Il consigliere della III circoscrizione Alessandro Cacciotto definisce offensivo il modus operandi di un'amministrazione che si preoccuperà di sistemare le strade in cui passerà il Giro lasciando abbandonate tutte le arterie dei villaggi. L'elenco nel III quartiere è lunghissimo. Ed è una questione di sicurezza.

Il prossimo 10 maggio Messina ospiterà il passaggio della seconda tappa del Giro d’Italia e in vista dell’importantissimo appuntamento sportivo sono iniziati i preparativi. Le strade cittadine, notoriamente piene di buche e rattoppi, saranno al centro di una serie di interventi di sistemazione, il Dipartimento Lavori Pubblici di Palazzo Zanca ha già bandito diverse gare per la manutenzione del manto stradale e l’appuntamento del Giro d’Italia darà inevitabilmente la priorità alle arterie che ricadono nel percorso della tappa che da Giampilieri porterà in centro città.

La questione inizia però a sollevare le prime polemiche e il consigliere della III circoscrizione Alessandro Cacciotto non usa mezzi termini: «E’ inaccettabile, perché offende gli stessi messinesi, soprattutto quelli che vivono nella periferia, che il ripristino del manto stradale venga fatto soprattutto in occasione del prossimo Giro d’Italia. Amo lo sport e credo che il Giro d’Italia, così come qualsiasi altra manifestazione sportiva di caratura nazionale, possa solo fare bene alla nostra città ma ritengo offensivo che si parli di asfaltare strade, realizzando lavori di scarifica e bitumazione, solo perché passa il Giro d’Italia».

Per il consigliere, se questo è il modus operandi, bene che ci sia un Giro d’Italia a Messina ogni anno perché solo così si può smuovere qualcosa. «Fortunate quelle strade che incroceranno le due ruote di tanti campioni, perché per tante altre strade, il presente ed il futuro sembra nero. Tante strade della periferia sono al collasso totale. Non è una questione estetica, si tratta di sicurezza. E’ vergognoso che in una città che parla (solo a parole) di essere metropolitana, di Area dello Stretto, si abbiano ancora strade da terzo mondo».

Cacciotto racconta poi cosa è accaduto eri a Bisconte: «Dopo tanti solleciti, l’ennesima pantomima: un po’ di asfalto sui crateri esistenti e ci vediamo al prossimo giro. Una situazione inaccettabile, preoccupante. I residenti raccontano di ricolmo buche fatto alla meno peggio, con terriccio tutto intorno che crea un pericolo elevatissimo soprattutto per i centauri. Per non parlare di Fondo Pistone. Perché non si invita il Giro d’Italia a passare da quelle strade? E’ come fare accomodare gli ospiti nel salotto e nascondere la sporcizia ed il disordine nelle altre stanze o sotto i tappeti».

Per Cacciotto mettere in coda le periferie è segno di mancata attenzione verso la città; una città, Messina, che vive soprattutto di villaggi. «Perché non si fa passare il Giro sulla via Gerobino Pilli? Perché non si fa attraversare il Giro sulla via Comunale Camaro dove solo ieri si è intervenuto per mettere in sicurezza la strada con griglia mancante? Perché non si fa attraversare il rione San Luigi? Forse perché si prova vergogna, impotenza. Chiedere interventi per i villaggi non è un favore è rispetto per a gente che vive in questa città».