"No agli accordi con il Pdl", renziani e area Civati chiedono chiarezza al Pd messinese

“No agli accordi con il Pdl”, renziani e area Civati chiedono chiarezza al Pd messinese

Francesca Stornante

“No agli accordi con il Pdl”, renziani e area Civati chiedono chiarezza al Pd messinese

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giovedì 05 Settembre 2013 - 16:47

Sono tornati a farsi sentire gli esponenti delle due anime del Pd messinese. Contestano l'unione dei gruppi consiliari Pd con quelli Pdl, in particolare riferendosi alla conferenza stampa sulla Casa del Portuale. Chiedono quale sia la linea ufficiale e tornavo a invocare l'urgenza di una struttura territoriale.

Il messaggio ricalca esattamente quello che alcune anime del Pd messinese, da diversi mesi, cercano di indirizzare verso l’interno del partito, sperando in un rinnovamento generale. Questa volta però lo spunto arriva dalla conferenza stampa di ieri dei gruppi consiliari Pd insieme a quelli Pdl sull’occupazione della Casa del Portuale da parte dei ragazzi del Pinelli. Così Alessandro Russo, Francesco Palano Quero, Giacomo D’Arrigo, Piero David, Simone Di Cesare e il consigliere del IV quartiere Renato Coletta sono tornati a farsi sentire perché non possono accettare di vedere il Pd che fa opposizione d’aula in alleanza con il Pdl.

La conferenza stampa è stata infatti convocata dagli esponenti delle aree Renzi e Civati in “regime d’urgenza”, così ha esordito l’ex presidente del V quartiere Alessandro Russo. “Ci stupisce che i gruppi consiliari abbiano trovato il tempo di sedersi al tavolo insieme al centro-destra quando il partito non ha trovato il tempo né per avviare un’analisi della pesantissima sconfitta elettorale, né per chiarire quale sia la linea ufficiale riguardo al ricorso presentato contro Renato Accorinti” ha detto Russo che punta il dito anche contro la posizione espressa sul tema dei Beni Comuni, argomento di cui in passato neanche il Pd si è mai occupato. Stupiti dal fatto che invece proprio questa vicenda sia stata tra le prime affrontate dai gruppi di Palazzo Zanca, Russo chiede “quale sarà in futuro il rapporto del Pd, che dagli scranni usa parole da destra legalitaria, con le altre forze d’aula, in primis il Pdl, e se questo rapporto produrrà altri effetti”.

Piero David è tornato sugli errori compiuti durante il periodo elettorale e sulla perdita di consensi che si è concentrata in larga parte proprio sull’elettorato che storicamente votava Pd. “Non siamo riusciti a farci capire e ancora oggi cadiamo negli stessi sbagli. Siamo in opposizione al Pdl e quindi dovremmo sforzarci per distinguerci”. Per l’esponente dell’area Civati deve passare tutto dalla riorganizzazione territoriale perché non possono essere i consiglieri comunali a decidere la linea. L’appello è quello di riunirsi, di concordare cosa si pensa sulle tematiche calde, vogliono che il Pd si caratterizzi con proposte serie.

Francesco Palano Quero distingue invece le tattiche e strategie d’aula da quella che invece è la linea politica e non vuole esprimersi su questi concetti, ma su temi come quello dei Beni Comuni non è pensabile che le idee siano le stesse del Pdl. “Dobbiamo creare la linea alternativa e dire come vorremmo amministrare la città visto che siamo all’opposizione”.

Area Renzi e anima Civati contestano dunque il metodo utilizzato, non l’autonomia sacrosanta dei gruppi consiliari al Comune. “La sollecitazione che poniamo è politica –ha detto Giacomo D’Arrigonon temiamo i confronti con Pdl o chiunque altro ma lanciamo l’allarme al nostro partito”.

Il gruppo si è soffermato anche sul fatto che questo sia stato uno dei primi interessi dei consiglieri comunali, Simone Di Cesare l’ha definita una chiara provocazione nei confronti di Accorinti e della sua giunta. “Ci si attacca una pagliuzza per non vedere la foresta” ha proseguito Renato Coletta, intendendo per “foresta” la totale mancanza di attenzione verso l’immane patrimonio comunale troppo spesso abbandonato.

Colpiti dunque dall’atteggiamento dei colleghi di partito eletti a Palazzo Zanca, i renziani e l’area Civati tornano a invocare l’assemblea cittadina per rimettere ordine nel partito e ristabilire quale strada percorrere. Sono consapevoli che anche l’attuale reggenza Lupo non ha portato grosse novità per il Pd messinese, anche se rispetto ai mesi precedenti dichiarano di aver quantomeno visto dei segnali di apertura. Non hanno invece “dialogato” con il loro candidato sindaco sconfitto, Felice Calabrò. Si chiedono però se, come sembra, sia lui a coordinare i gruppi consiliari a Palazzo Zanca e a tal proposito vorrebbero capire se è a conoscenza della liason con il Pdl. Fino ad oggi alle tante domande e proposte non hanno trovato grandi risposte. Ma credono ancora che sia possibile riformare il Pd messinese dall’interno.

Francesca Stornante

3 commenti

  1. Il vostro rinnovamento sarebbe sparire, Visti i vari cambiamenti che avete fatto almeno negli ultimi venti anni. Visto che il nuovo si chiama Renzi.

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  2. La chiarezza il PD a Messina la farebbe cominciando ad espellere tutti i fautori della odierna conferenza stampa che inopinatamente nelle passate elezioni hanno sostenuto senza ombra di dubbio la sindacatura Accorinti! Ed allora come fate a chiamarvi RENZIANI o facenti parte dell’area CIVATI: i due sicuramente non avrebbero appoggiato un candidato non di area PD!

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  3. bernardo santilli 5 Settembre 2013 20:04

    Questi ‘signori’ farebbero meglio a stare zitti e ad autoespellersi dal PD senza dimenticare di portare con loro il sig. ‘ mancia e scorda ‘ alias Giuseppe Grioli.

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