"Io, 28 anni, violinista nell'orchestra fantasma del Vittorio Emanuele. Senza teatro Messina muore"

“Io, 28 anni, violinista nell’orchestra fantasma del Vittorio Emanuele. Senza teatro Messina muore”

“Io, 28 anni, violinista nell’orchestra fantasma del Vittorio Emanuele. Senza teatro Messina muore”

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venerdì 09 Settembre 2016 - 08:07

"In questi due anni abbiamo lavorato tanto, ma non abbiamo lavorato sul pubblico, sulle persone, non abbiamo creato un legame. Ma una città senza teatro è destinata a morire" Così scrive Giovanna Morabito in una lettera indirizzata ad Accorinti.

E’stata postata su diverse bacheche di Facebook la lettera che Giovanna Morabito, professore d’orchestra del Teatro Vittorio Emanuele ha trasmesso al sindaco Accorinti.

“Gentilissimo Sindaco, sono una violinista messinese, ho 28 anni, e faccio parte dell'orchestra fantasma del Teatro più importante (dovrebbe esserlo almeno) di questa sfortunata città che Lei amministra da alcuni anni ormai. Cercherò di essere breve, ma la prego di arrivare fino in fondo. Le vicende del teatro sono ormai risapute e,per questo motivo, ieri si è svolto un sit-in organizzato dai sindacati al quale hanno partecipato orchestrali e maestranze che quest'anno, visto come stanno andando le cose,quasi sicuramente non riusciranno a svolgere neanche un giorno di lavoro. Io sono una di questi! Ho sentito parlare solo e soltanto di questioni legate a politica e soldi, soldi e politica, ma viene totalmente dimenticato il valore culturale e artistico di un Teatro per una città. Tutti i teatri d'Italia hanno debiti decine di volte maggiori rispetto al nostro, eppure continuano a svolgere attività culturale. Perchè? Perchè l'"essere" di un Teatro continua ad esistere se questo produce Arte per i propri cittadini che diventano parte integrante di questo grande meccanismo e che alimentano con la loro presenza l'essenza del Teatro stesso. In questi due anni abbiamo lavorato tanto, e non possiamo lamentarci, ma non abbiamo lavorato sul pubblico, sulle persone, non abbiamo creato un legame che permettesse loro di sentirsi parte integrante di questa grande e fantastica" macchina". Stagioni incentrate sul jazz o su spettacoli di stretto consumo, benché interessanti e di spessore, non sono adatti ad un pubblico che non è pronto, che non è "educato" alle nuove forme musicali e che non riesce a sentirsi a proprio agio a contatto con un nuovo modo di fare musica perché legato, molto legato alla tradizione. E adesso ci ritroviamo da soli, con la città che poco se ne importa della sorte del loro Teatro.

E una città senza Teatro è una città destinata a morire. Non è una metafora esagerata, è la pura verità, è la realtà dei fatti. Fare il possibile per ripartire, ma con coscienza, con cognizione di causa, studiando i gusti del pubblico messinese, le sue abitudini, ciò che vuole e non vuole sentire…questo è quello che in questo momento il Teatro deve affrontare per ripartire…e sta a Lei fare le scelte giuste. Gente competente che abbia competenze teatrali, musicologiche, antropologiche, che abbia esperienza tanta nel settore del marketing e che abbia a cuore solo la buona sorte del Teatro e niente di più. Dei politici non ce ne facciamo nulla! Arte e politica non hanno nulla in comune. Lei può dare un grande insegnamento se riuscirà a risollevare le sorti del nostro Teatro. Confido in lei! Con tanta speranza, una messinese che "Vive e mangia" Cultura e che non vuole mollare!

Giovanna Morabito

2 commenti

  1. Tutte belle parole sprecate. Il pupazzo sindaco non conta nulla e le sue richieste saranno cestinate. Abbiamo per sindaco una mezza cartuccia senza polvere da sparo e dunque fintanto ci sarà questo tizio inutile, le sue richieste andranno perse. Mi auguro che possa trovare altra sistemazione in altro teatro, buona fortuna.

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  2. Tutte belle parole sprecate. Il pupazzo sindaco non conta nulla e le sue richieste saranno cestinate. Abbiamo per sindaco una mezza cartuccia senza polvere da sparo e dunque fintanto ci sarà questo tizio inutile, le sue richieste andranno perse. Mi auguro che possa trovare altra sistemazione in altro teatro, buona fortuna.

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