Archiviato il Salvacolline, addio alla banca dei volumi. Adesso serve il nuovo Prg

Archiviato il Salvacolline, addio alla banca dei volumi. Adesso serve il nuovo Prg

Rosaria Brancato

Archiviato il Salvacolline, addio alla banca dei volumi. Adesso serve il nuovo Prg

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giovedì 08 Ottobre 2020 - 17:41

Con il salavacolline revocata anche la Banca dei volumi. Ma i 5stelle avvertono: adesso serve il nuovo Prg

Uno dei punti più contestati dell’ex salvacolline è stata la banca dei volumi. Il sistema prevedeva in sostanza il trasferimento dei volumi da monte a valle (non tutti ma in quota parte). Una sorta di “risarcimento” per i proprietari dei terreni sulle colline che venivano compensati con la metà dei volumi a valle. Chi contestava quel provvedimento di fatto sosteneva che si tratta non della risoluzione del problema ma del suo “spostamento” da una zona all’altra della città.

Il cemento da monte a valle

Peraltro con l’intreccio della Variante di salvaguardia con altri strumenti urbanistici come il Piau il rischio concreto era mettere il cemento invece che in collina a ridosso del mare o a pochi passi dal centro. Con il voto del Consiglio comunale la banca dei volumi non c’è più. Un punto importante per il M5S che nella scorsa consiliatura ne avevano fatto un cavallo di battaglia.

M5S: no a edificazione selvaggia

“Con la votazione in Consiglio Comunale di approvazione del Regolamento edilizio, abbiamo ribadito una posizione storica del Movimento 5 Stelle, ovvero il rifiuto ad un’edificazione selvaggia e incontrollata nel territorio cittadino. Non siamo mai stati d’accordo, infatti, con l’istituzione della banca dei volumi e, con la delibera di ieri, questa viene finalmente revocata. Da adesso non esisterà più il Registro dove venivano iscritti i volumi per edificare” così in una nota i consiglieri comunali del MoVimento 5 Stelle Giuseppe Fusco, Andrea Argento, Cristina Cannistrà, Giuseppe Schepis e Paolo Mangano.

Serve il Prg

I 5stelle hanno infatti, per la prima volta, detto sì ad una delibera della giunta De Luca, contribuendo quindi all’approvazione del regolamento edilizio. Ma i consiglieri pentastellati avvertono: cancellare la banca volumi deve essere solo una prima tappa. Resta infatti da tropp tempo fermo il Piano Urbanistico Generale, senza il quale ogni tentativo di politica del territorio viene vanificato.

L’attuale è del 1980

“Attendiamo il Piano Urbanistico dal 2012 ed invece è quanto più necessario. Basti pensare che il PRG attuale, tenuto in vita dalle ultime tre amministrazioni comunali, è stato elaborato negli anni ’80 con una previsione demografica di 500 mila abitanti. Lo strumento urbanistico è stato poi bocciato nel 1993, ripresentato nel 1998 ed adottato, infine, nel 2002, ma i relativi vincoli sono decaduti dal 2012”.

A fine mandato la giunta Accorinti ha illustrato quelle che dovevano essere le Linee generali, nel 2018, ma nel frattempo sono passati altri 2 anni. Messina si ritrova così “monca” di uno strumento urbanistico vitale ma, quel che è peggio, è che vige un Prg talmente datato da essere inattuale. Infine, come già sottolineato, da ben 8 anni sono decaduti i vincoli.

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