Musumeci pensa al "Partito del Sud" e Picciolo lancia l'assist: noi ci siamo

Musumeci pensa al “Partito del Sud” e Picciolo lancia l’assist: noi ci siamo

Rosaria Brancato

Musumeci pensa al “Partito del Sud” e Picciolo lancia l’assist: noi ci siamo

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venerdì 29 Giugno 2018 - 05:27

Il presidente della Regione ipotizza un partito che guardi alle realtà del Mezzogiorno senza steccati politici. E Picciolo riapre l'ipotesi di un'intesa a Palermo già accennata ad inizio 2018.

I primi contatti risalgono al post elezioni Politiche quando il governo Musumeci era alle prese con le fibrillazioni interne ad una maggioranza risicata e ostaggio di vecchie logiche. Poi il discorso è stato archiviato causa campagna per le amministrative.

A riaprire i giochi è un clima da fine impero nel Pd dopo l’ennesima batosta alle elezioni di giugno ma soprattutto le dichiarazioni del presidente della Regione Sicilia Musumeci in occasione della presentazione del Piano per il lavoro per il Sud, organizzato dal collega presidente della Campania, Vincenzo De Luca, presenti tutti i governatori del Mezzogiorno.

Si avverte l’esigenza della nascita di un partito territoriale dei governatori del mezzogiorno- ha detto Musumeci- Si avverte l’esigenza di dover scomporre e ricomporre l’alveo del centrodestra in un quadro nel quale inserisco anche il centrosinistra. Non vedrei di cattivo occhio una forza politica capace di rappresentare le istanze del Sud, non in termini di sciocco rivendicazionismo rispetto al Nord. Anche perchè le esigenze del Centro Nord sono diverse da quelle del Sud”.

Un’ipotesi che va oltre gli steccati partitici in un momento di estrema fluidità anche delle scelte dell’elettorato.

La tesi del Partito del Sud, magari composto da amministratori degli Enti locali e delle Regioni del Mezzogiorno (e che ricorda anche l’MPA di lombardiana memoria) a quanto pare è piaciuta al leader di Sicilia Futura Beppe Picciolo che ha quindi riaperto quella porta aperta ad inizio 2018.

Noi ci siamo- ha dichiarato Picciolo– Crediamo che questa iniziativa dei governatori dell'Italia meridionale possa rappresentare il vero nuovo campo in cui confrontarsi. Abbiamo a portata di mano la possibilità di trovare insieme gli spunti per ridare corpo alla Politica, togliere fiato ad ogni forma di populismo e qualunquismo, lavorando su un progetto serio e credibile. Questa è la risposta per vincere la sfida delle trasformazioni in atto, dei rivolgimenti sociali causati dal profondo disagio che viene espresso dalla popolazione e che ha influenzato l'esisto delle elezioni regionali, e soprattutto quelle nazionali. Constatiamo che, a fronte di questo evidente malessere, la classe politica non ha saputo elaborare nuovi strumenti di analisi e di intervento. Noi di Sicilia Futura riteniamo invece che occorra avviare un confronto per l'elaborazione di una "piattaforma condivisa", indispensabile allo sviluppo delle città, proporre un governo autorevole, competente e indipendente per partecipare alla costruzione di un comune sentire a difesa dei valori della liberal-democrazia”.

Nelle settimane che hanno portato dal primo turno al ballottaggio, quando si è acceso il dibattito su ipotesi di apparentamenti tecnici (o sottobanco) vuoi con Bramanti vuoi con De Luca, Picciolo ha preferito non rilasciare dichiarazioni ufficiali, mettendosi fuori da ogni tipo di polemica. Chiuse le urne può riaprirsi quell’ipotesi di intesa di Sicilia Futura con il governo regionale che sin dall’insediamento di Musumeci aveva iniziato ad emergere anche attraverso dichiarazioni e votazioni di alcuni deputati Ars del movimento. Dove porterà questa strada è presto per dirlo, ma da quanto aggiunge Picciolo è probabile che si punti ad unire il centro di entrambe le coalizioni (centro destra e centro sinistra), creando l’alternativa alla Lega Nord.

Noi di Sicilia Futura mettiamo il nostro impegno a disposizione di coloro che vogliono compiere questo percorso, poiché riteniamo di vitale importanza estendere gli orizzonti della Politica partendo dal centro-sinistra ed allargandoci, il più possibile, verso il centro di quell'area di centro destra che non insegue slogan ma vuole realmente costruire un futuro dove lo sviluppo dei nostri territori diventi prioritario.

La voce "Meridione" torni ad essere momento di vera discussione politica e non una scorciatoia per aggirare l'ostacolo da parte di chi dice di essersi "convertito", ma continua a guardare con sguardo benevolo esclusivamente alle zone ricche del Paese”.

Si chiamerà Campo Nuovo? Partito del Sud? Al momento è presto per dirlo perché, come spiegato dallo stesso Musumeci, l’idea è ancora alle prime battute.

Rosaria Brancato

Un commento

  1. In realtà sentivamo proprio il bisogno di un partito guidato da Picciolo..Non ci sono abbastanza inciuci …pardon collegamenti programmatici..Tra destra e sinistra..aspettiamo con ansia ne inventi un altro..

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