Messina Due, il paradosso della strada pubblica o privata...a convenienza. VIDEO

Messina Due, il paradosso della strada pubblica o privata…a convenienza. VIDEO

Messina Due, il paradosso della strada pubblica o privata…a convenienza. VIDEO

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mercoledì 13 Aprile 2016 - 23:29

Il Comune continua a sostenere di non essere proprietario della parte a monte della via Salita Contino che conduce al grande complesso residenziale Messina Due. Per questo non fornisce l'illuminazione pubblica, in compenso però ha autorizzato i lavori per il passaggio della fibra ottica au un bene che non gli appartiene, stando a quanto sostengono. In quella stessa strada però arrivano i bus e si raccolgono i rifiuti. Il consigliere Interdonato e la consigliera La Paglia chiedono chiarezza VIDEO DI SILVIA DE DOMENICO E FRANCESCA STORNANTE

«Nelle ultime settimane si è consumato l’ennesimo paradossale atto della vicenda avente per oggetto la denegazione delle proprie responsabilità da parte dell’Amministrazione Comunale rispetto alla titolarità su manutenzioni e servizi nelle parti di Salita Contino e Salita Montesanto attraversanti il complesso residenziale Messina Due, ampia e popolosa porzione di territorio catastalmente corrispondente al piano di lottizzazione convenzionata “Montesanto”, procedimento amministrativo aperto circa trent’anni fa e mai portato a conclusione per le storiche inadempienze della ditta “Immobiliare Montesanto Srl” dell’ingegnere Sebastiano D’Andrea, attuale presidente di Confindustria Messina e per la concausale culpa in vigilando del Comune di Messina». A denunciare l’ennesima assurdità che si è consumata a Messina due è il consigliere della III Circoscrizione Santi Interdonato, insieme alla consigliera comunale Rita La Paglia che provano ad accendere ancora una volta l’attenzione su una questione che si trascina da decenni senza alcun risultato.

La situazione per i due esponenti è chiara: la presa di posizione assunta dalla Giunta Accorinti ha avuto come effetto l’interruzione del contratto di somministrazione della pubblica illuminazione nonché la totale assenza di interventi manutentivi sulle due arterie principali e delle relative opere di urbanizzazione primarie.

Poi però ecco il paradosso che assume le fattezze dell’ordinanza dirigenziale n. 160 con cui il Dipartimento Mobilità Urbana e Viabilità ha autorizzato la società Vodafone Italia SpA ad “ eseguire lavori di scavo e di posa pozzetti, necessari per la realizzazione di alimentazione elettrica armadi e riparti linee telefonici esistenti…” lungo le vie del Rione Carrubbara, tra le quali, guarda caso, anche la Salita Contino.

Ciò non soltanto nella parte bassa di quest’ultima strada ritenuta pienamente pubblica, bensì anche nella parte a monte ricadente, per l’appunto, nel territorio di Messina Due. Per l’esattezza la fibra ottica della Vodafone si collega alla cabina elettrica collocata proprio nel mezzo di un’area che il sindaco e l’assessore De Cola continuano pervicacemente a considerare privata e non di competenza comunale.

«Non si contesta che il Dipartimento Mobilità Urbana e Viabilità abbia rilasciato l’autorizzazione per i lavori della Vodafone anche nel territorio di Messina Due proprio perché Salita Contino e Salita Montesanto sono da considerarsi strade pubbliche o di pubblico servizio e dunque sussiste la competenza comunale. È questo il presupposto che rende l’ordinanza n. 160 pienamente legittima. Ove così non fosse i lavori di scavo non si sarebbero potuti realizzare e gli oneri concessori incassati dal Comune di Messina costituirebbero un ingiustificato arricchimento.

Da tale semplice constatazione scaturisce, però, un’altra osservazione: il Comune non può comportarsi da una parte come soggetto titolare dell’area Messina Due ed in grado di rilasciare autorizzazioni ed incassare le relative somme e dell’altra denegare la propria responsabilità quando si tratta di compiere gli interventi di manutenzione sulle due strade di pubblico transito e mantenere la pubblica illuminazione sulle stesse».

I concetti espressi dai due consiglieri trovano un solido punto di appoggio nella nota del 29 gennaio 2015 con la quale il prefetto Stefano Trotta, sulla scorta di un parere della locale Sezione di Polizia Stradale, aveva rappresentato al Sindaco come risultasse “… evidente che le vie in questione debbano essere considerate adibite a pubblico passaggio” e, soprattutto che “… la mancata illuminazione di un’ampia zona urbana densamente abitata come il complesso Messina Due può costituire indubbio pericolo per l’ordine pubblico e la sicurezza degli abitanti”.

Nonostante la chiara indicazione proveniente dalla Prefettura, il Sindaco e l’Assessore ai Lavori Pubblici hanno continuato a fare “orecchio da mercante” spiegando a loro modo che poiché le opere di urbanizzazione del piano di lottizzazione non sono mai state cedute al Comune, questo non è titolare e che la strada viene … lasciata al libero transito per mera convenienza, quale strada interna al complesso”.

Per i due consiglieri la posizione assunta sull’argomento dall’Amministrazione ed in particolare dall’assessore competente, Sergio De Cola, concretizza una palese ingiustizia nei confronti dei cittadini e rappresenta una aberrazione dei concetti di buona politica e buona amministrazione. «È giunto il momento che il Comune ponga fine al danno in corso ed al totale abbandono in cui versa questa importante e densamente abitata porzione di territorio».

F.St.

2 commenti

  1. E non è l’unico caso. Infatti, sono diverse le zone in cui il Comune ritiene di non dover intervenire adducendo il fatto che non è proprietario delle strade sebbene questa siano aperte, da decenni, al pubblico transito. Epperò, è stato proprio il Comune che tantissimi anni fa autorizzò l’Enel e la SIP (oggi Telecom) a “passare” le reti elettriche e telefoniche e l’Italgas a “passare” la rete del gas. Successivamente ha autorizzato Vodafone, Fastweb ed altre società per la fibra. Allunga la mano per incassare e la ritira per pagare. Il tutto con grave pericolo per l’incolumità dei cittadini a causa del buio, delle strade dissestate e delle reti delle acque piovane e fognature senza manutenzione!!!!

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  2. E non è l’unico caso. Infatti, sono diverse le zone in cui il Comune ritiene di non dover intervenire adducendo il fatto che non è proprietario delle strade sebbene questa siano aperte, da decenni, al pubblico transito. Epperò, è stato proprio il Comune che tantissimi anni fa autorizzò l’Enel e la SIP (oggi Telecom) a “passare” le reti elettriche e telefoniche e l’Italgas a “passare” la rete del gas. Successivamente ha autorizzato Vodafone, Fastweb ed altre società per la fibra. Allunga la mano per incassare e la ritira per pagare. Il tutto con grave pericolo per l’incolumità dei cittadini a causa del buio, delle strade dissestate e delle reti delle acque piovane e fognature senza manutenzione!!!!

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