Il consiglio del terzo quartiere ha incontrato il sindaco Renato Accorinti a Villa Dante, per discutere degli interventi di messa in sicurezza di cui necessita la villa e per chiedere di concedere in affidamento la gestione degli spazi sociali della Villa, per garantire migliori servizi all'utenza. La proposta, accolta dal Presidente Natale Cucè è stata presentata dal consigliere capogruppo del PD, Santi Interdonato.
Una seduta straordinaria, quella di questa mattina, per il consiglio della terza circoscrizione. Il presidente Natale Cucé insieme a tutti i consiglieri di quartiere, hanno discusso questa mattina, all’ombra refrigerante degli alberi di Villa Dante, il problema del degrado in cui versa quello che dovrebbe essere il polmone verde della città, insieme al sindaco Renato Accorinti.
Villa Dante è la villa comunale più grande di Messina, ma anche tra gli spazi più abbandonati. Le denunce per il degrado della villa e gli appelli per un suo giusto risanamento si sono susseguiti nel corso degli anni, ma se qualcosa si è fatto, non è mai stato abbastanza. Eppure i cittadini continuano ad andare a correre e passeggiare a Villa Dante, come ha fatto presente lo stesso presidente Cucé, continuano, nonostante tutto, ad amarla. Quello che il consiglio della terza circoscrizione chiede al sindaco e a tutta l’amministrazione comunale sono interventi immediati per la messa in sicurezza e di concedere l’affidamento in gestione degli spazi sociali della villa.
Gli interventi immediati di messa in sicurezza riguarderebbero soprattutto la situazione di diversi tombini della corrente elettrica che essendo scoperchiati, lasciano alla portata di tutti i cavi elettrici in cui passa la corrente ad alta tensione. “Chiunque può mettere per sbaglio un piede e rimanere fulminato”- spiega allarmato Natale Cucé – “Non ci dobbiamo dimenticare che questa Villa, o meglio le condizioni in cui è tenuta, hanno già fatto una vittima qualche anno fa..un bambino, che è morto cadendo dalle scale della piscina a secco. Un episodio che è sulla coscienza di tutti. Certe cose non devono più accadere. Noi come consiglio di quartiere, nonostante il poco tempo a disposizione dall’elezione, abbiamo sbrigato il più velocemente possibile tutto l’iter amministrativo di circostanza – come la strutturazione delle commissioni – per poter dedicarci ad affrontare i problemi del quartiere, primo tra tutti quelli di questa Villa”. Duro e amareggiato l’intervento del Sindaco Renato Accorinti, in procinto di partire per la manifestazione nazionale No Muos di Niscemi: “Le amministrazioni precedenti si sono mangiate la città pezzo per pezzo, e non sto parlando solo dell’ultimo sindaco, è una prassi che va avanti dal dopoguerra ad oggi, nel silenzio di tutti, ma non con il mio silenzio. Questo è l’unico spazio verde che abbiamo ed è ridicolo se paragonato ai parchi che esistono nelle altre città, ma neppure di questo abbiamo mai saputo prenderci cura. Le prime battaglie che ho fatto sono state proprio per questa Villa. L’amministrazione farà il possibile per farla rinascere, ma dobbiamo tutti capire una cosa: se non c’è amore per il territorio non si va da nessuna parte. Potremmo avere milioni, anche miliardi, ma non andremo avanti lo stesso. È la mentalità che deve cambiare”. Un cambio di mentalità che passa per il rispetto degli spazi comuni. L’assemblea di quartiere si è svolta, infatti, simbolicamente di fronte al centro sociale autogestito dagli anziani, vandalizzato qualche giorno fa. Solo un locale vuoto con sedie e qualche tavolino, che rappresenta, però, l’unica possibilità di socializzazione per gli anziani della zona,che lì vanno a passare il tempo, armati di carte o scacchi. E molti anziani hanno partecipato, questa mattina, nonostante il caldo africano, all’assemblea circoscrizionale, intervenendo con proposte e richieste. Fermamente decisi a prendersi cura in prima persona del luogo.
