Le aree ferroviarie dismesse passano al Comune di Messina. C’è la firma

Le aree ferroviarie dismesse passano al Comune di Messina. C’è la firma

Giuseppe Fontana

Le aree ferroviarie dismesse passano al Comune di Messina. C’è la firma

venerdì 31 Gennaio 2025 - 12:40

La città si riappropria di una parte da sempre negata, di fronte al mare

Una “cortina di ferro”, dall’ingresso sud della città fino alla base del viale Europa. Davanti al mare di Messina, in zona centro sud, c’è la ferrovia e le spiagge sono fruibili solo grazie a pochi sottopassi, spesso in condizioni di degrado.

Da oggi, però, si può pensare a un futuro diverso, almeno per la parte di aree ferroviarie dismesse. Nella Sala “Mazzoni” della Stazione Centrale, il Comune di Messina, la Regione siciliana, la società Stretto di Messina, Rete ferroviaria italiana e Fs Sistemi urbani (entrambe società del Gruppo Fs), hanno firmato un protocollo d’intesa finalizzato al potenziamento infrastrutturale e alla rigenerazione urbana delle aree ferroviarie del Gruppo Fs Italiane nel territorio comunale di Messina.

L’accordo prevede l’istituzione di una cabina di regia e un Tavolo tecnico, con l’obiettivo, tra gli altri, di definire gli interventi di valorizzazione e riuso temporaneo dei compendi immobiliari ferroviari nell’ambito del territorio di Messina, nonché individuarne priorità e strumenti di attuazione.

Ricucire gli spazi urbani col waterfront

Rfi e il Gruppo Fs s’impegnano nell’inclusione dell’area dello Stretto di Messina nel corridoio Ten-T Scandinavo-Mediterraneo, creando nel contempo un’opportunità di rigenerazione del territorio e di riqualificazione ambientale. Uno strumento utile a prevedere un riassetto, per fasi, delle aree dismesse o di futura dismissione, anche tenendo conto dell’assetto infrastrutturale previsto a seguito della realizzazione del Ponte sullo Stretto, attraverso l’attuazione di iniziative di collaborazione, con l’obiettivo di migliorare l’integrazione modale e ricucire gli spazi urbani con il waterfront delle aree coinvolte.

71mila metri quadri

“Questa giornata chiude un mese intenso per Messina, con il piano immobili, la cessione della Sanderson e il protocollo di oggi per l’acquisizione di 71mila metri quadri, di un’area che finalmente tornerà alla fruizione della città – dice il sindaco Federico Basile -. Spiace pensare che una volta quell’area dava lavoro e oggi è abbandonata da decenni (le officine grandi riparazioni, ndr). Il Comune in sinergia con la Regione sta creando nuove condizioni, Messina sta cambiando volto. È un momento particolare, importante, e la città deve comprendere questi sforzi perché queste porzioni di territorio vengono ridati alla cittadinanza”.

“Ponte generatore di sviluppo”

“Il cambio di passo – secondo il presidente di Rfi, Dario Lo Bosco – lo sta dando la società Stretto di Messina con Pietro Ciucci. Il Ponte è un elemento attrattore e generatore di sviluppo. Questo primo passo per progetti di rigenerazione urbana lo dimostra. Quando le istituzioni si parlano nascono sinergie e i risultati arrivano”. E ancora: “Ferrovie dello Stato vuole migliorare il sistema di mobilità in un’isola che ha ancora una marginalità di servizi e di mobilità. Lo stiamo facendo insieme alla Regione ma oggi verrà inaugurata una cabina di regia con chi deve decidere del proprio territorio, che è anche la Città Metropolitana. Ora bisogna attrarre giovani talenti, che dalle superiori possano avere opportunità di occupazione”.

“Il Ponte coinvolge il territorio”

“Il principale protagonista oggi – aggiunge Ciucci – resta Rfi che cede le sue aree. La Stretto di Messina ha avuto solo una funzione di stimolo, maieutica nel favorire questo protocollo. Noi non vogliamo solo costruire il Ponte ma operare per il territorio. Non deve essere un Ponte appoggiato su queste terre, ma che ci sia coinvolgimento del territorio, che ci siano rapporti tali per porre attenzione al sistema produttivo locale, siciliano e calabrese”.

