Se l'insegnamento del tedesco scompare dalle scuole di Messina...

Se l’insegnamento del tedesco scompare dalle scuole di Messina…

Se l’insegnamento del tedesco scompare dalle scuole di Messina…

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lunedì 30 Luglio 2018 - 05:10

Barbara Smedili, docente di tedesco a tempo indeterminato della scuola media Pascoli di Messina, lamenta una riduzione drastica di ore che in breve causerà l'eliminazione della cattedra di lingua tedesca nell'unica scuola cittadina che ne prevede ancora l'insegnamento

Da alcuni anni, l’Istituto comprensivo “Pascoli-Crispi”, l’unico istituto cittadino che si avvale da molti decenni dell’insegnamento della lingua tedesca, con eccellenti risultati, riconosciuti anche dagli attestati di merito di centinaia di alunni da parte dell’ente certificatore “Goethe Institut”, vede una contrazione drastica di ore che progressivamente sta portando alla scomparsa della cattedra di lingua tedesca nella determinazione dell’organico e che si autolegittima solo sulla base di una “indeterminata” utenza, che richiederebbe la lingua spagnola, paradossalmente presentata come offerta linguistica nei moduli di iscrizione predisposti dallo stesso Istituto. Tutto ciò in dispregio alle prescrizioni di cui al DM 81/2009 e successive circolari ministeriali ed anche alla incapacità di una scuola pubblica che sappia attuare scelte culturali miranti a consolidare e non ad impoverire le risorse esistenti, poiché la società civile ha bisogno di una scuola che liberamente definisca la propria linea educativa e formativa, comprese le discipline d’insegnamento.

In realtà la richiesta specifica di una lingua è un evento marginale e spesso le ragioni di questa scelta sono sottaciute e poi, ammesso che un’indeterminata utenza, vox populi, scorga nel tedesco difficoltà maggiori di apprendimento rispetto ad altre lingue, la mente dei ragazzini è molto più incline ad imparare di quella di un adulto, che vede pesanti difficoltà dove poi, di fatto, un adolescente è in grado di superarle leggermente e con piacere.

E’assurdo che l’insegnamento della lingua e civiltà tedesca, seconda lingua parlata in Europa, sia dunque destinato a sparire dalla scuola secondaria di primo grado della nostra città, in contraddizione con le reali esigenze del nostro territorio ed in controtendenza con i flussi turistici (vedi navi da crociera) e commerciali, che vedono aumentare gli scambi economici con i paesi germanofoni (“Il sole 24ore” del 22 marzo 2018 riporta che la Germania è il primo partner commerciale dell’Italia).

Questa carenza può avere gravi conseguenze, perché significa privare i nostri giovani di opportunità di studio, di lavoro e di arricchimento culturale. Occorre ricordare, insieme alle motivazioni pratico-economiche, l’importanza culturale della lingua tedesca, soprattutto in campo umanistico, in particolare della filosofia e filologia (Momigliano scriveva che “per capire la cultura greca bisogna pensare in greco o alternativamente in tedesco”). Il tedesco è una lingua la cui struttura aiuta la riflessione formale e il pensiero logico ed analitico. Il tedesco è la lingua di grandi pensatori europei, è la lingua di Goethe, di Rilke, di Hölderlin, di Bach, di Mozart, di Beethoven, di Kant, di Hegel e dei più importanti filosofi, letterati, musicisti e teologi europei.

Studiare il tedesco è un’esperienza che apre la mente, allarga gli orizzonti e offre vantaggi concreti nella vita professionale e nel mercato del lavoro. Vogliamo eliminarlo dalla scuola? Farci del male?

Barbara Smedili

5 commenti

  1. Ottimo articolo, ricordo ancora con affetto e stima la proff.ssa Smedile, che circa 23 anni riuscì a trasmettermi, con dedizione e passione, le peculiarità della cultura tedesca.
    Il tedesco al Pascoli è una ricchezza per tutta la comunità messinese

    Giovanni [ex studente Pascoli (Sez. D) ]

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  2. Sono mamma e zia di studenti della preparatissima e coinvolgente Barbara Smedili, posso attestare la positiva ricaduta dello studio del tedesco nella preparazione e nella formazione globale di chi affronta lo studio di questa lingua con la competenza professionale che è garantita da docenti come lei, sarebbe proprio inopportuno dover rinunciare alla possibilità di far conoscere fin dalla scuola secondaria di primo grado la cultura e civiltà tedesca.
    Spero che gli studenti messinesi possano continuare a poter scegliere lo studio di questa lingua e non siano costretti ad esserne privati.

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  3. Marianna Romano 3 Agosto 2018 19:54

    Sono mamma di un allievo della Professoressa Smedili, nonché rappresentante dei genitori in seno al consiglio di classe e docente di lettere in un istituto superiore della nostra città.
    Grande è la nostra solidarietà nei confronti della collega, professionista impeccabile che in pochi mesi ha trasmesso ai nostri figli non solo le conoscenze adeguate al profilo della classe, ma anche e soprattutto la motivazione, l’entusiasmo ed il giusto approccio ad una disciplina che è fondamentale nella creazione di un pensiero critico.
    Inoltre, pur vivendo il mondo della scuola da un ventennio e per questo conoscendone le sterili logiche numeriche, provo stupore di fronte ad una scelta che privilegia la quantità e non la qualità.

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  4. Rimango sempre più perplessa nel vedere come questa città invece di progredire desideri fare passi indietro…L’istruzione è ciò che dovrebbe permettere ai nostri figli di guardare al futuro e quando viene portata avanti con passione e professionalità,come la prof.ssa Smedili fa da sempre, diventa una ricchezza per tutti. E’ quello che hanno ricevuto i miei figli, entrambi iscritti con convinzione alla sez di tedesco, entrambi appassionatisi molto,grazie all’ottimo operato della prof.ssa Smedili. Cosa si pensa di concludere impoverendo l’istruzione dei nostri ragazzi? Il panorama lavorativo e culturale europeo è impregnato di cultura tedesca e parla tedesco. Vogliamo tenere i nostri figli fuori da tutto questo? Sarebbe un gravissimo errore

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  5. lucia.caminiti 16 Agosto 2018 17:09

    In una scuola al passo coi tempi, in una scuola che deve mirare a sviluppare competenze professionali è doveroso sostenere questo appello a favore di una lingua dalle grandi opportunità. Io sottoscritta, docente di inglese alle superiori, nonché mamma di un’alunna della sezione C, sostengo che conoscere il tedesco è un di più che farà la differenza e ripaghera’ in futuro. Se c’è qualcosa che mi ha fatto percepire come speciale l’offerta formativa della Pascoli è lo studio di tale lingua e la presenza della validissima prof.ssa Smedili che, con passione, è riuscita a motivare i nostri ragazzi fin da subito. Come si fa a non tutelare un’opportunità del genere? Cancellare lo studio del tedesco determinerebbe un’insipida omologazione!

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