In aula presenti 16 consiglieri sui 18 necessari. Il Pd:«La pseudo maggioranza consiliare ha dato prova della propria evanescenza, inconcludenza ed inconsistenza»
Il Consiglio comunale assomiglia sempre ad una nave che, pur non affondando ancora, si è totalmente arenata. Dopo le tre ultime sedute, durante le quali sono stati votati solo tre degli undici emendamenti alla delibera di presa d’atto delle osservazioni presentate dall’amministrazione comunale al Piano paesaggistico, firmata dall’assessore all’urbanistica Pippo Corvaja, l’aula avrebbe dovuto riprendere i lavori ieri sera , ma la seduta non si è nemmeno aperta. Causa -neanche a dirlo – mancanza del numero legale . Al momento dell’appello, infatti, erano presenti in aula consiliare solo 16 consiglieri sui 18 necessari per avviare i lavori, di cui 10 appartenenti a quella che sulla carta è la maggioranza di centro-destra e 6 al Partito democratico. Un dettaglio numerico, che non è certo sfuggito agli esponenti dell’opposizione. Felice Calabrò , Gaetano Gennaro e Gaetano Isajia sottolineano , in una nota firmata congiuntamente, come «per l’ennesima volta la pseudo maggioranza consiliare, all’anagrafe cittadina composta da ben 31 consiglieri su 45 – quindi in verità quasi bulgara -, ha dato prova della propria evanescenza, inconcludenza ed inconsistenza, atteso che non sono neanche riusciti a garantire una presenza di n. 18 consiglieri, e ciò malgrado l’importanza del tema trattato “Piano Paesaggistico”, tanto caro all’UDC dell’On. Giovanni Ardizzone». I tre consiglieri del Pd puntualizzano «che tale situazione stride certamente con l’ultima prova di forza fornita dalla detta maggioranza in occasione dell’irregolare elezione della Presidenza della commissione Servizi Sociali, allorquando i probi consiglieri sono stati tutti presenti, addirittura 11 su 11». In parole povere, secondo Calabrò, Gennaro ed Isaja al maggioranza si ricompatta «ogni qual volta vi sia da spartire poltrone, ma quando si tratta di affrontare problemi reali, aventi serie ricadute sulla città, si squaglia come neve al sole». E’ovvio che il Partito democratico “approfitti” della situazione per colpire gli avversari della maggioranza, ma è innegabile che sia necessario un cambio di rotta: quattro convocazioni del Consiglio comunale – per di più serali e quindi con straordinari dei dipendenti comunali, che devono giustamente essere ricompensati – e soli tre emendamenti votati descrivono uno scenario non più tollerabile. Anche perché all’orizzonte ci sono delibere tanto importanti quanto urgenti. Vedi bilanci ,consuntivo e previsionale, e liquidazione Atm. (DLT)