"Chiediamo una seria iniziativa di bonifica - scrive il comitato "Ridateci piazza del Popolo" -, un controllo più efficiente del territorio da parte delle forze dell’ordine ed il rispetto delle semplici norme di vivibilità cittadina"
“Sono valsi a nulla i fiumi d’inchiostro, le denunce e le segnalazioni per piazza Francesco Lo Sardo”. Lo scrive, in una lettera indirizzata al sindaco, agli assessori Isgrò e Amata e al nucleo controllo territorio della Polizia Municipale, il comitato “Ridateci piazza del Popolo”.
“La piazza – ricorda il comitato – è l’unica ovale dotata di portici e sita al centro della città di Messina, i cui prospetti vincolati dalla Soprintendenza ai Beni Culturali portano la firma del noto architetto Basile. Gli stessi sin dalla loro costruzione si trovano in stato di totale abbandono da parte dell’ente Comune”.
Scrive Michele Ainis, presidente del comitato: “Desidero chiarire di chi sono le responsabilità che hanno portato al degrado e alle criticità strutturali ed igenico-sanitarie, che investono la nostra piazza. La proprietà dei portici è dei singoli condomini, il passaggio invece è Comunale, ed è l’Assessorato rappresentato in questa legislatura dall’Assessore Pippo Isgrò che dovrebbe garantire la manutenzione e la loro eventuale illuminazione il cui responsabile del procedimento è l’Ing. Saglimbeni. Ed è proprio Saglimbeni che diversi anni fa avrebbe stilato, su pressione del sottoscritto allora consigliere della IV Circoscrizione e di altri Consiglieri Comunali, un progetto di massima per l’illuminazione dei Portici per un costo di 20mila euro circa, mai portato a buon fine dall’amministrazione. Ed è proprio il Comune che, dopo tante promesse, non solo non è stato in grado di illuminare tali Portici ma neppure di mantenerli in buono stato di conservazione, causando loro gravi lacune ed un evidente depauperamento”.
Ainis dichiara che gli interventi di manutenzione ordinaria di alcuni mesi fa sono stati “pessimi (vedi portico al n. 16) ed hanno contribuito al cattivo mantenimento e sono praticamente da rifare. Il portico dell’is. 140 n. 5 è il vespasiano della piazza, ove si recano abitualmente alcune persone al giorno depositando i loro “cattivi pensieri”, che oltre a suppellettili varie, buste della spazzatura, pezzi di motori, sono gli elementi d’arredo urbano che alcuni concittadini ci regalano abitualmente. Il resto lo regalano le colombe con le loro deiezioni ormai cristallizzate e stratificate nel tempo, uno strato tale da coprire il marciapiede nascondendolo all’occhio umano. MessinAmbiente a cui tocca la pulizia, lo spazzamento, la raccolta delle suppellettili e la disinfestazione, non possiede una macchina con relativa pompa a vapore per la pulizia dei marciapiedi, la quale è in dotazione solo al Comune di Taormina, come se Messina non meritasse di averne almeno una”.
Conclude Ainis: “L’ingovernabilità della piazza è un altro fattore importante, siamo invasi da gente che si ubriaca e lascia i rifiuti dei loro gozzovigli per terra, grazie anche all’apertura di un punto vendita accanto alla bottega dell’elettrauto. Pertanto, chiediamo una seria iniziativa di bonifica, un controllo più efficiente del territorio da parte delle forze dell’ordine ed il rispetto delle semplici norme di vivibilità cittadina. Per non parlare dell’ormai nota ex via Goito di natura privata per la quale il Comune aveva stanziato più di 100mila euro per il suo recupero, invece di pensare alla piazza del Popolo”.
Le foto sono di Michele Ainis
desidero aggiungere che gli stalli ( a pagamento) sono oramai diventati riservati a servizio degli artigiani per posteggiare le auto in manutenzione. Questo vale anche per le zone limitrofe, dove un lavaggista riesce, con suppellettili varie ad occupare 4,5,6 stalli ogni mattina, ed io per posteggiare devo pagare 3 euro anzichè 1,50. ma i vigili hanno evidentemente il torcicollo cronico oramai.