Le segnalazioni sono cicliche ma le condizioni dei due tesori di Palazzo Zanca sono sempre le stesse. Sopralluogo dei consiglieri La Tona e Schepis
Antiquarium e Museo della Vara. Due piccoli gioielli di Palazzo Zanca continuamente dimenticati e lasciati in pessimo stato. Due tesori che raccontano la storia antichissima di una Messina che nei secoli fu crocevia di commerci e culture, passando per le tradizioni secolari, fede e folclore. Puntualmente c’è chi prova a riaccendere i riflettori su questi spazi potenzialmente attrattivi, soprattutto perché dentro il Comune e dunque a due passi dal terminal dei croceristi. Se ne parla ciclicamente, ma con scarsi risultati (GUARDA IL VIDEO).
Questa volta hanno deciso di puntare l’attenzione su questi due piccoli musei i consiglieri comunali Piero La Tona e Giuseppe Schepis, rispettivamente presidente e vice presidente della commissione consiliare Cultura.
Gli scavi
I due consiglieri partono da quello che dovrebbe essere il fiore all’occhiello dell’Antiquarium comunale: il grande cortile interno che conserva preziosi scavi archeologici di una Messina antichissima. C’è un odeon, un criptoportico e un reticolo di antiche vie e vicoli, rappresentano un patrimonio di inestimabile valore, archeologico, storico ma, anche, culturale in senso lato e turistico. Attualmente però appaiono in stato di evidente e perdurante abbandono, con arbusti ed erbacce di ogni tipo che determinano l’assoluta impossibilità di fruirne, hanno potuto rilevare i consiglieri dopo un sopralluogo.
L’Antiquarium
Poi c’è l’Antiquarium che custodisce reperti di significativo valore e che, unitamente agli scavi, racconta la Messina di età romana imperiale e di età medievale, appare, nonostante la buona volontà di chi ivi opera, trascurato, con vetrine spente, monitor non funzionanti, computer obsoleti, pareti umide.
Tra Vara e Giganti
Infine, l’attiguo “Museo della Vara e dei Giganti” che potrebbe raccontare ai turisti la più importante manifestazione religiosa e popolare della città, è chiuso, non fruibile e, anche questo, abbandonato a se stesso.
La Tona e Schepis chiedono direttamente al sindaco De Luca cosa abbia intenzione di fare: «Partendo da queste considerazioni, nel cuore di Palazzo Zanca, emerge purtroppo un disinteresse continuo e costante verso i beni culturali della città. Questo sito di significativa importanza che, sebbene inaugurato soltanto nel 2009, appare da sempre abbandonato a se stesso e custodito peggio di come la natura di per sé ha fatto per secoli. A ciò si aggiunge l’occasione, finora persa, di farlo diventare oltre che meta di scolaresche, come in minima parte già è, posto di attrazione per croceristi ed escursionisti anche in considerazione della sua posizione strategica ad un centinaio di metri dal porto di attracco delle navi di crociera».
Le domande al sindaco
La commissione Cultura si occuperà nelle prossime sedute di questi spazi dimenticati. Intanto però La Tona e Schepis chiedono al sindaco se intende redigere un progetto per rendere Antiquarium e museo perfettamente fruibili e funzionali per i visitatori. E ogliono sapere se si intende realizzare un percorso turistico, guidato, segnalato e sponsorizzato per far si che i croceristi e gli escursionisti che arrivano a Messina possano conoscerne la storia, la cultura e le tradizione, contribuendo anche, con un ticket minimo, alla manutenzione e vitalità degli stessi siti.
Francesca Stornante
Guarda il nostro servizio dell’ottobre 2016. Stessa incuria e abbandono.
Ripulire dalle erbacce il cortile interno di Palazzo Zanca , sito dello scavo archeologico , è possibile con l’utilizzo di una squadra di operai comunali o di Messina Servizi o occorre l’intervento ” Sovrano ” della Sopraintendenza di Messina.