Il deputato regionale appoggia le interrogazioni di Zafarana e Cancelleri all’Ars e di D’Uva alla Camera. Nel marzo 2011, Germanà aveva sottoposto la situazione delle autostrade siciliane all'attenzione dell'allora viceministro delle infrastrutture e dei trasporti, Roberto Castelli
“Trovo importante quest'interpellanza presentata ai Governi Regionale e Nazionale; si tratta di una faccenda che conosco bene e ho seguito nel tempo. Dunque rivolgo un plauso ai colleghi pentastellati, manifestandogli tutto il mio supporto”. Il deputato regionale Nino Germanà esprime grande compiacimento in merito alle interrogazioni, sulle inadempienze del Consorzio Autostrade Siciliane, presentate dal Movimento 5 Stelle, tramite i deputati Zafarana e Cancelleri all’Ars e D’Uva alla Camera.
Da deputato nazionale, Germanà aveva presentato in Parlamento atti specifici e numerose interrogazioni. Nel marzo 2011, aveva sottoposto la situazione delle autostrade siciliane all'attenzione dell'allora viceministro delle infrastrutture e dei trasporti, Roberto Castelli, ricordando che “l'Anas, nell'esercizio delle proprie funzioni di vigilanza di cui è titolare nell'ambito del rapporto di concessione, ha contestato al Cas molteplici inadempienze tra le quali spiccano per la loro gravità le omissioni nelle manutenzioni relative anche alle tratte stradali suindicate per un importo pari circa a 54 milioni di euro finanziati dall'Anas per i lavori di manutenzione mai eseguiti a cui si aggiunge, come è dato apprendere dagli organi di stampa, il finanziamento da parte di Anas per gli anni 2006 e 2007 di circa 30 milioni di euro per lavori di manutenzione mai eseguiti”. Questo denunciava al tempo, il deputato il quale, in sinergia con il collega Garofalo, sollecitava un intervento del Governo per far fronte alla situazione che generava disagi nella provincia di Messina, denunciando la condizione delle autostrade “quasi da terzo mondo”, come riportato negli atti ufficiali.
Il deputato Ncd, auspica inoltre che “si faccia finalmente chiarezza sulla concessione degli appalti relativi”, alludendo all'inchiesta in corso. “Il mio augurio è che la magistratura faccia luce, al più presto, sul modo in cui questi sono stati attribuiti”.