Teatro Vittorio Emanuele, sospeso il presidio

Teatro Vittorio Emanuele, sospeso il presidio

Rosaria Brancato

Teatro Vittorio Emanuele, sospeso il presidio

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martedì 05 Febbraio 2013 - 10:58

I lavoratori del Teatro Vittorio Emanuele sospendono da oggi il presidio degli uffici dell'Ente, in seguito all'incontro avuto domenica sera con il Presidente Crocetta che si è impegnato ad intervenire. "Speriamo di iniziare quanto prima un percorso diverso" dicono i rappresentanti Cgil, Uil, Cisal e Sidars che, con ironia, alle polemiche della Cisl rispondono regalando un pallottoliere "noi abbiamo altri metri di misura...gli ideali".

Dopo quasi un mese i lavoratori del Teatro Vittorio Emanuele sospendono il presidio degli uffici amministrativi iniziato l’8 gennaio.

“Non ci stanno buttando fuori- precisano- è una nostra decisione presa in seguito all’incontro avuto domenica con il presidente Crocetta”.

Il governatore siciliano, a Messina per la convention di presentazione dei candidati della lista Il Megafono, che si è tenuta al Teatro, sin dalle prime parole del suo intervento si è espresso per un commissariamento dell’Ente, volto ad avviare un percorso diverso da quello finora registrato e che ha portato il Teatro nelle secche di una situazione senza via d’uscita.

“Abbiamo apprezzato le parole del presidente Crocetta sia come uomo che come politico- spiega Giuseppe Di Guardo, Cgil- perché dapprima si è espresso pubblicamente in sala nel suo intervento, quindi come politico. Poi però è salito negli uffici ed è rimasto a parlare con noi, ha assaggiato la torta, ci ha ascoltati uno per uno, si è fatto le foto con le sarte, i tecnici. E’ la prima volta che riscontriamo un interesse così “umano” che va ben oltre il comportamento formale. Del resto il governatore è poi andato dopo mezzanotte ad incontrare i lavoratori della Triscele nei locali dello stabilimento. Questi sono gesti che si apprezzano”.

Se il presidio viene sospeso quindi è solo perché i sindacati ed i lavoratori hanno apprezzato gli impegni presi dal Presidente della Regione, anche se, sottolineano non si tratta di uno “smantellamento” e resteranno in attesa dei primi passi concreti. Non è una smobilitazione ma un segnale forte di distensione in attesa di poter riavviare un dibattito sui progetti. Da qui la decisione dei rappresentanti delle 4 sigle sindacali che hanno affiancato i dipendenti del Teatro, Giuseppe Di Guardo (Cgil), Antonio Di Guardo (Uil), Carmelo Tavilla (Cisal) e Osvaldo Smiroldo (Sadirs), di annunciare in conferenza stampa la sospensione del presidio degli uffici.

“Speriamo di poterci rivedere al più presto-commenta Di Guardo- per parlare finalmente di progetti non solo per i lavatori del Teatro, ma di progetti per la cultura a Messina, per il Conservatorio, per l’ex Teatro in Fiera, riavviando un percorso che non siamo riusciti a portare avanti con questa dirigenza”.

I sindacati hanno voluto esprimere un ringraziamento anche nei confronti di Laura Pulejo, che in queste settimane non ha fatto mancare il suo apporto anche in termini “tecnici”.

“Sappiamo che sarà un percorso lungo e difficile-continuano- perché alle spalle ci sono troppi fallimenti, ma siamo certi che sta per iniziare una nuova stagione. A noi non importa chi viene, se sarà un commissario, una commissaria o un presidente. Non entriamo nel merito dei nomi, né ci piacciono le fughe di notizie fatte ad arte per “bruciare” qualcuno. A noi interessa che si possa lavorare sui contenuti e sui progetti”.

Ma nel lasciare quegli uffici le quattro sigle sindacali che nei momenti più duri dello scontro non hanno esitato sul da farsi, anche quando la via più facile poteva sembrare l’unica da percorrere, si tolgono un sassolino dalla scarpa nei confronti della Fistel Cisl, che in un comunicato ha criticato “una minoranza di lavoratori che vuol rappresentare tutto il Vittorio Emanuele e inscena una guerra perenne di tutti contro tutti” . Così, al segretario di categoria della Cisl Domenico Allegra, che ha preso le distanze dalla linea adottata dalle altre sigle, Cgil, Uil, Cisal, Sidars, hanno deciso di fare un regalino: un pallottoliere…….Se la Cisl ne fa una questione di numeri di iscritti al sindacato piuttosto che di ideali allora i “4” replicano con un pallottoliere colorato, “noi abbiamo altri metri di misura. Avevamo pensato ad una calcolatrice ma un pallottoliere basta……”, lo fanno con ironia ed anche per stemperare toni che rischiano di farsi troppo accesi.

“Noi non abbiamo mai aperto i fuochi, rispondiamo solo se attaccati. Siamo ormai alla IV Repubblica- sorride Osvaldo Smiroldo- quindi vorrei invitare la Cisl a togliersi vecchi vestiti che non piacciono più, come quelli del clientelismo o di vecchie logiche. Noi li abbiamo tolti da decenni”.

Maestranze, precari, artisti, sarte, orchestrali, impiegati, tecnici, lasciano la stanza del Presidente Ordile nella speranza di non dover tornarci in presidio, nella speranza che l’attesa delle risposte sia breve. Alcuni di loro nel frattempo sono stati costretti a lavorare altrove, perché la vita del Teatro è anche questa, fatta di valigie e strada, chilometri ed alberghi. Ma la segreta speranza è che una delle prossime sere, magari a fine concerto, arrivi una telefonata con una notizia “mezza buona”, quella che rientrando, si ci possa sedere a tavolino e costruire un futuro migliore.

Rosaria Brancato

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