65 milioni per le Città Metropolitane di Palermo, Catania e Messina

“Il tema della riqualificazione urbana è centrale ed è condiviso anche da Giorgia Meloni e dal governo – dice il presidente della Regione, Renato Schifani -. Ci sono 65 milioni che saranno destinati alle tre Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina e altri 35 ad altri centri che sono fuori da queste aree. Vedo Messina molto presente e il suo operato si sposa bene con l’operato della Regione e del governo centrale. Le grandi sfide vanno accettate e noi abbiamo accettato quella del Ponte così come quella dei termovalorizzatori”.

Le ultime parole di Berlusconi

Schifani ha proseguito: “Siamo sulla strada giusta, il Ponte non è uno slogan e basta. Una delle ultime cose che mi disse Silvio Berlusconi è stata: «Fa’ che ci sia una rete infrastrutturale adeguata oltre al Ponte, che possa far fare un salto importante a quelle aree». Questo stiamo facendo anche con il sindaco Basile. Lo dissi anche a Salvini: «chiama i sindaci di Messina e di Reggio Calabria». Entro quest’anno inizieranno i lavori e il ponte si farà. Entro la fine del mio mandato punto a far iniziare anche i termovalorizzatori che poi seguirò anche dopo il mio mandato eventualmente. Bisogna dare un input. Messina è un simbolo di buona amministrazione. Questo è un momento quasi magico, di grande possibilità”.

“Ponte fondamentale per l’Europa”

Alla firma anche il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri, Alessandro Morelli. “Il ponte è fondamentale – ha detto – per tutta Italia e per l’Europa. Sarà un cambiamento epocale per tutto il Mediterraneo e l’investimento politico fatto è importante. Anche con il predecessore di Salvini, Giovannini, ho provato a spiegare la sua importanza e oggi quel lumicino che non si è spento nel tempo è una solida realtà. Stiamo lavorando per far terminare la parte burocratica in breve tempo. Ci sono criticità ed è normale ma le stiamo risolvendo e la svolta sarà la prima pietra. Una volta che si inizia non si torna più indietro, è un percorso di costruzione e visione. Questa terra è una meraviglia del mondo da rilanciare con il ponte. Oggi attraverso questi accordi si stanno cambiando i volti di molte città italiane. In Sicilia il waterfront di Palermo è illuminante e la città sta facendo passi avanti anche in chiave offerta economica e turistica. Al sindaco di Messina confermo l’impegno del governo, coi fondi Fsc e con tutti gli investimenti di Fs, con il ministero dei Trasporti protagonista e l’obiettivo di far crescere la Sicilia. Il governo è al vostro fianco”.

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4 commenti

  1. Poveri noi, anche il Sindaco è convolato a nozze pro ponte. Tutto in nome di un miglioramento e meno male che Berlusconi non c’è più e Schifani lo ricorda pure. Peccato Basile questa città ha un solo destino, morire in nome del Ponte, Cicucci, Schifani, ecc. Stanziati 65 milioni per Messina Catania e Palermo anche loro faranno il Ponte? Mi piace sempre di più il collegamento Scandinavo mediterraneo per cui il Ponte è necessario. Mi domando: ma qualcuno si è posto il problema quante persone faranno questo percorso nel 2030? E poi non c’è nulla da festeggiare, chiudendo le Grandi Officine di FFSS messina ha perso 530 posti di lavoro più tutto il resto che m…. festeggiate?

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  2. Marcella Millimaggi 31 Gennaio 2025 19:28

    Il ponte, Il ponte! Solo il ponte sarà risolutivo e sapete perchè? Perchè sarà attrattore di nuovi pellegrini. Un tempo si andava a Santiago di Compostela e si ritornava con la conchiglia di San Giacomo. Dopo la costruzione del ponte verranno da tutto il mondo e porteranno con loro al ritorno ” A luppina di Missina” noto stuzzichino per spettatori di calcio della curva sud.

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  3. Pierantonio Di Bella 1 Febbraio 2025 08:09

    Gente dalle più disparate e remote località o che dalle lontane Americhe oppure dal Canadà…si patti i drogu pi vidiri u ponti (ma u vidunu da Calabria o da Missina?)

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  4. Usano Berlusconi come Stalin utilizzava la mummia di Lenin.
    Ma chi volete prendere per i fondelli?

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