Nella sede della FP Cgil di via XXIV maggio assemblea dei precari degli enti locali per programmare la nuova mobilitazione per rivendicare quella stabilizzazione che si rincorre da vent'anni e più. Il sindacato vuole portare il problema all'attenzione del governo nazionale.
Per i precari degli Enti locali si profila una nuova stagione di mobilitazione. La Fp Cgil affila le unghie e questa mattina ha chiamato a raccolta i rappresentanti sindacali dei contrattisti per fare il punto della situazione e programmare le prossime iniziative. All’assemblea, che si terrà presso la sede di via XXIV maggio, parteciperanno anche il coordinatore regionale della Fp Cgil Alfio Bufalino e il responsabile precari del sindacato, Nino Pizzino. Per la Fp Cgil non c’è più tempo da perdere, è ormai sotto gli occhi di tutti che negli enti locali i servizi, anche quelli essenziali, vengono svolti da precari e ovviamente il problema non è solo messinese ma dell’intera Sicilia.
“Siamo in attesa delle decisioni che saranno assunte nei prossimi giorni al tavolo tecnico fissato dall’Assessore regionale Pistorio, dopo l’incontro che si è tenuto nei giorni scorsi tra le organizzazioni sindacali e il Ministro Madia – dichiarano la segretaria generale Clara Crocè e il segretario provinciale autonomie Locali Francesco Fucile. Siamo pronti alla mobilitazione di tutti i lavoratori precari siciliani che da oltre 30 anni prestano la loro attività il loro servizio per la collettività e sono fondamentali per il mantenimento dei servizi degli enti locali. Il caso del precariato siciliano rappresenta un'emergenza sociale e come tale è doveroso che il Governo nazionale e il Parlamento ne prendano atto e li considerino alla stregua di altre realtà, vedi Calabria, per cui è stata trovata una soluzione”.
Le proposte delle organizzazioni sindacali sono chiare, dettagliate e sono contenute nel documento congiunto ANCI-OO.SS. che rappresenta la piattaforma che dovrà essere definita entro il 31.12.2015. La Fp Cgil da anni chiede al governo regionale la storicizzazione delle risorse, mentre al governo nazionale di allentare i vincoli normativi imposti dal patto di stabilità e dalla capacità assunzionale. Crocè e Fucile non hanno dubbi: “Solo attraverso l’adozione di queste misure il problema del precariato potrà essere superato”.
Certo dopo trenta anni circa il precario diventa emergenza sociale, in tutti questi anni e’ stato usato come preziosa merce di scambio in ogni tornata elettorale, illuso da allettanti promesse di stabilizzazione, omettendo deliberatamente il fatto che per essere assunti nella PA bisogna superare il concorso, e tanti non avrebbero la minima possibilità di farlo. Ora sono cresciuti a dismisura, nel numero e nella
presa di coscienza dei limiti di accessibilità, nella credibilità, il sindacato ha fatto anche il, per non inimicarsi gli iscritti cavalca assurde battaglie, alimentando le aspettative dei lavoratori sfruttati dai politici di turno.
Certo dopo trenta anni circa il precario diventa emergenza sociale, in tutti questi anni e’ stato usato come preziosa merce di scambio in ogni tornata elettorale, illuso da allettanti promesse di stabilizzazione, omettendo deliberatamente il fatto che per essere assunti nella PA bisogna superare il concorso, e tanti non avrebbero la minima possibilità di farlo. Ora sono cresciuti a dismisura, nel numero e nella
presa di coscienza dei limiti di accessibilità, nella credibilità, il sindacato ha fatto anche il, per non inimicarsi gli iscritti cavalca assurde battaglie, alimentando le aspettative dei lavoratori sfruttati dai politici di turno.
vorrei capire com quale coraggio esigono diritti, visto che entrarono grazie ai famosi voti di scambio UNICAMENTE PER FARE I 3 MESI!
ACCORINTI ED I SINDACATI LO SANNO MOLTO BENE.
È grazie a gente come voi se i nostri giovani non hanno un futuro ed emigrano.
vorrei capire com quale coraggio esigono diritti, visto che entrarono grazie ai famosi voti di scambio UNICAMENTE PER FARE I 3 MESI!
ACCORINTI ED I SINDACATI LO SANNO MOLTO BENE.
È grazie a gente come voi se i nostri giovani non hanno un futuro ed emigrano.