Chiedono stabilità lavorativa
MESSINA – Appalto scaduto, 12 licenziamenti. Hanno protestato ieri a Palazzo Zanca e continuano a farlo oggi i verificatori dell’Amam, da anni in stato di precariato.
Si occupano di lettura, sostituzione e sigilli ai contatori, chiedono ascolto e la stabilità lavorativa.
“La situazione è drammatica – dice uno dei loro rappresentanti, Gianluca Mento -. Già alcuni anni fa speravamo nella stabilità, invece si ripete puntualmente il problema. Dopo tanti anni di servizio ottimale, sotto il sole e la pioggia, ci ritroviamo senza niente. Abbiamo sempre lavorato al meglio possibile, fornendo un servizio adeguato all’azienda e alla cittadinanza, ma il nostro lavoro non è tenuto in considerazione. Abbiamo famiglie da mantenere, mutui da pagare, e chiediamo un futuro dignitoso, non sempre contratti a tempo, che non ci consentono di progettare nulla. Ci auguriamo che finalmente si possa risolvere questa situazione, che possiamo lavorare tranquillamente, cercando di offrire un servizio sempre migliore”.

Lo sapevano benissimo che il loro era un contratto a tempo.
E’ mai possibile che a Messina tutti i precari che lavorano per gli uffici pubblici pretendano la stabilizzazione senza concorsi?
Mi domando come si possano prendere impegni di mutuo o prestiti vari sapendo di avere un lavoro precario. Ognuno è responsabile delle scelte scellerate. Adesso pretendono la sistemazione a vita per poter pagare i debiti contratti, magari per aver comprato l’auto al figlio o il frigo e televisione enormi.