Un appalto per 600mila euro per dei lavori sulla strada che collega Capizzi con Cerami avrebbero fatto gola a Camillo Testa che sarebbe riuscito a imporre all'imprenditore che si era aggiudicato l'appalto l'impiego dei propri mezzi e il pagamento di 26mila euro.
Avrebbe intascato 26 mila euro da un imprenditore di Gela che si era aggiudicato l’appalto per eseguire dei lavori sulla strada che collega Capizzi a Cerami. Seicentomila euro hanno fatto gola alla criminalità organizzata. Così poco tempo dopo che il professionista ha dato inizio ai lavori è stato avvicinato da alcuni gelesi, che gli hanno consigliato di mettersi in contatto con il quarantaquattrenne Camillo Bartolomeo Testa. Poco dopo quest’in contro gli investigatori della Polizia di Stato hanno scoperto che l’imprenditore versò a Testa 26 mila euro. Esattamente il 3 per cento dell’importo complessivo dell’appalto, la percentuale “prevista” per la cosiddetta "messa a posto". Oltre al denaro l’imprenditore aveva inoltre dovuto impiegare mezzi meccanici di proprietà di Camillo Testa. Oggi gli agenti della Squadra Mobile hanno notificato al 44enne un’ordinanza di custodia cautelare in carcere siglata dal gip Antonino Genovese su richiesta del sostituto Fabio D’Anna. L’arresto di oggi ha preso le mosse dall’operazione Carpe Diem.