I rappresentanti delle mozioni Orlando ed Emiliano all'Assemblea nazionale hanno presentato un ordine del giorno chiedendo ufficialmente di fissare subito la data del Congresso di Messina e la fine del commissariamento.
Nel giorno dell’Assemblea nazionale con il ritorno di Renzi alla segreteria e l’elezione degli organismi direttivi il Pd di Messina fa sentire la sua voce per chiedere la fine del lungo commissariamento e l’indizione del Congresso.
Dal marzo dell’ormai lontano 2013 il Pd dello Stretto è finito in un tunnel senza uscita tra soluzioni tampone e commissariamenti e adesso, 4 anni dopo, alla vigilia di due tornate elettorali non può presentarsi né azzoppato, né narcotizzato né telecomandato.
A presentare l’ordine del giorno che reclama il Congresso sono stati i delegati all’Assemblea Luciana Intelisano, Filippo Panarello (mozione Orlando) e Monica Buccini (mozione Emiliano).
“Stante il lungo commissariamento che è scaduto e non può essere prorogato, stante la necessità di dotare il Pd di Messina di legittimi organi politici- si legge nel documento politico- stante l’imminenza di scadenze elettorali chiediamo l’immediata indizione del Congresso provinciale per l’elezione degli organi politici”.
L’11 giugno c’è la prima tornata, quella delle amministrative ed in provincia di Messina tornano alle urne 39 comuni, una data ormai troppo imminente per poter vedere il partito pienamente operativo ma il 5 novembre si terranno le Regionale e il Pd non può farsi trovare ancora commissariato. I giochi per le candidature regionali sono in gran parte fatti negli altri partiti ma il Pd dello Stretto non può affidare al caos o ad un commissario decisioni vitali per la sua rappresentanza all’Ars.
E’ chiaro che c’è anche chi preferisce affidare le sorti della predisposizione delle liste per le Regionali alle solite riunioni ristrette in poche stanze, ma il Congresso è l’unica scelta per ridare dignità al Pd.
Intelisano, Panarello e Buccini hanno sottoposto il documento all’attenzione degli altri delegati, renziani compresi, che però non hanno voluto sottoscriverlo.
“Abbiamo presentato il documento- spiega Luciana Intelisano-perché le richieste ufficiali vanno portate nelle sedi competenti e non attraverso la stampa. Sappiamo che il Congresso è un desiderio di tutti. Gli organi devono essere eletti democraticamente e per farlo è necessario chiedere alle sedi istituzionali preposte la fissazione della data del Congresso”.
L’auspicio è che adesso il partito accolga senza ulteriori indugi l’istanza ufficiale. Il commissario Ernesto Carbone, in teoria ha cessato il mandato a fine febbraio, anche se le primarie hanno causato intoppi al percorso individuato.
Quattro anni di immobilismo sono troppi e le Regionali saranno il primo banco di prova del Pd de-genovesizzato. Sarebbe un grave errore non arrivare con gli organi politici regolarmente e democraticamente eletti.
Il Pd dello Stretto è ampiamente in grado di autodeterminarsi ed anche se i numeri del tesseramento 2017 non sono stati inspiegabilmente resi noti è tempo di restituire alla città ed alla provincia una struttura di partito libera di “camminare sulle proprie gambe”.
Rosaria Brancato