Il Comune ha pubblicato due distinti bandi per cercare un agronomo che si occuperà di monitorare gli alberi cittadini e contemporaneamente affidare a chi si aggiudicherà l'appalto i lavori di manutenzione delle aree verdi. Percorsi che rischiano di accavallarsi e dunque di risultare vani perché senza alcun coordinamento tra loro.
Grande attenzione sul verde pubblico cittadino. L’amministrazione Accorinti è pronta a spendere circa 150 mila euro in una grande operazione di monitoraggio degli alberi presenti in città e in interventi di manutenzione delle ville comunali e delle aree verdi, con tanto di potature e abbattimenti di alberi, ancora monitoraggi sulle palme, scerbature. Fin qui nulla di strano, considerato anzi che da tempo e da più fronti arrivano richieste di manutenzione e di maggiore cura del patrimonio arboreo della città. Il Dipartimento comunale Cimiteri e Verde Pubblico ha già pubblicato due distinti bandi per appaltare i lavori e dare il via a questa vasta operazione di restyling di alberi, siepi, aiuole e zone verdi, in ballo ci sono circa 150 mila euro che in parte provengono dai fondi Tasi 2014 che il Consiglio comunale ha deciso di investire in questo settore. E anche fin qui sembrerebbe non esserci nulla di strano. Se non fosse che i due bandi prevedono interventi che dovrebbero essere consequenziali e che invece rischiano di accavallarsi perché le tempistiche previste nei capitolati non coincidono. In pratica mentre da un lato si spenderanno 68 mila euro per monitorare e studiare lo stato di salute degli alberi presenti sul territorio comunale, dall’altro se ne spenderanno contemporaneamente altri 92 mila per lavori di potatura, abbattimento, sfoltimento degli alberi, delle palme e piccoli arbusti, monitoraggio e trattamento delle palme, sagomatura delle siepi, scerbatura. Lavoro e risorse che rischiano di essere vanificati da un accavallamento dei tempi di studio con quelli di intervento.
Ma vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta. Il primo bando da 68 mila euro, pubblicato dal Dipartimento retto da Domenico Manna, prevede il “conferimento dell’incarico professionale di agronomo per il controllo ed il monitoraggio della stabilità delle alberature del patrimonio arboreo pubblico della città di Messina”. Un bando che, come si legge nel capitolato, nasce dall’urgenza di affrontare le tematiche relative allo stato di manutenzione del verde attraverso una nuova figura esterna al Comune che però dovrà lavorare sulla base delle indicazioni dell’agronomo comunale. E dunque già da questo punto è lecito chiedersi perché si decide di spendere una cifra simile per arruolare un professionista esterno quando a Palazzo Zanca c’è un ufficio ad hoc per questo settore. Considerato anche che chi si aggiudicherà l’appalto dovrà lavorare in collaborazione con il Dipartimento Verde Pubblico attraverso esami visivi e strumentali. Il Comune concederà 370 giorni per realizzare tutto il lavoro, quindi due anni di tempo per comprendere lo stato di salute di ogni albero e indicare eventuali interventi da attuare per abbassare soprattutto il rischio schianto. L’importo a base d’asta è di 68.442 euro e le buste con le offerte verranno aperte il prossimo 9 luglio. Allegato al capitolato c’è anche una relazione tecnica siglata dall’architetto Santi Denaro che spiega perché il Comune ha scelto questo tipo di percorso alla luce delle emergenze che già lo scorso anno si sono manifestate provocando gravi rischi per la pubblica incolumità e danni a causa della mancata manutenzione degli alberi. Molti sono stati gli interventi tampone messi in campo per fronteggiare le numerosissime richieste di interventi, ma molte sono state anche le richieste di risarcimento danni. «Si rende quindi necessario procedere ad un controllo delle alberature presenti in città facendo un’analisi-censimento visivo che sarà seguito da monitoraggio approfondito solo su una parte degli alberi che saranno individuati dall’agronomo comunale».
Due anni di studi e controlli che però sembrano cozzare con l’altro bando che lo stesso Dipartimento ha pubblicato e che punta invece ad affidare lavori di manutenzione del verde e delle ville ricadenti nel Comune di Messina. In questo caso l’importo complessivo è di 92.140,28 euro e chi si aggiudicherà l’appalto dovrà eseguire i lavori previsti nel capitolato nel giro di sei mesi. Termine di presentazione e data di apertura delle offerte: 21 luglio. Poco meno di due settimane dopo rispetto al precedente. Questo bando prevede lavori di potatura, abbattimento, sfoltimento degli alberi, delle palme e piccoli arbusti, monitoraggio e trattamento delle palme, sagomatura delle siepi, scerbatura delle siepi ricadenti nelle ville comunali e nel territorio cittadino, tutti interventi che dovranno esaurirsi nei 180 giorni previsti dal bando.
Anche a questo bando viene allegata una relazione tecnica, un documento molto dettagliato che fornisce tutte le indicazioni per effettuare gli interventi e prevede anche lavori di vario tipo, come ripristino pavimentazione delle ville, posa in opera di cartelli, impianti di irrigazione, vasca giochi acqua. Vengono descritti i lavori e divisi a seconda delle tipologie e delle dimensioni degli alberi, vengono indicati i periodi di intervento in base al ciclo vitale delle piante, si esplica dettagliatamente anche il modo in effettuare la sagomatura delle siepi.
Quindi mentre l’agronomo ingaggiato con un appalto da 68 mila euro studierà gli alberi e indicherà come curarli, ci sarà una ditta che procederà a tagliare, abbattere, scerbare, piantare nuove piante. Senza però un coordinamento. Nessuno dei due bandi è vincolato all’altro e questo rischierà di far entrare in conflitto i due appalti.
Tutto questo mentre per il 2015 il Comune ha già previsto 1 milione di euro da destinare all’Ato3 sempre alla manutenzione del verde e delle ville comunali. 1 milione di euro che i cittadini pagano nella Tari, la tassa rifiuti.
Francesca Stornante
Cara FRANCESCA a proposito di bandi di gara dovresti dedicare una inchiesta perché va deserto quello sul SERVIZIO DI TESORERIA,base d’asta €367.500 più gli interessi passivi per anticipazioni di cassa, oggi valgono 2,75+BCE. Sarebbe interessante scoprire se le banche fanno cartello per rendere deserta la gara,obbligando prima o poi il Comune a cambiare l’importo e i termini della convenzione. A dire il vero anche in altre grandi città le gare vanno deserte,la normativa vigente è stringente sulle responsabilità del tesoriere,che rischia di incappare nel controllo dei magistrati contabili e pagarne le conseguenze. La cosa strana è che di proroga in proroga nulla cambia, il tesoriere è sempre UNICREDIT, recalcitrante ma sempre UNICREDIT.
Cara FRANCESCA a proposito di bandi di gara dovresti dedicare una inchiesta perché va deserto quello sul SERVIZIO DI TESORERIA,base d’asta €367.500 più gli interessi passivi per anticipazioni di cassa, oggi valgono 2,75+BCE. Sarebbe interessante scoprire se le banche fanno cartello per rendere deserta la gara,obbligando prima o poi il Comune a cambiare l’importo e i termini della convenzione. A dire il vero anche in altre grandi città le gare vanno deserte,la normativa vigente è stringente sulle responsabilità del tesoriere,che rischia di incappare nel controllo dei magistrati contabili e pagarne le conseguenze. La cosa strana è che di proroga in proroga nulla cambia, il tesoriere è sempre UNICREDIT, recalcitrante ma sempre UNICREDIT.