100 anni di Palazzo Zanca: un evento per conoscere storia, curiosità e aneddoti

100 anni di Palazzo Zanca: un evento per conoscere storia, curiosità e aneddoti

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100 anni di Palazzo Zanca: un evento per conoscere storia, curiosità e aneddoti

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venerdì 19 Settembre 2014 - 14:05

L’iniziativa si chiama “Palazzo Zanca: l'architettura di un simbolo (centenario 1914-2014)” e prenderà il via lunedì 22 con l’inaugurazione della mostra storico-documentaria sulla storia del Palazzo municipale con l'esposizione dei disegni originali del progetto. Una settimana di incontri ed eventi per conoscere la genesi del palazzo comunale.

Non sarà una semplice cerimonia di commemorazione, ma un momento per approfondire la storia della città partendo da uno dei simboli per eccellenza di Messina: Palazzo Zanca. Il Comune infatti compie 100 anni e in occasione di questa ricorrenza è stato messo in piedi un evento culturale per ricordare e scoprire non solo la storia del palazzo, ma anche tutti quegli aneddoti legati alla sua realizzazione e per lo più sconosciuti alla gran parte dei messinesi.

L’iniziativa si chiama “Palazzo Zanca: l'architettura di un simbolo (centenario 1914-2014)” ed è stata presentata oggi dall’assessore alla Cultura, Tonino Perna, insieme allo storico Nino Principato ed Enzo Colavecchio di Legambiente dei Peloritani, i consiglieri dell'Ordine degli architetti, Giuseppe De Domenico, e dell'Ordine degli ingegneri, Giampaolo Nicocia e l'arch. Carmelo Celona. A cento anni dalla posa della prima pietra della Casa comunale, che avvenne il 28 dicembre del 1914, Palazzo Zanca aprirà le sue porte per farsi conoscere un po’ meglio dai messinesi, si farà un tuffo nel passato per conoscere la sua genesi.

L'iniziativa prenderà il via lunedì 22, nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, con l’inaugurazione nel pomeriggio della mostra storico-documentaria curata dall’arch. Nino Principato sulla storia del Palazzo municipale con l'esposizione dei disegni originali del progetto; da martedì 23 sino a venerdì 26, sono previste visite guidate aperte alle scuole e alla cittadinanza. Sabato 27, giornata conclusiva, alle ore 17, sarà inaugurata la nuova collocazione del ritratto bronzeo di Antonio Zanca dello scultore A. Bonfiglio ed alle 17.30, si terrà un convegno nel Salone delle Bandiere, che, dopo i saluti del sindaco, Renato Accorinti, della presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, e dei presidenti degli Ordini degli ingegneri, Santi Trovato, e degli architetti, Giovanni Lazzari, sarà introdotto dall'assessore Perna. Seguiranno gli interventi dell'arch. Carmelo Celona, su “Il Piano Borzì e l'estetica della città risorta” e dell'arch. Nino Principato, su “Palazzo Zanca 1914/2014 – L'architettura di un simbolo”. Il dibattito sarà concluso dal direttore generale di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna.

L'assessore Perna ha sottolineato che: “Nel centenario dalla posa della prima pietra di questo simbolico Palazzo farne memoria con una mostra completa dei disegni originali è certamente un evento culturale di primo piano, che può riaccendere l’attenzione sul patrimonio storico architettonico rappresentato da Palazzo Zanca e diventare uno stimolo per la ripresa di una città dall’indomito passato, affinché, dopo avere affrontato tante avversità, ritrovi il suo importante ruolo nel Mediterraneo”.

Prima del dicembre 1908, il Palazzo Municipale di Messina si ergeva nella “Palazzata”, facendo da continuum e da cornice al porto falcato assieme ad altri edifici del XVII secolo. Dopo il disastroso terremoto, fu indetto un concorso a livello nazionaleper il nuovo Municipio. Il progetto vincitore di Guglielmo Calderini, lo stesso che realizzò il Palazzo di giustizia a Roma, venne però giudicato inidoneo sismicamente ed alla fine fu dato incarico all’ingegnere Antonio Zanca (Palermo, 1861-1958), che, dopo avere conseguito nel 1887 la laurea in Ingegneria alla Regia Università di Palermo, cominciò la sua fortunata carriera accademica a fianco di Giuseppe Damiani Almeyda, in qualità di assistente per la cattedra di “Disegno di Ornato e di Architettura”. Successivamente fu incaricato dell’insegnamento di “Disegno”al Reale Istituto Tecnico di Palermo e nel 1903 iniziò la sua esperienza quinquennale alla Regia Università di Messina. Tornò a Palermo nel 1924 come titolare della cattedra di “Geometria Descrittiva” alla Regia Università. Nella sua città restano alcune delle sue più interessanti opere, come il Palazzo Paternò in via Roma, il villino Zanca e un sistema di edifici per l'Ateneo, che comprendeva i padiglioni delle Facoltà scientifiche e le strutture che avrebbero accolto i diversi istituti e le cliniche. Di particolare rilevanza fu l’attività di progettista svolta a Messina, dove realizzò il complesso religioso dei Gesuiti a piazza Cairoli, che includeva il collegio e la Chiesa di Santa Maria della Scala, demolito negli anni settanta. A lui venne dunque affidata la delicata opera di realizzazione del nuovo edificio comunale, simbolo della rinascita di una città cancellata dal sisma. Fu scelta la data emblematica del 28 dicembre 1914 per erigere l’imponente costruzione neoclassica che si ispira alla vocazione commerciale e mercantile della città mediante la raffigurazione della “Regina del Peloro” con il tridente in mano e le due sirene ai lati, inserite all’interno del timpano triangolare di facciata, e con tutte le decorazioni esterne in pietra di Comiso.

Tra gli aneddoti legati alla storia del Palazzo, l’architetto Principato ha ricordato le difficoltà che ritrovò Zanca a farsi pagare durante gli anni della realizzazione. Solo dopo vent’anni incassò il compenso del suo lavoro e per beffeggiare i messinesi nella parte esterna del Palazzo fece realizzare sculture a forma di “buddaci”, i pesci con la bocca larga, al posto dei delfini. Mentre se oggi è ancora possibile avere le carte e i disegni originali del progetto si deve al geometra del Comune, oggi scomparso, Dino Maiolino che nel 1993 salvò questo patrimonio da uno scantinato di Palazzo Zanca prima che venisse portato al macero.

Tante curiosità e un pezzo di storia che in qualche frangente non si discosta molto dal presente. Un pezzo di storia che tutti i giorni è sotto gli occhi di migliaia di messinesi che distrattamente ci passano davanti e che non conoscono quanti segreti racchiude in se.

F.St.

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