Con l’Assemblea provinciale, il partito annuncia un progetto per la Regione, con Claudio Fava candidato alle primarie del centrosinistra
SICILIA – Con l’Assemblea provinciale, Articolo Uno apre ufficialmente la propria campagna elettorale in vista delle regionali d’autunno. Al “Centro Ganimè” a Giammoro, le iscritte e gli iscritti si sono confrontati a partire dai risultati delle ultime amministrative per proiettarsi verso i nuovi e imminenti impegni.
Per il partito, “le presidenziali del 23 luglio sono un’opportunità per scegliere in autonomia”. E il candidato alle primarie di Articolo Uno per il campo progressista, in vista della corsa alla presidenza della Regione, Claudio Fava, sottolinea a sua volta: “Con i nostri valori e le nostre idee agiamo in una prospettiva di governo”.
“Quello che è accaduto nel capoluogo e nei Comuni al voto nelle scorse settimane – ha relazionato il segretario provinciale, Domenico Siracusano (nella foto con Fava e Maria Flavia Timbro) – ci racconta che oltre gli schemi politici e la qualità delle persone conta la capacità di lettura della complessità delle comunità e la connessione con le persone”.
“Riflettiamo sul fenomeno De Luca e Fava è una grande opportunità”
In questo senso “il fenomeno De Luca, capace di acquisire il voto strutturato e quello di protesta, ma anche un cospicuo voto di opinione, – ha continuato il segretario – deve farci riflettere anche in vista delle regionali e impegnarci nella costruzione di relazioni di prossimità sui territori”. Siracusano si è poi soffermato sulla scelta delle “presidenziali” per la individuazione della candidatura a presidente della Regione, affermando che “con le primarie abbiano sottratto la scelta di chi deve guidare il centrosinistra a un caminetto di capi corrente, affidandola alle siciliane e ai siciliani”.
“Abbiamo una grande opportunità – ha concluso – con la scelta di Claudio Fava alla guida di una coalizione di centro-sinistra. Fava ci offre la conoscenza della questioni maturata in questi cinque anni di opposizione e l’autonomia di agire fuori da logiche spartitorie e centri di potere”.
Nel corso del dibattito sono state affrontate le questioni di fondo per lo sviluppo locale – lavoro, ambiente e salute – e un’analisi del voto declinata nei vari contesti della provincia con gli interventi di Egidio Maio (Zero Waste Sicilia), Roberto Saia (Orizzonte Comune Villafranca), Pippo Parisi (referente Articolo Uno Zona Jonica), Nella Foscolo (Vicesindaca Nizza di Sicilia), Andrea Carbone (Responsabile Europa Verde Messina), Massimo Grasso (Coordinamento Articolo Uno Tirrenica) Ketty Costa (Forum Giovani).
Timbro: “Lavoriamo per Fava presidente”
A chiudere gli interventi Maria Flavia Timbro, parlamentare nazionale, che ha sollecitato all’impegno dentro questa nuova fase politica: “Le amministrative sono state faticose e, per certi aspetti, dolorose e su questo la riflessione dovrà continuare ma adesso il massimo dell’impegno va profuso per le primarie – ha spiegato la deputata di Articolo Uno – attraverso Claudio Fava dobbiamo parlare alla Sicilia che chiede un cambiamento forte rispetto a questi anni di malgoverno della destra, creando le premesse per un modello di governo che porti dentro il palazzo il cambiamento che ci meritiamo”.
Fava: “Il governo Musumeci incapace di affrontare il nodo dei rifiuti e altre questioni chiave come la sanità per tutti”
Le conclusioni sono state affidate a Claudio Fava, che evidenziato le “criticità del governo Musumeci incapace di aggredire la questioni del ciclo dei rifiuti, responsabile di avere bloccato le assunzioni di dirigenti in Regione, diminuendo la capacità progettuale dell’ente che sistematicamente vede bocciate tutte le proposte avviate verso il governo nazionale e l’Ue. Un governo regionale inadeguato nell’utilizzo dell’immenso giacimento dei beni culturali siciliani (10 beni Unesco e migliaia di musei) che fruttano solo 3 miliardi di euro di fatturato a fronte di una Lombardia che, con un patrimonio molto meno cospicuo, ricava 10 miliardi”.
Bocciatura anche sul fronte della sanità, per il governo Musumeci, da parte di Fava, che insiste sulla necessità di tutelare “il diritto primario alla salute dei siciliani”.
Da candidato alle primarie del centro-sinistra, il politico e giornalista, ex presidente della Commissione regionale antimafia, ha evidenziato l’opportunità che si è data al popolo siciliano: “Le siciliane e i siciliani del campo progressista da 16 anni in su potranno fare una scelta che difficilmente i partiti avrebbero fatto: darci l’occasione di far vivere i valori e le idee della Sicilia migliore nella dimensione del governo e non della mera testimonianza”.
“È finito il tempo della rassegnazione e della lamentazione – ha aggiunto Fava – e abbiamo la possibilità di cambiare veramente le cose: la mia storia e il lavoro di questi cinque anni mi consentono di dire che siamo nelle condizioni di trasformare la nostra regione e creare le condizioni perché le decine di migliaia di ragazze e ragazzi che sono andati via possano scegliere di tornare. E non per un romantico legame con la propria terra ma perché una Sicilia connessa, collegata e al centro del Mediterraneo, può essere un’opportunità straordinaria”.
Gli incontri di Fava: sopralluogo sull’asse viario Valdina – Milazzo
Nel pomeriggio Claudio Fava ha svolto, insieme al sindaco di Monforte San Giorgio, Giuseppe Cannistrà, un sopralluogo sull’asse viario che collega la zona industriale tirrenica da Valdina a Milazzo, evidenziando le precarie condizioni di una via di comunicazione, già oggetto di una interrogazione parlamentare: “Si pensi – ha evidenziato il candidato alle primarie – a strade come queste, con un grande investimento sulla mobilità pubblica intraregionale, invece di pensare al ponte sullo Stretto”.
In serata si è svolto un incontro con la cittadinanza a Marina di Patti, promosso dal locale coordinamento di Articolo Uno insieme al Presidente del Consiglio comunale di Patti, Giacomo Prinzi. “Sostenere Claudio Fava significa puntare non solo sull’alta caratura morale di una persona la cui storia parla in maniera chiara e inequivocabile ma – ha affermato Prinzi – immaginare una Regione che funzioni, che compia le scelte giuste nell’interesse delle persone e che sostenga i Comuni e le comunità nella sfida decisiva della programmazione dei fondi del Pnrr”.
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