Dopo 6 anni di processo l'uomo è stato scagionato da tutte le accuse. Costretto a lasciare Messina, per lui oggi finisce l'incubo
Sei anni di processo, sei anni di separazione dalla sua famiglia e dalla sua Messina, sei anni durante i quali non ha mai mancato di mantenere la sua ex moglie. Che da parte sua lo ha denunciato per maltrattamenti e violenza sessuale, facendogli rischiare 7 anni di galera. Finisce l’incubo per un messinese residente in Svizzera, assolto con formula piena dalla II sezione del Tribunale di Messina (presidente Grimaldi), dopo un lungo e travagliato processo.
L’Accusa aveva chiesto per lui la condanna a 7 anni appunto, ma i giudici hanno accolto la tesi del difensore dell’uomo, l’avvocato Antonio Centorrino, e lo hanno scagionato “perché il fatto non sussiste”. Non ci fu alcuna violenza, insomma. I giudici hanno inoltre dichiarato prescritti alcune imputazioni relative a prima del 2012.
A denunciarlo era stata la moglie. I due, che abitavano in una zona collinare a sud della città, si erano allontanati nel 2007, con un’accesa separazione giudiziaria. Nel 2012 lui si è trasferito in Svizzera ma in Italia poco dopo è cominciato il calvario giudiziario perché la moglie, assistita dall’avvocato Fabio Mirenzio, lo ha accusato di ripetuti maltrattamenti e una violenza sessuale consumata davanti a testimoni. Accuse che non hanno retto al vaglio del giudice, smontate punto per punto dal difensore.
Sarebbe importante sapere se post giudizio la moglie verrà denunciata per falsità.