Lo sostengono i capigruppo di Pd, Movimento Cinquestelle e Sud chiama Nord all'Assemblea regionale in Sicilia
“La stessa maggioranza che ha votato in commissione il ddl salva- ineleggibili ha smentito sé stessa, andando in frantumi sul voto per l’inversione dell’ordine del giorno che avrebbe consentito di esaminare la norma. Un vero e proprio corto circuito che ha evidenziato le crepe tra i partiti di governo.. A questo punto anche la legge per il ritorno alle Province appare in salita”. Lo dicono i capigruppo di opposizione all’Assemblea regionale siciliana Michele Catanzaro (Partito democratico), Antonio De Luca (M5S) e Matteo Sciotto (Sud chiama Nord).
La scelta di Forza Italia, Lega e Dc è stata quella di non anticipare il voto sulla cosiddetta norma “salva ineleggibili”, voluta da Fratelli d’Italia e che salverebbe i parlamentari dalla decadenza dai processi in corso. E in ballo c’è anche l’elezione diretta dei presidenti delle Province, con i difficili equilibri nella maggioranza, mentre si stanno pure per scegliere i manager che guideranno la sanità in Sicilia.
Nella foto il gruppo Pd all’Ars, Cateno De Luca e Gianfranco Micciché.
Parlare di una legge salva ineleggibili e non provare vergogna significa aver toccato il fondo. Siamo senza speranza.