Gianfranco Salmeri, vicepresidente e portavoce dell’associazione politica CapitaleMessina, non esita a delineare quella che è anzitutto una valutazione politica dell’operato dell’amministrazione retta dal sindaco Renato Accorinti
“Abbiamo letto sulla stampa che il Comune di Messina avrebbe perso per il ritardo nella presentazione della domanda di un finanziamento regionale di 80 mila euro per abbattere le rette delle famiglie che mandano i propri bambini negli asili comunali. Dalle stesse fonti apprendiamo anche che il Comune non avrebbe presentato una seconda istanza, quella per fondi per ristrutturazione degli stessi asili. Se le notizie sono vere, si tratta di un caso gravissimo di inadempienza e di sostanziale indifferenza al superiore interesse della collettività in nome della quale questa Giunta amministra l’ente locale”.
Pur usando doverosamente il condizionale, Gianfranco Salmeri, vicepresidente e portavoce dell’associazione politica CapitaleMessina, non esita a delineare quella che è anzitutto una valutazione politica dell’operato dell’amministrazione retta dal sindaco Renato Accorinti. “Il grado di civiltà della gestione di una comunità si legge in filigrana anzitutto nella sensibilità rivolta verso le categorie che a vario titolo risultino più deboli. Tra queste, indubbiamente, c’è quella dei minori, ai quali andrebbe garantita la massima attenzione e, con essa, andrebbe garantito il massimo impegno per la piena efficacia delle azioni intraprese. Ora, il caso degli asili nido – che è un duplice caso, perché accanto alla perdita dei finanziamenti richiesti ci sarebbe anche il mancato tentativo di acquisire altro tipo di finanziamenti – risulta emblematico agli occhi di CapitaleMessina anzitutto perché lede gli interessi delle famiglie che si affidano all’ente pubblico, con ciò rischiando di aumentare la diffidenza e il distacco dei messinesi dalle istituzioni. In secondo luogo, anche un piccolo risparmio in seno alle famiglie – quel risparmio che si sarebbe ottenuto grazie agli 80 mila euro regionali – avrebbe comportato un attimo di respiro per una cittadinanza che è letteralmente messa in ginocchio da una crisi senza fine. Last but not least, c’è la questione della mancata richiesta di fondi per interventi strutturali, che non deve, secondo noi, passare in secondo piano perché interventi strutturali significano cantieri, e cantieri, anche piccoli, significano occupazione”.
“Ci chiediamo – aggiunge Salmeri – se non sia prevista in questi casi una possibilità di identificare le responsabilità e, una volta identificate, applicare una sorta di ‘sanzione’. Lungi da noi qualsiasi accanimento, ma è evidente a tutti che se nessuno paga per le inadempienze, semplicemente le inadempienze rischiano di ripetersi. Dov’è stato l’errore?, ci domandiamo. Nella catena burocratica? Nell’indirizzo politico? Ma, al di là delle risposte eventuali a queste domande, il giudizio deve essere anzitutto di tipo politico. Bisogna cioè chiedersi se sarebbe possibile continuare a dare fiducia a questa Giunta nel caso in cui i fatti fossero quelli riportati. Il quesito finale, tutt’altro che retorico, è dunque: se non si riesce a raggiungere obiettivi ‘lineari’ come questo, ovvero ottenere fondi dedicati, quant’è probabile che si possano individuare e realizzare obiettivi strategici e complessi di sviluppo e crescita che risultano indispensabili per superare la condizione di emergenza socio-economica di Messina?”.