato dalla Corte dei conti, che in base a quel rendiconto ha bloccato le spese di palazzo Zanca? Oppure al consuntivo 2013, presentato in doppia versione, la prima con un avanzo di oltre 6 milioni e la seconda, quella votata dal consiglio comunale, con un disavanzo di 2 milioni di euro? Quanto al piano di riequilibrio , con cui la giunta spera di scongiurare il default, non c’è ancora l’esito definitivo ma basta leggere i rilievi mossi dal Ministero, a cui l’amministrazione dovrà rispondere entro fine mese (vedi correlato) , per capire che la strada è ancora tutta in salita. Il Comune, quindi, non è per niente salvo e anzi dovrà persino restituire i quasi 15 milioni di euro anticipati dal Fondo di rotazione.
Certo, se l’obiettivo è creare illusioni ed aspettative i fatti contano poco, contano molto di più le parole e le promesse. Aspettiamo comunque con fiducia che venga mantenuta la prima promessa dell’anno , perché non abbiamo motivi per dubitare che a marzo verrà alla luce il bilancio di previsione 2015. Tra un rilievo e l’altro del Ministero sul piano di riequilibrio, a cui bisognerà rispondere entro il 29 gennaio, e la redazione del bilancio consuntivo 2014, propedeutico alla presentazione del previsionale 2015 , l’assessore al bilancio Guido Signorino sarà già al lavoro per rispettare la data annunciata dal sindaco Accorinti.
Come diceva Tonino Guerra in un noto spot televisivo, l’ottimismo è il sale della vita. E noi speriamo che a spezzare il clima di magia ed entusiasmo di questi primissimi giorni del 2015 non si metta di mezzo la realtà dura e cruda.
Danila La Torre
cioè chiacchiere
cioè chiacchiere
se il tibetano ci crede,noi buddaci non ci crediamo!!!! ma poi che cosa ci azzecca lui con i bilanci? non sa nemmeno cosa sono i bilancini e parla di bilanci.Vai a farti un giro sulla pista ciclabile e col freddo i fumi “svapurunu”
se il tibetano ci crede,noi buddaci non ci crediamo!!!! ma poi che cosa ci azzecca lui con i bilanci? non sa nemmeno cosa sono i bilancini e parla di bilanci.Vai a farti un giro sulla pista ciclabile e col freddo i fumi “svapurunu”
Guarda che i bilancini li conosce, oh se li conosce!!!
George
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George