Appalti Unime: indagati Cuzzocrea, Bonanno e sei imprenditori

Appalti Unime: indagati Cuzzocrea, Bonanno e sei imprenditori

Redazione

Appalti Unime: indagati Cuzzocrea, Bonanno e sei imprenditori

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venerdì 02 Febbraio 2024 - 17:03

Indagini preliminari chiuse, indagati l'ex rettore e il direttore generale

MESSINA – Turbativa d’asta e falso del pubblico ufficiale in concorso. Sono i reati ipotizzati dalla Procura di Messina per otto indagati nell’ambito dell’inchiesta sui rilievi mossi dall’Anac, Autorità nazionale anticorruzione, per la gestione degli appalti dell’Università di Messina.

Sono l’ex rettore Salvatore Cuzzocrea, il direttore generale Francesco Bonanno e gli imprenditori Daniele Zenna, Raffaele Olivo, Giuseppe Cianciolo, Santo Franco, Michelangelo Geraci e Rosaria Ricciardello.

Gli appalti sotto inchiesta riguardano l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare dell’Ateneo (10 milioni); il restauro conservativo dei prospetti e la riqualificazione del patrimonio immobiliare universitario (7,8 milioni); la riconversione delle residenze universitarie in due plessi dell’Università (uno 9,4, l’altro 8,4 milioni).

L’interrogazione parlamentare

Nel gennaio 2022 c’era stata un’interrogazione parlamentare del Partito democratico, presentata dal deputato Umberto Del Basso De Caro. Nel dicembre 2023, invece, in un’altra interrogazione parlamentare, i deputati Angelo Bonelli (Alleanza Verdi e Sinistra), Elisabetta Piccolotti (Sinistra italiana) e Filiberto Zaratti (capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra nella commissione Affari costituzionali) hanno sollevato pure il tema dei rilievi dell’Anac: “L’avvio dell’istruttoria era stato determinato dalla sospetta illegittimità e/o illiceità delle deliberazioni del Consiglio di amministrazione dell’Università che aveva proceduto, nel periodo settembre-dicembre 2021, alla delibera di sei affidamenti diretti di lavori pubblici e forniture di beni e servizi per un ammontare complessivo di euro 37.524.914,70. Con delibera del 5 aprile 2022, la stessa Anac rigettava ampiamente le controdeduzioni fornite dall’Università di Messina e confermava la mancata sussistenza dei presupposti per l’applicazione del regime derogatorio di cui all’articolo 2, comma 4 del decreto-legge n. 76 del 2020 sulla base del quale erano stati deliberati gli affidamenti plurimilionari”.

Hanno sostenuto i parlamentari: “Nello specifico, veniva riscontrato che gli affidamenti operati dalla stazione appaltante risultano censurabili in ragione dell’assenza delle ragioni di urgenza derivanti dall’emergenza sanitaria e dal mancato rispetto dei principi di trasparenza, libera concorrenza e non discriminazione”.

Accuse respinte al mittente dall’allora rettore, che ha sempre rivendicato la regolarità delle operazioni.

Il caso rimborsi

Un’altra vicenda, con al centro l’Università, riguarda i rimborsi milionari. Un tema sollevato da Paolo Todaro, componente del Senato accademico e segretario di Gilda Unams Università, con esposto alla Procura di Messina, alla Corte dei Conti e all’Anac. “Tutto regolare”, ha ribadito l’ex rettore.

In un comunicato, Todaro ha scritto di “rimborsi al ritmo di € 40.000,00 al mese a copertura di spese da lui anticipate con la carta di credito personale per portare avanti le sue ricerche”. Il tutto per un totale di più di due milioni nel periodo tra il 2019 e il 2023. Da qui la replica di Cuzzocrea: ” “Sono soldi utilizzati per la ricerca a sostegno di un gruppo di lavoro che ha prodotto 261 pubblicazioni negli ultimi cinque anni. Somme rimborsate attraverso privati. E non con fondi dell’ateneo”.

Forte la polemica anche per i quattordici mandati di pagamento alla Divaga Srl, una società agricola siciliana che appartiene all’80 per cento al rettore e il 20% alla moglie Valentina Malvagni, con amministratrice unica la madre di Cuzzocrea, Maria Eugenia Salvo. Da qui la replica: “Sono certo che l’unica volontà di chi ha effettuato gli acquisti sia stata quella di reperire sul mercato chi offrisse prodotti al minor prezzo”.

L’ex rettore

Professore ordinario di Farmacologia, Cuzzocrea, dal 2013 al 2018, è stato prorettore alla Ricerca e poi è stato eletto rettore per il periodo 2018-2024. Presidente della Crui, Conferenza dei rettori, dal 15 dicembre 2022 fino alle dimissioni del 9 ottobre 2023. “In questi 5 anni abbiamo raccolto le sfide internazionali, abbiamo sdoganato il provincialismo di una visione diversa di università, abbiamo accettato le sconfitte ma allo stesso tempo scalato tutte le classifiche, in cui non eravamo neanche presenti”, ha più volte rivendicato.

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