Manca la quadra tra le varie forze politiche e dopo una riunione di capigruppo il Presidente Miccichè ha alzato bandiera bianca: tutto rinviato a settembre.
Fumata nera per il collegato della V commissione. Tutto rinviato a settembre insieme agli altri “collegatini” alla legge di stabilità. Non è mancato il momento di “mea culpa” del Presidente Micciché che ha dovuto ammettere di non essere stato in grado di trovare la quadra tra le varie forze di maggioranza. I sei collegati sono diventati un braccio di ferro tra i vari gruppi parlamentari, tra chi, in buona e in cattiva fede, ha voluto portare avanti le sue istanze.
Ma considerando lo stop forzato di agosto, sarebbe stata una corsa contro il tempo abbastanza inutile visto che in molti deputati non hanno voluto rinunciare al proprio diritto di depositare emendamenti aggiuntivi che avrebbero allungato i lavori.
“Siamo di fronte all’esito di un disastro annunciato: il Parlamento chiude in anticipo perché ostaggio dell’inconcludenza e della tracotanza del governo e della maggioranza” dichiara Giuseppe Lupo capogruppo PD all’Ars a proposito del rinvio a settembre dei lavori dell’Ars.“Nella presunzione di approvare la finanziaria senza esercizio provvisorio, il governo Musumeci ha paralizzato il parlamento per i sei mesi successivi con una serie infinita di ‘collegati’. Una melina estenuante – aggiunge Lupo – portata avanti al solo scopo di non volere affrontare i veri nodi della Regione e le riforme che servono alla Sicilia, lasciando al palo le misure urgenti per il sostengo alle imprese, ai comuni ed ai servizi per i cittadini”.
Duri, durissimi anche i 5 Stelle per tramite di Valentina Palmeri: “Il presidente dell’Ars, Micciché, si era impegnato a far votare gli ordini del giorno alla fine della seduta di oggi, ma ha chiuso in fretta e furia i lavori e ha mandato tutti in vacanza senza dare a nessuno la possibilità di parlare”: “In sospeso c’era, tra le tante cose attese dai siciliani, il nostro ordine del giorno sulla ricapitalizzazione di Airgest, la società che gestisce l’aeroporto di Birgi. Avremmo voluto impegnare sin da subito la Regione al salvataggio e alla ristrutturazione del gestore aeroportuale, con un finanziamento sulla base del Piano di risanamento e del bilancio societario, per la ricapitalizzazione della società. L’aeroporto ha assoluto bisogno di un rilancio, soprattutto considerando che rappresenta un punto di riferimento e un importante volano per lo sviluppo del territorio trapanese, è insufficiente la norma ‘salva Birgi’ che prevede solo l’avviamento di nuove rotte.”
Tanti i provvedimenti “congelati” ad agosto, lo ricorda anche il capogruppo di maggioranza Antonio Catalfamo (FdI): “le istanze della maggioranza verranno comunque portate avanti alla ripresa dei lavori, cambia poco in senso politico. Lsu, assistenti alla comunicazione per i disabili, i castelli federiciani, i provvedimenti sui teatri regionali, il sostegno alla famiglia, sono e restano le nostre priorità. Lo stop di qualche settimana non ci farà certo perdere la bussola.”
Dura l’On. Elvira Amata che lamenta l’ostruzione dell’opposizione: “hanno fatto perdere al nostro teatro – Messina, ndr – 300 mila euro stanziati in parte dal governo e in parte da un mio emendamento al collegato – una guerra, quella sui teatri, che ha trovato terreno minato – abbiamo lavorato e impostato le cose in modo che i teatri potessero chiudere i bilanci.
L’Assessore Regionale al Turismo Manlio Messina si è insediato da pochissimo e l’unica chance era di agire sul collegato ma il lavoro è stato vanificato dall’assenza di un’aula compatta; le opposizioni (Pd e M5S) si sono messe di traverso il risultato è questo: un rinvio a settembre.”