Nel corso dell’incontro della mattinata è stata letta per intero la delibera presentata dal consigliere e capogruppo del Partito Democratico, Santi Interdonato e accolta dall’intero consiglio di quartiere, che chiede l’affidamento in gestione degli spazi sociali della villa. “Si tratta di un atto di indirizzo attraverso cui il proponente ed i firmatari vogliono rendere gli “spazi sociali” di Villa Dante, dunque il centro sociale e le relative pertinenze, l’arena anfiteatro e la stessa piscina, finalmente fruibili a tutti i cittadini secondo una logica di inclusione culturale ed attraverso una coerente organizzazione dell’offerta dei servizi e delle iniziative ludico ricreative”. Alcuni esempi di come si potrebbe effettivamente mettere in pratica tale proposta si riferiscono in primo luogo al centro sociale e all’Arena: “Per la gestione del centro sociale – viene spiegato nella delibera – unitamente al campo da bocce ed al campetto da calcetto, si vuole individuare un’associazione di volontariato o enti no profit riconosciuti per la loro azione sociale disinteressata svolta nel corso degli anni, privilegiando, ove possibile, coloro che operano nel territorio della Terza Circoscrizione, al fine di creare un vero e proprio centro di aggregazione presso cui realizzare e proporre alla fruizione di bambini, giovani, adulti e anziani attività socio-educative, ricreative e sportive. Per l’Arena, chiusa al pubblico da anni, la proposta intende garantire la duplice funzione dell’impianto che per caratteristiche strutturali consente l’impiego sia per lo svolgimento di attività sportive di base (calcio a 5, pallavolo, basket, ecc.) sia per l’allestimento di spettacoli musicali e/o teatrali. Una o più associazioni sportive dilettantistiche potrebbero essere affidatarie allo scopo di consentire la massima fruizione dell’impianto per lo svolgimento di attività sportiva di base, tra cui allenamenti partite e gare. Per quel che riguarda l’impiego dell’Arena per l’organizzazione di spettacoli ed eventi sarà probabilmente necessario un affidamento ad operatori privati specialisti del settore. Fondamentale per tutte le ipotesi di impiego è ritenuta la costituzione di un apposito Comitato di Gestione – composto da un referente per ogni soggetto coinvolto, da rappresentanti degli utenti, del Comune e della Circoscrizione – che secondo un’idea di ampia partecipazione e di distribuzione delle responsabilità consenta la migliore fruizione delle strutture ed adotti specifico regolamento. Sotto altro profilo, si ritiene che la scelta di rendere viva Villa Dante attraverso il coinvolgimento utile dei terzi affidatari rappresenti una via per contribuire alla soluzione del problema sicurezza”.
Quello della sicurezza, infatti, è un altro dei problemi segnalati all’amministrazione da Natale Cucé, dal momento che il circuito di telecamere per la sorveglianza c’è, ma non funziona. Il sindaco Accorinti ha preso nota appuntando una per una tutte le proposte ed ha garantito la massima attenzione da parte dell’amministrazione, ovviamente nei tempi consentiti da un intero territorio comunale che da nord a sud grida intervente invoca cura. “Essere eletto al Comune è stato come entrare in un posto dove hanno sganciato prima una bomba atomica” – ha commentato il Sindaco – “Non so come faceva chi prima di me stava quattro giorni a Palermo ogni settimana…a me viene da piangere ogni giorno, ogni angolo della città ha bisogno di interventi…”. La proposta dell’affidamento a terzi verrà valutata, intanto, la morale dell’incontro di stamattina può essere riassunta con le parole conclusive del comunicato dell’evento: “’C’è ancora chi ritiene che Villa Dante sia una risorsa e non un problema”. (Eleonora Corace)
LA NOSTRA GALLERY DI QUALCHE SETTIMANA FA
Ma perche’ non immaginare ddi dividere la grande villa in tante porzioni piu’ piccole e piu’ gestibili, il aprirei anche ai privati, anzi privilegerei i privati, riconosciuta la fruizione pubblica degli spazi, sarei per dare ai privati la gestione degli spazi.
Questi dovranno mantenere il decoro degli spazi con la penale di immediata decadenza della concessione, di contro potranno avere punti ristoro o altro in modo da ottimizzare le economie, potranno trarre guadagno, in base alle proprie capacita’, magari potranno anche creare posti di lavoro, chissa’ quello che e’ sicuro che quando il luogo comune diventa la tua fonte di reddito, sarai molto attento alle eventuali vandalizzazioni o altre opere distruttive.
Chissa’ un’idea, potrebbe essere una cosa giusta.