Con 8 mesi di ritardo, il bilancio di previsione 2015 è pronto ad approdare in Consiglio comunale

Con 8 mesi di ritardo, il bilancio di previsione 2015 è pronto ad approdare in Consiglio comunale

Danila La Torre

Con 8 mesi di ritardo, il bilancio di previsione 2015 è pronto ad approdare in Consiglio comunale

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domenica 22 Maggio 2016 - 22:22

Il documento ha incassato il parere favorevole dei revisori dei conti, che paventano però il rischio di danno erariale e hanno chiamato in causa la Corte dei Conti. Ormai imminente il responso della magistratura contabile sulla situazione finanziaria di Palazzo Zanca

Con 8 mesi di ritardo e ben cinque diverse versioni, approvate dalla giunta Accorinti tra il 9 dicembre 2015 e l’11 maggio 2016, il bilancio di previsione 2015 è finalmente pronto ad approdare in Consiglio comunale.

Il previsionale 2015 arriverà in aula con il parere favorevole dei revisori dei conti, che tuttavia nella relazione inviata non solo all’amministrazione comunale ma anche al commissario ad acta Nicolò Lauricella ed alla Sezione regionale della Corte dei conti hanno elencato una serie di criticità. In particolare , l’ organo di revisione ha ravvisato il rischio di danno erariale per la mancata copertura del 36% nei servizi a domanda individuale (vedi qui) .

Secondo i termini di legge, il documento economico- finanziario relativo all’esercizio 2015 si sarebbe dovuto approvare entro il 30 settembre, ma al Comune di Messina il percorso è stato lungo e travagliato e soltanto oggi, quando siamo già al 23 maggio 2016, potrà arrivare all’attenzione dei consiglieri comunali, che ne prenderanno per la prima volta visione in commissione bilancio. Martedì verrà, quindi, incardinato nella seduta già programmata del Consiglio comunale.

A norma di regolamento quella di martedì sarà una seduta ordinaria, ma non potrà che essere considerata straordinaria, visto che dopo un’infinita attesa , numerosi intoppi, scontri tra revisori ed area finanziaria e tra revisori e giunta il previsionale farà finalmente la sua “apparizione” in Aula. Sarà una seduta diversa dal solito anche per l’ingresso in Consiglio comunale di tre nuovi consiglieri: martedì è infatti previsito l’ esordio in Aula di Gaetano Gennaro, Maurizio Rella e uno tra Cecilia Caccamo, compagna del sindaco Renato Accorinti , ed il fotoreporter Enrico di Giacomo, che prenderanno il posto rispettivamente di Paolo David , attualmente agi arresti e dunque sospeso , e dei dimissionari Nina Lo Presti e Gino Sturniolo (vedi articolo a parte).

A parte il bilancio ed i cambi in Consiglio comunale, la settimana che inizia oggi a palazzo Zanca sarà sicuramente caratterizzata anche dal dibattito sulle dimissioni “bis” del presidente del Collegio dei revisori Dario Zaccone, arrivate venerdì mattina sul tavolo della Presidenza del Consiglio comunale praticamente contestualmente al parere sul documento contabile (vedi qui). Prima che le dimissioni diventino effettive dovranno necessariamente passare 45 giorni, ma questa volta- al contrario di quanto accaduto a febbraio- non ci sarà spazio per ripensamenti e passi indietro. Se infatti tre mesi fa il presidente dell’Organo di revisione aveva deciso di lasciare perché vi erano posizioni differenti tra il Collegio dei revisori e la Ragioneria in merito all’operazione di riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi, stavolta a indurre Zaccone a lasciare l‘incarico è stato il venir meno del rapporto di fiducia tra lui e la giunta Accorinti, con quest’ultima che non ha risparmiato attacchi nei confronti del presidente dei revisori, accusato di esercitare le sue funzioni di controllo in maniera eccessivamente zelante, con l’obiettivo di cercare il pelo nell’uovo ed allungare i tempi per l’approvazione dello strumento finanziario, bloccando così il trasferimento del contributo ordinario statale da circa 70milioni di euro .

Il clima già teso è stato ulteriormente esacerbato dall’articolo pubblicato sul Manifesto a firma dell’ex assessore Tonino Perna, che senza troppi giri di parole ha additato Zaccone come l’esecutore di un complotto ordito ai danni della giunta Accorinti da Francantonio Genovese. Il silenzio del sindaco Renato Accorinti e dei suoi assessori è suonato per Zaccone come una sostanziale condivisione da parte della giunta comunale della teoria complottistica avanzata dal professore reggino, che nello stesso articolo ha preso di mira anche la Corte dei conti (vedi qui).

E a proposito di Corte dei conti, è attesa in questi giorni la deliberazione sul consuntivo 2014 a seguito dell’adunanza del 13 aprile scorso. A Palazzo Zanca c’è molta preoccupazione, perché il responso della magistratura contabile in realtà non riguarderà solo il rendiconto 2014 ma la complessiva situazione finanziaria del Comune di Messina. Si tratta di capire se dalla Sezione di Controllo della Corte dei Conti confermeranno il giudizio sull’ irreversibilità della crisi (vedi qui) o se alla luce delle controdeduzioni presentate dall’amministrazione avranno cambiato idea .

Secondo le indiscrezioni che arrivano da Palermo è in arrivo una sonora batosta per il Comune di Messina, a cui certamente i magistrati contabili imporranno pesanti misure correttive, nelle more di entrare nel merito del piano decennale di riequilibrio. Piano fermo al Ministero dal 28 febbraio 2015 e in procinto di essere nuovamente rimodulato in virtù di alcuni articoli della Legge di Stabilità 2016.

Danila La Torre

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