L'amministratore delegato e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana a Messina per l'inaugurazione della nave Trinacria
Il ritardo è di dieci anni o forse venti. Ma il decreto legge 50 del 2017 sancisce ciò che il territorio chiede da sempre: la continuità territoriale non è solo ferroviaria ma anche pedonale. In pratica bisogna garantire collegamenti non solo a chi parte in treno dalla Sicilia e si reca verso il resto d’Italia o nel percorso inverso ma anche a chi deve semplicemente recarsi da una sponda all’altra, per poi proseguire o meno.
Un decreto che, ancora oggi, non è stato messo in pratica. Ogni giorno sono circa 10mila i messinesi e i reggini che passano da un lato all’altro dello Stretto. Le attuali 9 corse al giorno andata e ritorno per Villa San Giovanni non possono ovviamente bastare. Soprattutto nel weekend, quando diventano solo 6 al giorno andata e ritorno. L’ultima corsa giornaliera da Messina è alle 19.15, l’ultima da Villa alle 20.20, poi più nulla fino alle 6.20 del giorno dopo. In pratica, di sera e di notte non esiste alcun collegamento pubblico tra Sicilia e Calabria.
Da anni i passeggeri sono costretti a rivolgersi ai privati, alla rada San Francesco, lì dove si fanno 36 corse al giorno andata e ritorno. Una rada per cui, quando sarà pronto il nuovo porto di Tremestieri, nel nuovo piano regolatore portuale è prevista la chiusura al traffico navale e la riconversione in porticciolo turistico.
Il potenziamento del settore pubblico sarà quindi una necessità. Ma già nel 2019 ci sarà un incremento delle corse. L’ha annunciato ieri, all’inaugurazione della nave Trinacria (VEDI QUI), l’amministratore delegato e direttore generale di Rete ferroviaria italiana, Maurizio Gentile. Accadrà con la nascita di Blujet, la nuova società pubblica che gestirà i mezzi veloci, mentre Bluferries continuerà ad occuparsi solo del traffico navale.
“Le corse aumenteranno di numero e saranno ‘allacciate’ ai treni – dice Gentile -. Gli orari saranno studiati per far sì che si possa scendere dal treno, trovare in coincidenza l’aliscafo e poi, eventualmente, prendere un altro treno. In attesa di altre soluzioni (il riferimento è al Ponte sullo Stretto, ndr), vogliamo collegare le due regioni spesso e bene".
Oggi, invece, ad esempio, se si prende il Frecciargento in partenza da Roma alle 17.25 e in arrivo a Villa alle 22, non si trova alcuna coincidenza e i messinesi sono costretti a fare il solito percorso a piedi verso le navi private.
Una coincidenza che sarebbe ovvia in qualsiasi paese civile ma che, in Italia, almeno stando agli annunci, arriverà solo nel 2019. Per non parlare dell’”abbandono” delle stazioni di Messina Marittima e Villa San Giovanni, dove spesso non funzionano i servizi basilari, come una semplice scala mobile. “Il progetto prevede interventi in entrambi le stazioni – prosegue Gentile – in modo tale che il collegamento col treno sia più immediato possibile”.
Altra novità in arrivo è il biglietto unico. “E’ insito nella continuità territoriale – continua l’ad di Rfi -. Sarà possibile acquistare un solo ticket, dalla Sicilia ad esempio fino a Paola o a Napoli o a Roma, e viceversa, incluso il mezzo veloce”.
Ed è un’altra richiesta, all’apparenza semplicissima, che il territorio avanza da anni. Comporta non solo la comodità di fare un biglietto unico, magari comodamente da casa online, ed evitare file doppie ma anche il riconoscimento che Bluferries (in futuro Blujet) e Trenitalia fanno parte dello stesso gruppo, quindi devono garantire e agevolare le coincidenze. Non sono rari i casi in cui un aliscafo ha registrato un ritardo di qualche minuto e i passeggeri hanno perso il treno in coincidenza. Scene che, si spera, non dovrebbero ripetersi più.
Un accenno, infine, alla linea ferroviaria Messina – Catania. “Giovedì prossimo apriremo la conferenza di servizi per l’approvazione del progetto definitivo del raddoppio Giampilieri-Fiumefreddo, che spetta a me in quanto commissario. La fermata all’aeroporto Fontanarossa, invece, è finanziata col contratto di programma in via di approvazione. La pianificazione formale partirà nel 2019 ma ci stiamo già lavorando, non è un progetto difficile”.
(Marco Ipsale)