Servizio fermo, diritti calpestati, scuole all'attacco. La Provincia corre ai ripari

Servizio fermo, diritti calpestati, scuole all’attacco. La Provincia corre ai ripari

Francesca Stornante

Servizio fermo, diritti calpestati, scuole all’attacco. La Provincia corre ai ripari

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mercoledì 20 Maggio 2015 - 23:10

Da oggi si ferma il servizio e decine di "figli speciali" non potranno raggiungere le scuole o seguire le lezioni. La Provincia è pronta a denunciare la coop per interruzione di pubblico servizio, verrà subito espletato un nuovo affidamento ma non ci sono certezze sui tempi. Duro intervento della preside dell'Istituto La Farina-Basile.

Da un lato Palazzo dei Leoni pronto a denunciare la cooperativa Progetto Vita per interruzione di pubblico servizio e gravi inadempienze contrattuali. Dall’altro la cooperativa che da oggi non erogherà più alcun servizio di assistenza e trasporto degli studenti disabili delle scuole superiori di Messina e provincia e che ha già messo in mobilità i lavoratori perché non ha intenzione di fare nessun passo indietro rispetto ad una decisione che aveva già annunciato quasi un mese fa. Nel mezzo loro, i ragazzi disabili, quei “figli speciali” che da oggi non avranno più quel servizio che consente loro di raggiungere gli istituti e di poter seguire le lezioni. Diritti su diritti che vengono calpestati, ragazzi disabili vittime di un sistema perverso che alla fine fa scontare le sue conseguenze ai più deboli, famiglie che andranno incontro a mille nuove difficoltà, lavoratori che si trovano ancora una volta senza certezze e senza lavoro. Non sono servite a niente le proteste della Fp Cgil che aveva lanciato l’allarme già nelle scorse settimane, per il servizio di trasporto e assistenza disabili della Provincia non c’è pace.

Da oggi un nuovo stop, prevedibile e annunciato, e nessuna certezza su quando potrà riprendere. Palazzo dei Leoni ha già messo in moto una nuova procedura per un affidamento lampo per coprire le ultime settimane di scuola che rimangono prima delle vacanze estive, ma i disagi saranno inevitabili. Come se non fossero bastate le proteste di questi mesi, lo sciopero di due settimane per reclamare gli stipendi, adesso si ricomincia a brancolare nel buio, con i ragazzi che probabilmente perderanno altre giornate di scuola e con gli operatori che non sanno quando riceveranno gli stipendi di marzo, aprile, maggio.

La Provincia ha chiesto con una nota a tutti gli Istituti scolastici di comunicare già questa mattina quali saranno le conseguenze del mancato servizio nelle singole scuole, dal canto loro gli istituti sanno già che si tratterà dell’ennesima penalizzazione di chi già affronta la difficoltà della disabilità e si ritrova a dover fare i conti anche con una burocrazia che calpesta sempre i più deboli.

Non a caso arriva una dura presa di posizione dell’Istituto La Farina-Basile che contesta a muso duro quanto sta accadendo e accadrà già da oggi ai suoi studenti disabili. Una lettera accorata firmata dalla Dirigente scolastica Pucci Prestipino che parla a nome di tutti i docenti e che stigmatizza le decisioni prese badando solo ai numeri senza tener conto che dietro conteggi e conti da far quadrare ci sono famiglie, storie, disagi, problemi.

«La spending review ha ridotto i fondi agli enti locali e tutti i servizi sociali ne hanno risentito.
Così, le risorse che hanno permesso di assicurare fino ad ora le attività di assistenza agli alunni portatori di handicap delle scuole superiori sono terminate e, ad oggi, non si ha ancora notizia se le risorse gestite dall’ex- Provincia, su trasferimenti regionali siano state riprogrammate. Situazioni al limite del paradosso, se si pensa che i suddetti assistenti avevano ripreso servizio solo da pochi giorni, a seguito di un lungo sciopero dovuto a 4 mesi di mancato pagamento dello stipendio, culminato – il 20 aprile scorso – con una fiaccolata per le strade della città, finalizzata a sensibilizzare l’opinione pubblica. Una forma di protesta silenziosa e adulta, a cui hanno partecipato docenti e genitori dei ragazzi portatori di handicap, che una burocrazia miope rischia (e passivamente accetta) di lasciare forzatamente a casa. I sacrosanti e comprensibili diritti dei lavoratori si intrecciano con temi delicati, come l'assistenza ai ragazzi disabili e il loro diritto allo studio».

I docenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore “La Farina-Basile” di Messina e la Dirigente scolastica esprimono così profondo dissenso ed il loro personale rammarico per la situazione di disagio che l’interruzione di una prestazione essenziale. «L’Istituto ha sempre posto al centro della sua mission il progetto di inclusione degli alunni più deboli, favorendone lo sviluppo nel normale evolversi dell’esistenza, seguendone le tappe fondamentali della vita in famiglia, dell'ingresso nel mondo della scuola, del lavoro, della cultura e del tempo libero ed infine della creazione di alternative non emarginanti, qualora la famiglia non sia più in grado di dare il proprio sostegno diretto. L’odierna interruzione del servizio da parte delle unità interne di assistenza igienico-sanitaria vanifica gli sforzi compiuti dalla Dirigente scolastica e da tutto il personale – docente e non – che hanno profuso tanti anni d’impegno e professionalità, volti alla piena integrazione degli alunni diversamente abili».

Il panorama è desolante. Docenti di sostegno e genitori degli alunni portatori di handicap continuano a denunciare molte carenze nell’erogazione di un servizio che – specie alla luce degli ultimi eventi – non è più in grado di dare la giusta risposta all’utenza e che ha spinto, anche in altre parti della Sicilia, numerosi genitori a rivolgersi ai tribunali amministrativi per vedere riconosciuto questo fondamentale diritto dei loro figli.

«Le conquiste culturali raggiunte non possono non consentire alle persone con disabilità e alle loro famiglie di affermare, sempre più con forza, che i servizi devono essere efficienti ed attrezzati per sostenere la quotidianità del percorso vitale.
Gli odierni accadimenti lasciano persistere malumori, difficoltà e sensazioni di solitudine di famiglie che fanno sempre più fatica a farcela, anche in considerazione delle difficoltà economiche che sembrano ormai non risparmiare più nessuno, ma che in presenza di una situazione di disabilità possono diventare ostacolo anche per l'esercizio di diritti prioritari».

Francesca Stornante

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