Il consigliere provinciale Cerreti chiede che fine abbia fatto l'ordine del giorno votato ad agosto e che prevede alcune modifiche al regolamento della Commissione Pari opportunità. In estate i consiglieri avevano proposto che diventasse a titolo gratuito e con carattere consultivo.
Già nei primi giorni d’agosto dello scorso anno il Movimento Liberi Insieme aveva presentato una proposta di modifica del regolamento della Commissione per le pari opportunità, approvato poi dalla Commissione Affari Istituzionali, ma nonostante il passare dei mesi quell’ordine del giorno è rimasto sulla carta.
In particolare l’ordine del giorno, approvato in tempi di tagli agli sprechi a Palazzo dei Leoni, prevedeva la modifica dell’art. 10 sui compensi ed i rimborsi e la soppressione dell’art.11 che riguarda il regolamento della Commissione pari opportunità. Secondo il capogruppo Mli Roberto Cerreti, la Commissione, così come è regolamentata e con poteri di spesa, rappresenta nei fatti un doppione dell’assessorato per le pari opportunità affidato all’assessore Mariella Perrone, che ha analoghe e in taluni casi superiori capacità d’intervento nel settore.
La proposta di modifica del regolamento mirava ad eliminare la gestione di risorse pubbliche da parte della commissione ed il vincolo di sedute annue.
“Ma soprattutto il gettone di presenza di € 144,90– spiegava ad agosto l’esponente di Liberi Insieme- dovrebbe essere abolito, rendendo gratuita la partecipazione all’organo di parità che ricordiamo non è elettivo, considerati i costi eccessivi di gestione delle 29 componenti già riunite 69 volte dall’inizio del loro mandato, e ottenendo così, di dotare il Consiglio Provinciale semplicemente di una “Commissione consultiva in materia di parità tra i sessi e minoranze”.
Liberi Insieme ha più volte evidenziato come invece, ad esempio, la Consulta giovanile, che non prevede alcun gettone di presenza, non era mai stata convocata. Ma a distanza di cinque mesi da quell’ordine del giorno non è stato fatto nulla, come rileva in una nota oggi Cerreti.
“Spiace dover sottolineare la “voluta apatia” del Presidente della Commissione consiliare Affari Istituzionale Roberto Gulotta, incapace ad oggi di far trasformare e proporre in delibera, così come volontà della commissione da Agosto, la Proposta di soppressione art. 11 del regolamento consiliare della Commissione per le pari opportunità, che prevede la soppressione del gettone di presenza di € 144,00 per seduta e quindi un sostanziale risparmio per l’Ente. La mancata trasformazione dell’ordine del giorno in delibera è frutto di quel famoso “sistema clientelare” che, non può consentirsi di perdere la spendibilità di poltroncine di “sottogoverno” che, se rese gratuite, perderebbero di fascino ed utilità politica”.
Il capogruppo di Mli inoltre ha presentato alla Conferenza dei Capigruppo richiesta per individuare una modifica regolamentare, che consenta agli Organi per le Pari Opportunità: “di far evolvere la denominazione da “Pari Opportunità” in “Parità”, con la partecipazione anche delle figure maschili. E’ importante ridefinire il concetto di pari opportunità che deve essere trasformato in “parità” tra i sessi ed all’interno dello stesso sesso, così da consentire un reale percorso di aggregazione tra gente dello stesso territorio, ma appartenenti a tipologie sociali differenti”.
In realtà, a prescindere dal fatto che in generale le Commissioni pari opportunità sono una colossale presa in giro ai danni delle donne ed una forma di “ghettizzazione” voluta dagli uomini, la strada per l’effettiva partecipazione femminile a tutti i livelli a Messina è ancora lunghissima, come dimostra anche il fatto che, ad esempio, nello stesso Consiglio Provinciale il colore “rosa” è quasi inesistente e questo è un problema che va risolto “a monte”, nelle sedi dei partiti e in campagna elettorale e non certo con le Commissioni pari opportunità che servono solo a “sistemare” poltrone più piccole e di dubbia utilità alla causa. Detto questo ci dovremmo interrogare sui fiumi di denaro che si sprecano con altre Commissioni che di “pari opportunità” hanno solo il secondo termine: l’opportunità di incassare un gettone di presenza, firmando e poi sparendo un secondo dopo dalla sala, abitudine assai diffusa tra Palazzo Zanca e Palazzo dei Leoni,tra uomini e donne.
Rosaria Brancato
CONCORDO SU TUTTO….E NON DIMENTICHIAMO PERO’ CHE IN ITALIA GLI AMMINISTRATORI PERCEPISCONO 30 EURO A GETTONE DI PRESENZA….IN SICILIA 5 VOLTE TANTO.
MA SPESSO DIMENTICO CHE NOI VIVIAMO NELLA “GRANDE REPUBBLICA DELLE BANANE” !!
Concordo sulla riduzione o eliminazione del gettone di presenza. IIl presidente Ricevuto, pur sapendo che è finito da tempo il periodo delle vacche grasse, continua a gestire il denaro dei contribuenti come se non esistesse nessuna crisi.
Questo tipo di politica è quella che ha danneggiato Messina. Gli intrecci trasversali con i partiti e partitini sono in una posizione predominante all’interno della provincia……, in ricordo di una partitocrazia da salotto, apparentemente sepolta, ma viva più che mai.