Nella lunga lettera il sindaco di Milazzo imbecca la Lega e la protesta dei pescatori, strumentalizzata a fini elettorali ma vuota nel suo contenuto propositivo.
I pescatori non ci stanno e continuano a non volere l’Area Marina Protetta, la Lega salviniana di Milazzo sostiene le loro ragioni, dimenticando però di essere parte dello stesso governo che l’Area Marina l’ha istituita. Su questo il Sindaco di Milazzo fa bene a incalzare la controparte politica. Una volta istituito l’ente di gestione, sarà possibile pescare in due secche delle tre interdette, basterà una semplice autorizzazione.
La protesta è subito apparsa pretestuosa. Il problema è semmai la creazione dell’ente, visto i tempi della politica. Uno stallo che di fatto, impedirà alle autorità di poter rilasciare le autorizzazioni ma anche di poter elargire sanzioni.
“In questi giorni – esordisce il sindaco – ho letto ed ascoltato troppe informazioni non corrette sull’area marina protetta ed ho registrato anche qualche tentativo di sciacallaggio politico. Partiamo dall’ultimo. Mi risulta che la lega si sia messa alla testa della protesta di una parte di pescatori ostili all’attuale perimetrazione dell’area marina, mettendo a loro disposizione un legale per promuovere un ricorso al TAR contro il decreto istitutivo. Quando si dice di lotta e di governo… Ebbene se la lega ritiene che le ragioni agitate siano giuste faccia la strada più agevole e seria: chieda ai suoi rappresentanti nel governo, inclusa la sottosegretaria all’ambiente leghista, di modificare la perimetrazione dell’area. Altre soluzioni hanno un retrogusto elettorale e, visto che le europee si avvicinano, spero che nessuno ci caschi.
Andiamo alle imprecisioni. Ho letto – prosegue Formica – che nelle tre secche sarebbe impossibile esercitare la pesca perché totalmente interdette. Non è così. Una secca, infatti, sta fuori dalla AMP, un’altra è in zona B dove è consentita la pesca, tanto professionale quanto amatoriale, previa autorizzazione e soltanto la terza ricade interamente nella zona dove sono vietate le attività di pesca. A me pare un ragionevole compromesso, frutto del lavoro di tutti, compresi i pescatori milazzesi e le loro associazioni che, nel corso degli anni, hanno a più riprese sottolineato le esigenze del comparto. Se, poi, come pure mi è stato riferito, il problema è che a qualcuno non sta bene che in zona BS siano consentite le immersioni da parte dei diving, allora la questione non è di interesse dell’amministrazione. Le posizioni pregiudizialmente “contro” non portano nulla di buono e non possono certo diventare patrimonio di chi riveste una funzione pubblica.In ogni caso, l’Amministrazione è stata leale con i pescatori e, proprio per bocca dell’Assessore Maisano, ha portato al tavolo ministeriale tutti i dubbi e le perplessità sorti dal dibattito cittadino. È ovvio che una volta che il Ministero ha deciso, nessuno poteva aspettarsi che la Giunta Municipale affossasse un percorso condiviso ed atteso per lunghi anni dalla gran parte della nostra comunità.Oggi l’emergenza – conclude Formica – è fare partire prima possibile il consorzio di gestione in modo che si possa stilare il regolamento di organizzazione con il quale si autorizzeranno i pescatori residenti a Milazzo a pescare in zona B. Fino ad allora, purtroppo, resterà in vigore l’attuale disciplina che non consente alcuna attività. Per il futuro, poi, ogni soluzione è possibile. Le aree marine non nascono per danneggiare, ma anzi sono un contributo alla crescita dei territori. Per questo, se, come tutti speriamo, il ripopolamento sarà rapido e imponente, potrà essere modificata la perimetrazione in senso più favorevole alla marineria. Per arrivarci in fretta, però, dobbiamo mettere da parte le polemiche e le contrapposizioni.”