Nascondeva in casa un arsenale di armi, fucili e munizioni: in manette 30enne

Nascondeva in casa un arsenale di armi, fucili e munizioni: in manette 30enne

Veronica Crocitti

Nascondeva in casa un arsenale di armi, fucili e munizioni: in manette 30enne

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sabato 13 Dicembre 2014 - 12:34

Il blitz è scattato ieri sera quando i poliziotti, già impegnati a tener d'occhio il giovane, lo hanno visto allontanarsi in modo sospetto dalla cantina del Torrente Trapani con in mano due buste di plastica.

Dentro la sua cantina sul Torrente Trapani nascondeva un vero e proprio arsenale, con pistole, un fucile e centinaia di munizioni, oltre a 35 grammi di marijuana. E’ stato spedito al carcere di Gazzi il 30enne Riccardo Rizzo, già sorvegliato speciale, con a carico precedenti per reati contro il patrimonio e detenzione ai fini di spaccio.
Da diverso tempo gli agenti della Squadra Mobile di Messina, in particolare della sezione “Reati contro il patrimonio” coordinata dal Dirigente Rosalba Stramandino, stavano tenendo d’occhio il ragazzo in attesa del “passo falso”. E così è stato ieri sera quando, con in mano due buste di plastica, Rizzo è uscito dalla sua casa con atteggiamento nervoso e sospetto. I poliziotti hanno immediatamente capito che qualcosa non andava e, così, hanno deciso di intervenire. Bingo. Non sono state tanto le cartucce ritrovate in quelle buste di plastica a creare tanto scalpore, bensì tutto quello ritrovato in vari scatoloni all’interno della cantina: un fucile doppietta con canne mozzate, una pistola mitragliatrice completa di due caricatori, una pistola marca “Beretta” cal. 6,35 con matricola abrasa completa di caricatore, una pistola marca “Ekol Tuna” cal. 8 con caricatore, 123 cartucce marca “fiocchi” cal. 6.35, 25 cartucce marca “GLF” cal. 8, 77 cartucce marca “GLF” cal. 7,65, 35 cartucce marca “S&W” cal.40, una cartuccia cal. 32,16 cartucce cal. 12.

Un vero e proprio arsenale, interamente sequestrato, che adesso è al vaglio delle perizie balistiche per individuarne provenienza, stato, utilizzo. Bisognerà difatti capire da dove arrivino tutte queste armi e quale utilizzo dovesse farne il giovane Rizzo.
“Una delle particolarità – ha sottolineto il dirigente della Mobile, Giuseppe Anzalone –è stato il ritrovamento di una delle armi, la mitragliatrice esattamente, ben nascosta in un frigo portatile ed immersa in un liquido necessario per una perfetta conservazione. Abbiamo inoltre constatato che i proiettili della pistola Ekol Tuna, la cosiddetta schiacciacani, erano stati modificati di modo che quell’arma che nasce come “a salve” potesse in realtà divenire mortale”.
Come mai, dunque, un giovane 30enne che, dai suoi precedenti, sembra non avesse rapporti privilegiati con clan criminali della zona, possedeva armi e fucili in così gran numero? E’ questo adesso il quesito su cui si stanno concentrando le indagini degli inquirenti.
Intanto il ragazzo, su disposizione del Pm Antonella Fradà, è stato rinchiuso nel carcere di Gazzi. (Veronica Crocitti)

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