La visione del reale di Giovanni Fiamingo

La visione del reale di Giovanni Fiamingo

Redazione cultura

La visione del reale di Giovanni Fiamingo

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mercoledì 23 Gennaio 2019 - 06:33
Arte

L’eleganza geometrica e la vivacità dei colori, nel rapporto continuo tra le tinte blu e rosa, sono protagoniste della mostra del pittore messinese Giovanni Fiamingo, inaugurata nei locali di via Maddalena 24 a Messina (Studio 3 – dott. Luigi Mondello). Fiamingo è il quinto artista a partecipare all’iniziativa “Arte in Laboratorio”, ideata e promossa dal team di MutualPass per ribaltare la consolidata immagine degli spazi legati unicamente alla malattia e al disagio fisico, trasformando il laboratorio d’analisi 2010 Group in una galleria d’arte a tutti gli effetti. Sarà possibile visitare l’esposizione fino al 23 febbraio: dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 18,00.

Nato a Messina nel 1951, Giovanni Fiamingo è un artista sensibile e poliedrico, che ha alle spalle una carriera ricca di premi e pubblici riconoscimenti, risultato di un impegno molto serio attorno all’idea di arte come lavoro, come solida prassi e solerte cura. Come spiega lo storico dell’arte Mosè Previti, è principalmente un figurativo, e i suoi esordi sono intrisi di quel piacere per la pittura come sogno e gioco con la realtà. L’iconografia di Fiamingo è un libro di archetipi, un notturno struggente, dove maschere, giocolieri, musicisti, funamboli e ballerini sussurrano allo spettatore quel sentimento malinconico e sublime che pervade le indimenticabili sere nelle quali lo spettacolo del mondo partecipa a quello del nostro cuore.

“L’iniziativa “Arte in Laboratorio” è qualcosa di nuovo che va incentivato” ha dichiarato Fiamingo all’affollata inaugurazione “ per riuscire a portare la pittura a conoscenza di tanti fruitori che diversamente non andrebbero nei classici luoghi dove di solito si svolgono le mostre”. I suoi personaggi sono sospesi tra concretezza e sogno ed immersi nei colori. “Ho una visione particolare della realtà, una proiezione frammentata nella quale ritengo sia la composizione di tante particelle, che danno poi un unico ambiente. Non un discorso immediato per il quale l’immagine emerge direttamente sulla tela”. Questa mostra rappresenta l’evoluzione di un progetto meticoloso. “E’ il prodotto di un lungo studio di linee nuove, che ho progressivamente modificato per renderle più leggibili”. Quante possibilità ha un artista di farsi conoscere a Messina? “Ultimamente, purtroppo, poche e sono diminuite rispetto al passato perché si sono ridotti gli spazi concessi dagli enti pubblici. Ciò ha determinato un aumento delle difficoltà per chi vuole fare visionare le proprie opere. Questo è un grosso limite culturale. Una città come la nostra avrebbe bisogno, invece, di un percorso inverso, poiché vi sono tanti artisti validi e meritevoli di attenzione”.

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