Una rivisitazione tutt'altro che banale per l’Aladin della Dancing Art, andato in scena questo 7 Luglio e in replica questa sera al teatro Trifiletti di Milazzo. Un perfetto connubio tra danze elaborate, attenzione ai momenti di pura comicità e cura dei dettagli. Con la partecipazione straordinaria della banda musicale dell’Università Popolare Comprensoriale Filippese, occupatasi dei brevi intermezzi tra un cambio scena e l’altro, successo garantito per la scuola di Salvatore De Mariano.
“In questo Musical non ci saranno ne refusi ne imbarazzanti ingenuità” Con queste parole il regista, Enrico Pittari, apre il sipario di uno spettacolo brillante, tutt’altro che banale. Realizzato grazie all’ottimo operato del direttore della Dancing Art Salvatore De Mariano, con un cast di giovani attori di grande bravura, il musical “Aladin” stupisce e coinvolge lo spettatore forte anche delle scene recitate in mezzo al pubblico.
“Non ci siamo limitati a subire il testo e le infinite messe in scena più o meno importanti che ne sono state fatte –Prosegue il regista in apertura di spettacolo- ci siamo resi autori, contaminando il normale approccio e riscrivendo in parte la fiaba stessa, perché riteniamo che la vera didattica passi per la parte condivisa e non nella sterile trasmissione di nozioni e tecniche. Da qui parte la nostra indagine dei personaggi, prima individuale e poi collettiva. Ne è derivato un impianto drammaturgo originale e genuino. La nostra proposta –conclude- è frutto di un lavoro e di un ragionamento certosino. Un musical che senz’altro non mancherà di divertire ne di stupire spettatori di ogni tipo”
Con l’esecuzione del brano “Notti d’Oriente” la banda “Amatori della Musica” porta l’attenzione sulla scena iniziale in cui vediamo una splendida Jasmine, interpretata da Sofia Zullo, alle prese con le proposte di matrimonio da parte di pretendenti provenienti da ogni dove. Jasmine è infatti vicina al suo diciottesimo compleanno e, come vuole la legge di Bagdad, dovrà trovare marito al più presto. Questo, proprio come nella fiaba originale, sarà il fulcro dell’intera vicenda che si snoderà in diverse macro – storie per poi ricongiungersi in un finale classico ma per nulla banale. A colpire il cuore della giovane principessa, a differenza di quanto sperato dal Sultano (Nino Tranchida), sarà il giovane scavezzacollo Aladin interpretato da Riccardo Parisi. Ed è proprio lui che emoziona e stupisce con la sua grande espressività e con la sua eccellente padronanza del palco. Ad affiancarlo, naturalmente, l’inseparabile Abù (Andrea De Pasquale) che con la sua coinvolgente comicità, creerà divertenti siparietti tragicomici accompagnandosi alla balia della principessa, Shadia, interpretata da Francesca Mirabella. A sorpresa, nel finale, i due si innamoreranno rivelando che l’iniziale antipatia altro non era che attrazione reciproca.
Degna di nota l’interpretazione della veggente Lunatica, la giovane Roberta Macrì, le cui previsioni (sempre inesatte) somigliano a tratti a quelle di un meteorologo. Sarà infatti lei a indicare –nel modo più impreciso possibile- il futuro dei nostri eroi sempre visibile, ma non troppo, nella sua sfera di cristallo. Immancabile poi il “pessimo” Jafar, interpretato da Graziella Pagano, che si esibisce a più riprese nel tema principale del personaggio. Tema ripreso talmente tante volte da rendere necessario, sul finale, un coro di lamentele da parte degli altri personaggi, ormai stanchi di ascoltare il ritornello. Grande sorpresa dello spettacolo il giovanissimo Gabriel Patanè che interpreta Andalù, il banditore di corte. Nonostante la giovane età l’attore si cala perfettamente nel ruolo di assistente del sultano mostrando grande irriverenza condita con un pizzico di ingenuità. Sarà proprio lui a dare il via al tormentone dell’intero spettacolo ponendo l’accento sulle movenze di Jago (Stefania Maresca) con l’iconica frase “c’hai proprio un gran passo!”.
Come dimenticare poi i due geni, Giusy Saitta e Nancy Rizzo, sempre presenti sulla scena e sempre pronte a realizzare i desideri di Aladin prima e di Jafar dopo. Sono proprio loro che tengono alta l’impronta tragicomica adoperandosi con continui cambi di personalità e di costumi, proprio come farebbe un vero genio della lampada. La loro dualità è infatti metaforica. Il genio è uno, ma le attrici sono due proprio per sopperire alla necessità dei continui cambi scena, delle apparizioni improvvise e dei cambi di personalità del genio.
Non è mancata poi una grande sensibilità da parte della scuola per le diverse forme di disabilità, tutte presentate -com'è giusto che sia- con normalità. Ad esibirsi in danze e recitazioni, infatti, anche attori sulla sedia a rotelle cui tuttavia il pubblico non ha mancato di mostrare il pieno apprezzamento con i suoi scoscianti applausi.
A coordinare l’intera preparazione dello spettacolo, oltre al regista Salvatore De Mariano, il maestro teatrale Enrico Pittari affiancato dai coreografi Salvatore De Mariano , Carlotta Bolognese, Ivana Cattafi e Alessia Consoni e dalle costumiste Carmelina Quattrocchi e Rosangela Catanese. Lo spettacolo andrà nuovamente in scena, per l’ultima volta a Milazzo, questa sera alle 21.00 presso il teatro Trifiletti. Un appuntamento sicuramente da non perdere.
Salvatore Di Trapani