Proseguono gli appelli di CRI e Comune per il recupero di materassi, nonostante nel deposito della palestra comunale di Mili San Marco continuino a giacere un centinaio di brandine complete di tutto. Cucinotta: "Non appartengono al Comune e la Protezione Civile Regionale dichiara che non appartengono neanche a loro. Ma troveremo presto una soluzione".
Prima l’appello della Croce Rossa Italiana attraverso le parole della presidente provinciale Grazia Costa, poi l’appello del Comune attraverso una nota dell’assessore Filippo Cucinotta. Nel piazzale del Gran Camposanto, alle 12.30, anche l’appello del Sindaco Renato Accorinti: “Al PalaNebiolo servono materassi, indumenti, sedie, abbigliamento intimo, tute”.
A fine giornata, però, il bilancio si è rivelato essere misero. Il Sindaco ha ugualmente voluto ringraziare la generosità di tutti approfittandone per rilanciare, dopo quello velato di questa mattina, un invito esplicito alle autorità religiose a “mettere a disposizione locali idonei ad assicurare ai migranti serenità e dignità fintanto che saranno ospiti nella città di Messina”.
Insomma, appelli su appelli che, però, non sempre riescono ad ottenere l’effetto desiderato.
“Oggi abbiamo raccolto poco ed alle calze abbiamo provveduto comprandole noi stessi. Materassi non ne sono arrivati” hanno dichiarato dalla sede della CRI in Via Umberto Bonino 1.
In realtà sarebbe bastato fare un viaggio a Mili San Marco ed entrare nel deposito della palestra comunale per ritrovarsi dinnanzi ad un centinaio tra materassi e brandine, rinchiusi ed ammassati alla meno peggio da 4 anni (vedi articolo correlato).
“Fermo restando che quel materiale non sarebbe servito per l’emergenza al PalaNebiolo, il Comune non può prendere niente perché non è di sua proprietà – ha dichiarato l’ass. Cucinotta – e la Protezione Civile Regionale, la scorsa settimana, ha reso noto che quella roba non appartiene neanche a loro. Ad ogni modo, stiamo vedendo come poter agire nel più breve tempo possibile ma la situazione è delicata”.
Morale della favola: brandine, materassi, coperte, cuscini e lenzuola continueranno a giacere lì finchè qualcuno non deciderà di prendersene la responsabilità.
Veronica Crocitti
@VCrocitti
e vabò, di chi sono?
i materassi vanno richiesti a quei signori (sic) che hanno spolpato i buddaci ed ora sono con le tasche pieni di euro.chiedete a loro e vi sara’ donato (un tubo) .
Anche io mi chiedo “di chi sono?” sanno solo chiedere per avere poi lo stesso risultato di Mili.Mi dispiace per queste persone,invece di spendere tutti quei soldi per rischiare la vita non potrebbero fare qualcosa nel suo Paese!
Un incredibile esempio paradossale di mancato incontro tra domanda ed offerta….
Coloro i quali possono fare, si muovano.
Tanti piccoli aiuti , fanno un grosso aiuto.
Perchè non sarebbero serviti al PalaNebiolo eimio dottor Cucinotta? perchè non sono perfettamente imballati o per macchie di muffa?
Siete una vergogna, oltre 200 residenti continuiamo a dormire per strada chi da anni chi da decenni e voi sapete solo fare demagogia elettorale. Vi abbiamo votato, paghiamo le tasse e voi pensate solo agli extracomunitari e se denunciare la vostra incapacità vuol dire essere tacciati di razzismo, ebbene si SONO RAZZISTA… come i vs ospiti “neri” che giorni fa BRUCIAVANO LA BANDIERA ITALIANA… A POCHI METRI DAL PALANEBIOLO STESSO!
IO NON ADERISCO A QUESTA RICHIESTA DA PARTE DELLA CRI E DEL COMUNE. DIFFIDO CHIUNQUE DAL PRESENTARSI A CASA MIA PER RICHIEDERE SOLDI E QUANT’ALTRO.
PERCHE’ ?
PERCHE PRIMA VOGLIO RISPOSTE ESAURIENTI SU QUANTO E’ DEPOSITATO IN QUELL’IMMOBILE DI MILI.
In particolare :
1) Chi ha fornito questo materiale ;
2) Chi in ambito comunale ne è a conoscenza ?
3) Dove sono finiti i relativi documenti di viaggio ?
4) Ne è stato definito l’ambito di utilizzo ?
5) Qual è questo ambito ?
E poiché su ogni pezzo, certamente, ci sarà un numero di codice, se non altro relativo allo stabilimento di origine, mi rifiuto di credere che non si riesca a ricostruirne la filiera che ne ha permesso l’arrivo a Mili.
Ora, in presenza di questa emergenza immigrazione, in tutti i casi, non penso di sbagliare se affermo che si debba ricorrere legittimamente a questo materiale, almeno per quella quota perfettamente integra, igienicamente sicura e perfettamente conservata. E confido nella competente Sede di Protezione Civile di Messina, per quanto riguarda la sua gestione ulteriore.
Chiedo pertanto che le competenti autorità pubbliche, svolgano le necessarie indagini per fare chiarezza su questa (per certi versi ridicola e per certi altri penosa) vicenda.
Per comprare quello che serve usino i loro stipendi.
IL M5S. non rinuncia a gran parte delle loro competenze? Li usino per questa necessita.
Il sindaco non dichiarò che il suo stipendio sarebbe stato tale e quale a quello che prendeva quale professore, la differenza può essere impiegata per l’accoglienza che dice la città può permettersi.
Però la mensa dei poveri di S. Antonio è sempre più affolata da cittadini bisognosi.
E va bene, ormai non posso più negarlo; i materassi e le brandine sono miei. Li ho messi io nella palestra di Mili San Marco, nottetempo, non avendo disponibilità nella mia cantina sotto casa. A questo punto, possiamo porre fine a questa ignobile farsa. L’assessore Cucinotta è autorizzato dal sottoscritto a disporre il prelievo ed il trasferimento di quanto necessario al Palanebiolo, così quei poveri disperati potranno avere un giaciglio decente. Viva l’Italia, Viva Crocetta, Viva Accorinti e Viva il ca….po della Protezione Civile.
Ma se ne può più!!!!!!!!!!!!!
Scusate! Ci avete detto a CHI NON APPARTENGONO materassi e brandine! Ci potete dire, invece, a chi appartengono ?
signor Sindaco vada nella palestra di Mili, che è proprietà Comunale e quindi sua, e prenda tutte le reti ed i materassi che sono “depositati” in quel luogo. Lo faccia con il coraggio di chi è nel giusto, faccia un esproprio per motivi umanitari. Chiedere ai cittadini di portare materiale che, invece, nella palestra di Mili si sta deteriorando, ha dell’insulto alla sua ed alla nostra intelligenza.